Giacomo Puma, presidente dimissionario del Ragusa, ai canali ufficiali del club ha detto:
“Scelta dolorosa, ma questa direzione è inevitabile. Tutto ciò sia perché la mia attività si è sviluppata e la mia professione diventa inconciliabile con questo ruolo, ma anche perché si vive una generale indifferenza per chi investe in questa squadra. Forse le sorti del club interessano ad un centinaio di fedelissimi che seguono storicamente, ma poco di più.
Non voglio lanciare accuse, ma sto solo prendendo atto della situazione. Non mi piace vivacchiare, dopo due anni di consolidamento in D ero pronto ad un progetto più importante, volevamo capire quanti potessero unirsi a noi ma sono arrivati zero segnali. Del futuro del club non importa a nessuno. Quindi, non essendoci le condizioni ideali per proseguire, meglio finirla qui. Gli altri dirigenti attenderanno ancora nella speranza che qualcuno si faccia vivo, ma probabilmente il calcio non rientra nei progetti futuri di questa città.
Di conseguenza si valuterà anche la vendita del titolo. Nessuno vuole arrivare a questo, ma attualmente la situazione è di spalle al muro. Per una città di 75.000 abitanti, la percentuale di presenze allo stadio è veramente bassa, ce ne siamo resi conto anche parlando dei nostri numeri a possibili investitori esterni”.