Paternò, Truglio: “Ho cominciato col karate, poi è arrivato il pallone. Quarantena? Mesi durissimi, perché…”

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Intervistato da “La Sicilia”, il capitano del Paternò, Pino

Intervistato da “La Sicilia”, il capitano del Paternò, Pino Truglio, parla degli inizi della sua carriera da calciatore, svelando un retroscena, e torna sulla sua quarantena:

“Ho iniziato a praticare il karate, prima di giocare a calcio. In palestra, prima di ogni allenamento, ero attirato dai palloni presenti. Infatti ne approfittavo per palleggiare e per fare due tiri. Da lì ho capito che magari dovevo cominciare a giocare a calcio. Quarantena? Sono stati mesi durissimi. Io facevo un doppio lavoro, uscivo la mattina e tornavo la sera stremato. Tutto d’un tratto mi sono ritrovato chiuso a casa, privato del mio quotidiano. Mi ha pesato tantissimo, anche a livello mentale, tutto questo. Mi svagavo su Netflix, vedendo film, serie televisive e giocando. Alla fine, avendo a disposizione una terrazza grande, mi sono creato una palestra a casa, allenandomi costantemente”.