“Rivedere i protocolli medico sanitari”: Bove torna a giocare in Serie A | l’Italia si adegua all’Inghilterra
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Pochi mesi fa il dramma sfiorato, ora Bove scalpita per tornare a giocare nel nostro campionato. Si apre uno spiraglio.
Durante la partita tra Fiorentina e Inter, disputata lo scorso 1° dicembre allo stadio Artemio Franchi di Firenze, il centrocampista viola Edoardo Bove ha subito un grave malore. Al 17′ del primo tempo, dopo essersi rialzato da terra, Bove ha iniziato a barcollare e si è accasciato al suolo, perdendo conoscenza. L’intervento tempestivo dei medici in campo ha permesso di stabilizzarlo, e il giocatore è stato immediatamente trasportato all’ospedale Careggi di Firenze.
Al suo arrivo al pronto soccorso, Bove è stato sottoposto a una serie di accertamenti cardiologici e neurologici. I primi esami hanno escluso danni acuti al sistema nervoso centrale e al sistema cardiorespiratorio, confermando una condizione emodinamicamente stabile.
Tuttavia, per prevenire eventuali recidive, i medici hanno deciso di procedere con l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. L’intervento chirurgico è stato eseguito con successo. L’operazione ha previsto l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo removibile, progettato per monitorare e correggere eventuali aritmie cardiache pericolose.
Dopo una decina di giorni il centrocampista è stato dimesso dall’ospedale. Nonostante la buona ripresa, l’impianto del defibrillatore implica che Bove non potrà continuare a giocare in Serie A, in conformità con le normative vigenti in Italia. Situazioni analoghe hanno riguardato in passato altri calciatori, come Christian Eriksen.
Il protocollo italiano
In Italia, i calciatori che necessitano di un defibrillatore sottocutaneo non possono partecipare a competizioni professionistiche. Le linee guida italiane, tra le più severe in Europa, vietano l’idoneità sportiva per atleti con dispositivi cardiaci impiantabili. Questo divieto si basa su due motivi principali: Rischio di recidiva e Traumi da contatto.
Al contrario, in altri paesi, come Inghilterra e Spagna, le normative consentono ai calciatori con questo dispositivo di continuare a giocare. Queste differenze derivano da protocolli medici e regolamentazioni sportive differenti, per questo Bove potrebbe continuare la sua carriera solo all’estero, considerando le normative vigenti.
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L’apertura del Ministro Abodi
Il Ministro per lo Sport Andrea Abodi ha dichiarato di voler incontrare Edoardo Bove nei prossimi giorni per valutare la possibilità di rivederlo in campo in Serie A. Attualmente, il regolamento italiano impedisce ai calciatori con un defibrillatore sottocutaneo di partecipare a competizioni professionistiche.
Abodi ha sottolineato l’importanza di consultare esperti per esaminare eventuali soluzioni. Così come riporta “Fanpage” ha dichiarato: “Incontrerò Edoardo nei prossimi giorni per raccogliere informazioni, non solo da lui, ma anche dai medici che lo hanno curato“.