Leonzio vs Palmese, è diventata la gara della stagione. Pur con un buon distacco in classifica, che vede i siciliani avanti di 9 punti. Eppure ha i sulfurei accesi, già incandescenti. Perché l’intervista rilasciata dal presidente della Palmese Giuseppe Pino Carbone è di quelle “furbe”. Fa pathos e fa parlare di sé. Personalmente l’ho visionata ed ascoltata. Poi ho letto i commenti e su quelli non entro in merito.
È evidente l’azione provocatoria, è evidente il suo rilancio effetto poker, sapendo che ha una mano inferiore, prova a giocare alzando la posta, sapendo che ha poche possibilità in percentuale. La legge delle probabilità è dalla sua parte. Però ha dei distinguo da fare ed ecco il contatto telefonico con lui in macchina da Roma.
Parto subito io con la considerazione sui commenti sotto il link. Presidente bel polverone si è elevato, non sono polveri sottili, ma sassaiola verbale…
“Ho letto e non ho voluto alimentare maggiormente quell’azione nei miei confronti. Volevo invece partire da questo per dare chiarezza aggiuntiva alla mia intervista. Parto dai tifosi della Leonzio, nessun attacco, nessun dissidio, da noi sono stati i benvenuti. Aggiungo che non ho nessun attrito, mugugno o astio con la società della Leonzio, dal presidente Leonardi fino al suo ultimo referente”.
E quindi?
”Nel mio mirino ho il loro tecnico Cozza e parte dalla stagione scorsa. Quando allenava la Reggina, si permise di maltrattarci, di umiliarci, additandoci come dilettanti allo sbaraglio e di non considerarci sia in campo che fuori. Sentii personalmente tutto ciò e quindi andai su tutte le furie, le mie dichiarazioni crearono un durissimo confronto fra società, che poi furono chiarite, ma lui non replicò nulla”.
Si cambia pagina e ripartiamo a scrivere nero su bianco.
“Quest’anno è stato spesso presente allo stadio, veniva agli allenamenti, quindi nessun cattivo atteggiamento da parte nostra nei suoi confronti. Il suo modo di fare si scatena appena siede nella panchina della Leonzio. Ero presente in modo casuale ad una telefonata in cui egli spinge a cambiare casacca a dicembre almeno 6 giocatori”.
Lo interrompo e gli faccio notare che non dovrebbe sorprendersi di ciò…
“Ho capito il suo modo di fare con il difensore Scopetta, pur liberandolo. Ho capito il modo di fare di Cozza, è indigesto come le cozze”.
Quindi si evidenzia che lei non ha nessun conflitto con la Leonzio ma con il suo tecnico e basta…
“Sì, e lo confermo. Le mie forzature verbali sono indirizzate al tecnico Cozza, pur sapendo che è il tecnico della squadra siciliana prima in classifica, continuo che anche il rilancio sulla Cavese e perché Cozza non deve vincere e basta”.
Presidente Carbone, ha pensato che forse Cozza volesse allenare la Palmese e quindi costeggiava o corteggiava la posizione geo-calcistica?
“A questo punto il dubbio mi sorge, ma è sollevato. Per come si atteggia e comporta non è fra i miei dati”.
Quindi la ‘pepata di Cozza le è indigesta’…
“Sì, pesantissima. Poi mi permetta di rasserenare l’ambiente della Leonzio, chiedendo scusa umilmente, ma i dati numerici non ci estromettono dalla vittoria del campionato. Loro devono ancora confrontarsi in 4 scontri diretti e perché non pensarci, sono numeri confutabili e reali ed il calcio non ha algoritmi veritieri. Battendo Cozza… lo sottolineo, potrebbe esserci l’avvicinamento della Cavese e di qualunque altra squadra. La dico chiara: Cozza non deve vincere e basta”.
Chiudiamo con una considerazione calcistica…
“Altro anno in cui le squadre campane non raggiungono l’obiettivo della promozione, forse la vicinanza di tante squadre di Lega Pro allontana i giocatori più importanti, non so darle una risposta certa”.