Pulvirenti: “Con Finaria il Catania sarebbe ancora vivo e vegeto. La Sigi…”

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Intervistato da “La Sicilia”, l’ex patron del Catania, Nino Pulvirenti, comme

Intervistato da “La Sicilia”, l’ex patron del Catania, Nino Pulvirenti, commenta così la scomparsa del club rossazzurro:

“Un epilogo particolarmente doloroso per tutti, ovviamente anche per me. Non temo smentite, posso dire che con Finaria il Catania non sarebbe mai fallito. Si era intrapresa la strada del concordato in continuità proprio per scongiurare i rischi legati all’esposizione debitoria, comunque compensata dal patrimonio immobiliare. Lo stretto controllo assicurato da questo percorso avrebbe salvaguardato la società. Così oggi il Catania sarebbe ancora vivo e vegeto, pronto a continuare la sua straordinaria storia, con o senza di me. Nella primavera del 2020 si parlava sempre dei 50 milioni di debiti, sbandierati da qualcuno con un preciso obiettivo… Quello di rappresentare una condanna definitiva e che voleva a tutti i costi questo club gravemente indebitato, dimenticando volutamente di precisare che in contrapposizione a questi debiti c’era Torre del Grifo Village che, a bilancio, e non secondo fantasia, di milioni ne valeva 65. Il Catania era l’unica società ad avere un patrimonio immobiliare in tutto il panorama calcistico italiano e questo rappresentava un’assoluta novità. Fin dal luglio 2020, purtroppo, ero sicuro che la vicenda si sarebbe risolta così, per me era scontato, considerando un piano industriale estremamente lacunoso e approssimativo. Speravo di sbagliarmi, purtroppo non mi sbagliavo ma i controlli non spettavano a me. La mancata sostituzione della fideiussione da parte della Sigi per il mutuo di Torre del Grifo? Basta consultare i documenti, si tratta di un inadempimento molto grave e potrebbe portare a scenari e a conseguenze inimmaginabili. Gli avvocati sono già al lavoro”.