Palermo, Ponte commenta la situazione societaria: “Tanto caos. Senza supporto dei tifosi il club non ce la farà”

Intervenuto a “Zona Vostra” su TRM, Antonio Ponte, il finanziere italo-svizzero che la scorsa estate si era interessato all’acquisizione del Palermo, commenta così la situazione societaria: “La situazione è cambiata in modo caotico, nessuno poteva aspettarselo. Da otto mesi sono in questa situazione e ne ho viste di tutti i colori, ero molto vicino a fare determinate cose ma poi è svanito tutto. La situazione che si è venuta a creare adesso era l’ultima cosa che mi aspettavo, non credo ai miei occhi nel vedere quello che sta accadendo tra chi ha comprato qualche mese fa. Tutto si è complicato, parliamo di somme importanti e chi vuole investire seriamente  non basta che metta i primi 5 o primi 10 ma deve essere cosciente di dover coprire anche il resto. Capisco che in caso di promozione in serie A ci sarebbero delle entrate consistenti, io stesso quando mi ero interessato ho guardato soprattutto il lato sportivo. Il Palermo si salva solo con il raggiungimento della serie A perché in caso di permanenza in B succederà il peggio. Quindi è difficile pensare di gestire una squadra con impegni di serie A ma entrate di B. Nessuno vuole comprare qualcosa pensando che ci possa essere un futuro fallimento se le cose non vanno in un certo modo, quindi chi fa le cose sul serio con dei criteri ben precisi appena si accorge che dall’altra parte non c’è nulla capisce l’impossibilità della trattativa. Per me chiunque si avvicini per concludere l’acquisizione accollandosi tutto come hanno promesso di fare gli inglesi, si ritroverebbe nella loro stessa situazione. Il Palermo si salva solo in caso di promozione in A, in città si sta dicendo male questa situazione che si è creata con la tifoseria che diserta lo stadio. Senza il supporto dei tifosi la società non riuscirà a farcela, lo slogan dovrebbe essere ‘Tutti insieme si vince’. Si deve ricompattare ogni cosa, auguro al Palermo tutto il bene possibile ma credo di non essere in grado di entrare in società. Concluderei però dicendo Mai dire mai!”.

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Redazione