Pro Favara, Cocuzza a GS.it: “Sempre più pessimista sulla ripartenza. Far decidere anche le società non è un bene…”

“Stare fermi la domenica e guardare le altre categorie che giocano è la cosa più brutta”. Non usa mezzi termini Salvatore Cocuzza, esperto attaccante classe ’87 in forza alla Pro Favara, che come tanti atleti al momento è fermo per via dello stop ai campionati dilettantistici regionali, dall’Eccellenza in giù. Lui che in passato ha giocato anche tra i professionisti in Serie B col Catanzaro, in Serie C con Igea Virtus e Akragas e ha alle spalle tanta serie D soprattutto con la maglia del Messina, adesso è costretto a domeniche da semplice spettatore e non da attore in campo. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Totò, non possiamo che partire dallo stop ai campionati dilettantistici regionali. Come la si vive dall’interno?

“La viviamo male perché è il nostro lavoro. Il pallone è la nostra passione ma anche il lavoro e un quando un padre di famiglia non si può divertire e rimane chiuso in casa è tosta. Ormai la vedo dura perché la situazione ormai è precipitata. Tutto è stato gestito male, non dico in malafede”.

Spiegati…

“Si poteva attuare lo stesso identico protocollo della Serie D e non capisco perché non sia stato fatto. Ormai aspettiamo eventuali comunicazioni e vedremo anche perché siamo fermi da troppo tempo e non è facile”.

Intanto le altre categorie vanno avanti, mentre dall’Eccellenza in giù è tutto fermo

“La domenica vedere che le altre categorie giocano e tu sei fermo è la cosa più brutta. Tu sei fermo, la tua squadra è ferma, la tua categoria è ferma. Sono domeniche interminabili. Stiamo cercando di goderci la famiglia, ma manca proprio la passione, il lavoro che noi amiamo. È veramente dura”.

Sulla questione si è espresso anche un tecnico esperto come Massimo Morgia. Cosa pensi delle sue parole?

“Le parole di Morgia sono parole sante, giustissime. Io ho avuto l’onore di avere il mister a Siena, anche se per soli venti giorni. È una persona eccezionale, le sue sono parole su cui nessuno può dire nulla. Morgia ha semplicemente espresso la volontà di avere chiarezza per il mondo dei giocatori e degli allenatori perché qua siamo un pochino tutti appesi a un filo”.

Si parlava, tra le tante date, di possibile ripartenza a marzo…

“Dobbiamo sperare soltanto che tutto si sistemi ma ormai la vedo brutta. Ripartire a marzo vorrebbe dire giocare tantissime partite in un mese. Ormai abbiamo le mani legate e possiamo soltanto aspettare”.

Il neo presidente regionale, Sandro Morgana, ha detto che si lavorerà in sinergia con le società per la ripartenza. Come la vedi?

“Questo mi preoccupa, perché nel mondo calcistico di oggi non tutti i presidenti sono presidenti seri e a qualcuno potrebbe far comodo non ripartire. Speriamo non ci sia questo rovescio della medaglia perché sarebbe un paradosso non ripartire per colpa delle società”.

Intanto tanti giocatori di Eccellenza si stanno accasando in Serie D. A te è arrivata qualche proposta?

“Onestamente c’è stato veramente poco in tal senso, non è facile trovare sistemazione in una società che ha magari un organico già pronto e già collaudato quindi vedremo il da farsi un po’ più avanti”.

Quest’anno intanto avevi sposato la causa Pro Favara, società che ambiva al ritorno in Serie D dopo tanti anni…

“Negli obiettivi non cambia nulla, abbiamo una società solida e compatta e anche loro sono appesi a un filo perché non sanno quando e se si potrà ricominciare. Restiamo in standby in attesa di soluzioni. Siamo tutti sull’attenti per vedere cosa succede”.

Pensi che la stagione potrebbe essere a rischio annullamento?

“Temo di sì, ma spero di no ovviamente. Penso che si doveva capire molto prima che noi siamo una categoria molto importante. Ricordiamoci che per chi vince il campionato si spalancano le porte della Serie D. Per come è stato fatto il protocollo in D poteva essere attuato in Eccellenza. Io ho sempre detto che i soldi di Sport e Salute potevano essere investiti per fare i tamponi, anche dandoli alle società. C’è stato troppo menefreghismo. E così non va bene per niente perché sta facendo male a tanti sia a livello fisico che mentale stare fermi per tanto tempo”.

Proviamo a parlare un po’ di calcio giocato. Cosa pensi dell’inizio di stagione della Pro Favara?

“Era stato un inizio importante. Siamo a quattro lunghezze dalla capolista. Si stava cercando di fare qualcosa di importante perché c’è molto entusiasmo. Si cerca di lavorare per far sì che la Pro Favara possa tornare in Serie D e questo aveva creato molto entusiasmo attorno alla squadra. La piazza è esigente, tutto era molto bello e c’è un po’ di rammarico per questa sospensione”.

Che gruppo hai trovato lì a Favara?

“Conoscevo tanti altri giocatori. Il mister non lo conoscevo, o meglio lo conoscevo da ex giocatore, ed è una persona molto preparata, una grande persona. C’è un gruppo sano, solido e molto genuino, è un peccato questo stop, si poteva fare veramente bene. Speriamo di potere avere la possibilità di ricominciare da dove abbiamo interrotto”.

Totò, infine ti chiedo se vuoi lanciare un appello alle istituzioni e un messaggio a tifosi e appassionati…

“Dico a tutti i padri di famiglia che mi metto nei panni di chiunque. C’è gente un po’ più preparata a questo stop a livello economico, qualcuno invece lo è un po’ meno. Dobbiamo cercare di tenere duro. Dico invece alle istituzioni che il problema non si risolve con gli 800 euro. Non vogliamo soldi per rimanere a casa, ma ripartire in sicurezza come sta cercando di fare tutto il Paese e come già hanno fatto Serie D e Lega Pro. Siamo anche noi come loro e spero che ci possano trattare tutti allo stesso modo”.

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Di Noto Luca