Partita persa a tavolino in Europa: sentenza Uefa ufficiale | Squadra squalificata dalla competizione
Dura presa di posizione della UEFA, provvedimento drastico e definitivo che condanna al 3-0 la squadra ospite.
Le partite perse a tavolino nel calcio internazionale sono episodi che hanno segnato la storia dello sport, spesso a causa di irregolarità amministrative, violazioni regolamentari o comportamenti scorretti delle squadre. Queste situazioni, pur rare, generano grande clamore mediatico, poiché ribaltano il risultato del campo e possono avere conseguenze pesanti per i club o le nazionali coinvolte.
Un caso celebre è quello di Danimarca-Svezia nelle qualificazioni per Euro 2008, sospesa a causa dell’aggressione di un tifoso danese all’arbitro. L’UEFA assegnò la vittoria per 3-0 a tavolino alla Svezia, punendo severamente la Danimarca.
Un altro esempio iconico riguarda la partita tra Serbia e Albania nel 2014, valida per le qualificazioni a Euro 2016. L’incontro fu interrotto a seguito di violenti scontri tra giocatori e tifosi dopo l’apparizione di un drone con una bandiera dell’Albania. L’UEFA assegnò la vittoria a tavolino per 3-0 alla Serbia, ma penalizzò anche i serbi con la sottrazione di punti per responsabilità nell’incidente. Simile per gravità è il caso di Sudafrica-Senegal nelle qualificazioni ai Mondiali 2018, rigiocata dopo che l’arbitro fu accusato di manipolazione del risultato a favore dei sudafricani.
Tra i club, spicca il caso di Roma-Verona del 2020 in Europa League. La Roma perse 3-0 a tavolino per aver schierato Amadou Diawara, non incluso nella lista dei giocatori eleggibili. Anche CSKA Mosca-Sporting Lisbona del 2005 fu decisa a tavolino: il CSKA fu sanzionato per un’irregolarità nella registrazione di un giocatore. In campo sudamericano, un caso recente è quello di Boca Juniors-River Plate nella finale di Copa Libertadores 2018: dopo gravi incidenti tra tifosi, la partita non si disputò a Buenos Aires, e River perse inizialmente a tavolino prima che si optasse per la ripetizione in campo neutro.
I fatti, cosa è successo
Si sta giocando Romania-Kosovo, gara decisiva di Nations League. Il risultato è fermo sullo 0-0 e nel minuti finali alcuni tifosi di casa inneggiano a cori in favore della Serbia, acerrima rivale per problemi etnici degli ospiti, provocando la dura reazione della squadra avversaria.
Il Kosovo, con in testa il suo capitano Rrahmani del Napoli decide di lasciare il campo prima del triplice fischio, anche se il cronometro segnava già i minuti di recupero oltre il 90esimo. L’arbitro ha atteso circa un’ora prima di fischiare la fine anticipata della gara.
Duri provvedimenti della UEFA
A distanza di pochi giorni sono arrivati i provvedimenti della Giustizia sportiva della UEFA. Assegnata la vittoria 3-0 a tavolino alla Romania, che dunque ottiene la promozione in Lega B di Nations League, a causa dell’abbandono anticipato del campo da parte del Kosovo.
Tuttavia non sono mancati i provvedimenti anche per la squadra di casa. A causa di manifestazioni di razzismo e discriminazione razziale, la federazione rumena dovrà pagare una multa di 50.000 euro e giocare la prossima gara casalinga a porte chiuse.