Palma a GS.it: “Società di oggi sono un contenitore vuoto. Su Eccellenza a 18 squadre e Under…“
Ospite del “Salottino Goalsicilia” è ds Santo Palma. Ospite del “Salottino Goalsicilia” è ds Santo Palma. CLICCA QUI per rivedere la puntata. CRISI CALCIO SICILIANO “Il calcio siciliano non vive momenti di splendore da tanto tempo, il covid ha dato un’ulteriore botta. Io da vent’anni faccio calcio e non ho mai avuto dalla mia parte una società solida che facesse stare bene i calciatori e pagasse gli stipendi puntualmente. Qualche presidente solido e importante c’è ma sono pochi. I club di calcio oggi vivono di sponsor, le società oggi sono un contenitore vuoto e sono costrette a riempirlo diversamente: perché gli allenatori si lamentano che c’è penuria di dirigenti di livello? Perché oggi, le società, non pagano più i dg e i ds, ormai questi ruoli vengono occupati da chi porta soldi. Il nostro ruolo è stato ucciso dai presidenti che non si affidano più a dirigenti seri e competenti che hanno un costo; tra poco anche gli allenatori dal grande curriculum potrebbero avere difficoltà a trovare squadra”. DA DOVE RIPARTIRE “Questo è un calcio a cui servono grandi cambiamenti, ci stiamo infilando in un vicolo cieco allontanandoci ancora di più da una realtà come il nord. Io comincerei con i mini contratti per giocatori, dirigenti e allenatori per dare forza alle società stessa che magari trova un under forte con cui poi può fare cassa”. RIPESCAGGI “Ormai da anni è diventata una moda, se non conquisti la categoria sul campo, ci provi a tavolino. La nota dolente del calcio è purtroppo il fatto che ogni anno falliscano troppe squadre. Io non vedo molte speranze per le siciliane che vorrebbero fare il salto in Serie D”. ECCELLENZA A 18 SQUADRE “Se aumentasse la qualità della categoria, non sarebbe una cattiva idea. Mi preoccupa però che invece si vada ad affollare solo la bassa classifica, sono poche le società di promozione che possono stare in Eccellenza: vedi dove sono posizionate le matricole dello scorso anno…Non vorrei così si rovini un campionato come la Promozione che è un serbatoio importante”. REGOLA UNDER “Parlare di under per un ragazzo del ’99 che ha 21 anni ti fa capire la malattia del nostro calcio. Nelle altre nazioni, a 21 anni o hai fatto strada nel calcio o vai a lavorare. Io sarei invece per l’età media, non come obbligo ma come premio: invece di imporre i giovani, darei premi in valori economici in chi si tiene sotto ad una certa età media; poi la società che vuole investire sugli over, deve essere libero di farlo: così verrebero fuori solo chi ha fame, qualità e voglia di fare sacrifici”. FUTURO “Ho una dignità e una credibilità dimostrata in tutti questi anni di calcio, sicuramente vado solo dove mi pagano. Qualche chiamata c’è stata ma niente di concreto, ricordo che sono rimasto fuori l’anno dopo che avevo vinto tutto a Ragusa, quindi non mi sorprendo più di niente, lascio lavorare i miei ‘non colleghi’ (ride ndr)”.