“Picchiato dai tifosi” | Il capitano racconta tutto: disordini in campo, addio deciso

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Donnarumma e Neymar (Sportingnews) www.goalsicilia.it

Il duro racconto del campione che ammette di avere avuto paura dei propri supporters “Venivano a casa a minacciarmi”.

Negli ultimi anni, il calcio ha assistito a un aumento preoccupante delle contestazioni e delle aggressioni da parte dei tifosi nei confronti dei calciatori. Episodi che una volta erano isolati si sono trasformati in un fenomeno ricorrente, mettendo a rischio la sicurezza dei giocatori e minacciando l’integrità dello sport. Nel 2019, i tifosi del Napoli hanno bersagliato verbalmente alcuni giocatori, tra cui Kalidou Koulibaly, per presunte scarse prestazioni. Lo stesso anno, i tifosi dell’Arsenal hanno rivolto insulti e minacce a Granit Xhaka dopo un gesto di stizza durante una partita, costringendolo a lasciare temporaneamente la fascia da capitano.

Le contestazioni si sono spesso spinte oltre il semplice dissenso, sfociando in veri e propri atti di violenza. Nel 2020, alcuni sostenitori dello Schalke 04, furiosi per la retrocessione del club, hanno aggredito fisicamente diversi giocatori fuori dal centro sportivo. Un episodio simile si è verificato in Argentina, dove i tifosi del Rosario Central hanno attaccato l’auto del capitano Marco Ruben, danneggiandola gravemente. Questi gesti riflettono un clima sempre più esasperato, in cui il calcio diventa terreno di sfogo per frustrazioni personali e sociali.

Anche le nuove tecnologie hanno amplificato il fenomeno, permettendo ai tifosi di attaccare i calciatori attraverso i social media. Nel 2021, Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka sono stati vittime di insulti razzisti online dopo la sconfitta dell’Inghilterra nella finale di Euro 2020. Lo stesso è accaduto a Moise Kean, che ha ricevuto commenti discriminatori dopo un errore in campo. L’anonimato garantito dalle piattaforme digitali rende difficile identificare i responsabili, alimentando ulteriormente il problema.

L’odio si è manifestato anche in azioni intimidatorie al di fuori degli stadi. Nel 2023, i tifosi della Roma hanno vandalizzato le proprietà di alcuni giocatori, come accaduto a Rick Karsdorp, accusato di scarso impegno. Questi episodi sottolineano come il confine tra passione sportiva e ossessione distruttiva sia diventato sempre più labile, richiedendo un intervento deciso da parte delle autorità.

Dopo un’ottima stagione le contestazioni

A sfogarsi, in una lunga intervista rilasciata a “RMC Sport”, è Neymar Jr. Il fantasista brasiliano ha parlato dell’esperienza dolce-amara al Paris Saint Germain. Neumar ha spiegato di essere stato accolto alla grande sia dai tifosi parigini che dalla Francia in generale, poi tutto è cambiato.

L’attuale calciatore dell’Al-Hilal ha spiegato che le stagioni successivi sono state difficili, spesso costellate da infortuni. Ha detto di non portare rancore, ma di essere dispiaciuto per come è stato trattato fino al momento dell’addio al club.

Neymar (LaPresse) www.goalsicilia.it

“Minacciato, ho avuto paura”

Neymar continua il racconto dell’esperienza al PSG spiegando di avere vissuto l’esperienza parigina in modo dolce-amaro. Dolce perché è stato il miglior momento della sua carriera, amaro per il trattamento ricevuto da società e tifosi.

I tifosi hanno superato il limite, venivano a casa mia per insultarmi e colpirmi, da quel momento ho smesso di essere rispettoso. Mi ha intristito la maniera in cui sono stato trattato, ma resto un tifoso del club“.