“Perquisizioni e sequestro di materiale informatico”: un ciclone ha travolto la Juventus | Emessa condanna definitiva

Potrebbero esserci presto novità importanti sulla Juventus per quanto riguarda l’inchiesta e il processo di pochi anni fa.
Calciopoli è stato uno dei più grandi scandali della storia del calcio italiano, scoppiato nel 2006 grazie a un’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli. L’indagine ha rivelato un sistema di favoritismi e pressioni sui designatori arbitrali da parte di dirigenti di alcune società di Serie A, con l’obiettivo di influenzare le designazioni arbitrali per ottenere vantaggi in campo. Le intercettazioni telefoniche hanno coinvolto vari club, ma la squadra più colpita è stata la Juventus, il club più vincente del calcio italiano in quegli anni.
Le accuse principali riguardavano il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, e l’amministratore delegato Antonio Giraudo, ritenuti i principali artefici del sistema. Secondo le indagini, i dirigenti bianconeri avevano instaurato rapporti privilegiati con i designatori arbitrali per condizionare le partite, assicurandosi arbitraggi favorevoli.
A livello sportivo, la Juventus è stata punita con la retrocessione in Serie B con 9 punti di penalizzazione, oltre alla revoca degli scudetti vinti nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006. Molti giocatori chiave, tra cui Zlatan Ibrahimović e Fabio Cannavaro, hanno lasciato la squadra per proseguire la carriera in altri club, mentre altri, come Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon, hanno scelto di rimanere per riportare la squadra in Serie A.
Nonostante la penalizzazione, la Juventus ha vinto il campionato di Serie B nel 2006-2007 ed è risalita immediatamente in Serie A. Tuttavia, l’eco di Calciopoli ha avuto conseguenze a lungo termine sul club, sia a livello d’immagine che di gestione. Il caso ha segnato un punto di svolta per il calcio italiano, portando a riforme nel settore arbitrale e a un maggiore controllo sui rapporti tra società e direzione di gara.
L’inchiesta Prisma
L’inchiesta Prisma è un’indagine avviata dalla Procura di Torino nel 2021, successivamente trasferita a Roma, riguardante presunte irregolarità finanziarie della Juventus. Le accuse principali includono plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia di COVID-19, con ipotesi di reato come aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
A seguito dell’indagine, la Juventus ha subito diverse conseguenze. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per gli ex vertici del club, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vicepresidente Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici e l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene. Inoltre, il 20 gennaio 2023, la FIGC ha inflitto al club una penalizzazione di 15 punti in classifica per violazioni legate alle plusvalenze e alla falsa contabilizzazione.

Il ricorso degli avvocati bianconeri
Nell’ambito dell’inchiesta Prisma, gli avvocati della Juventus hanno presentato ricorso contro le modalità di acquisizione di alcune prove da parte della Procura di Torino. In particolare, la difesa contesta il sequestro di immagini personali e cartelle cliniche dei calciatori, ritenendo che tali atti violino la privacy e siano irrilevanti ai fini dell’indagine.
Secondo gli avvocati, l’acquisizione di questi materiali sarebbe avvenuta senza le necessarie garanzie legali, compromettendo il diritto alla riservatezza dei tesserati. La Juventus sostiene che tali elementi non siano pertinenti alle accuse di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato mosse contro il club. Il ricorso mira quindi a ottenere l’annullamento del sequestro di queste informazioni, ritenute non correlate all’oggetto dell’inchiesta.