Partita rinviata, ricorso e processo: la serie A fa causa al club | Finisce tutto in tribunale
Caos nel campionato italiano, adesso sarà il tribunale a dover prendere provvedimenti decisivi e definitivi.
Il mondo del calcio non si svolge solo sui campi da gioco, ma anche nei tribunali amministrativi, dove alcune partite o decisioni vengono ribaltate per motivi regolamentari o procedurali. In Italia, uno degli organi centrali coinvolti è il TAR del Lazio, che ha spesso giocato un ruolo cruciale in controversie legate a squadre e competizioni.
Il TAR del Lazio è un tribunale amministrativo regionale che si occupa di questioni legali legate a decisioni prese da enti pubblici, inclusi quelli sportivi. Ad esempio, una delle sue funzioni è verificare la legittimità delle decisioni della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) o della Lega Calcio, come sanzioni o retrocessioni. Questo tribunale non entra nel merito sportivo, ma valuta se le procedure siano state rispettate e se vi siano violazioni di diritti.
Un caso noto è stato quello del Chievo Verona nel 2018, quando la squadra contestò una penalizzazione legata a presunte irregolarità amministrative. Il TAR sospese temporaneamente la sanzione, consentendo al club di proseguire nel campionato fino alla decisione definitiva. Anche il Catania, negli anni, ha avuto controversie riguardanti penalizzazioni e iscrizioni ai campionati, con interventi del TAR che hanno influenzato il calendario sportivo.
Un altro caso emblematico riguarda la Serie B 2018-2019, quando il format del campionato fu oggetto di dibattito legale. Alcuni club escluse dall’iscrizione, come il Novara, presentarono ricorsi al TAR, chiedendo di essere reintegrati. La vicenda generò ritardi e polemiche sul regolare avvio della stagione.
Cosa è successo
Si sta giocando la 9^ giornata del campionato di Serie A in corso, siamo alla fine di ottobre. Sabato 26 si dovrebbe giocare Bologna-Milan ma la partita, tra mille polemiche, viene rinviata. Il sindaco Lepore, ed il Prefetto, della città felsinea firmano un’ordinanza per impedire il normale svolgimento della gara.
L’Emilia Romagna era in allerta meteo ed il primo cittadino bolognese ha firmato l’ordinanza ritenendo impossibile la presenza di pubblico sugli spalti a causa proprio della possibile alluvione prevista quel giorno. Si era paventata la possibilità di giocare a porte chiuse, ma alla fine ha vinto la decisione del rinvio.
La rabbia del Milan
La società Milan ha deciso di fare ricorso al TAR dell’Emilia Romagna per la decisione di rinviare la gara colo Bologna. Il presidente rossonero Paolo Scaroni si era detto furioso all’ufficialità del rinvio: “Decisione del sindaco incomprensibile, altri eventi a Bologna sono andati regolarmente avanti. Il rinvio è stato ingiustificato, iniquo e incoerente”.
Continua il dirigente del Diavolo: “Per noi è stato un grosso danno. Non si capisce perché non si poteva giocare a porte chiuse. Sicuramente vanno in ballo risarcimenti e danni“. In attesa della decisione del tribunale, non c’è ancora una data per il recupero del match, qualcuno ipotizza si possa giocare a febbraio.