Intervistato da “Repubblica”, il presidente del Palermo, Dario Mirri, parla degli obiettivi stagionali e della possibile cessione del club:
“Puntiamo alla B senza alternative. Lo scorso anno eravamo una matricola, quest’anno non lo siamo. Lo scotto dell’anno scorso quest’anno è finito. O Serie B o nulla! Non ci sono alternative rispetto ai programmi e agli investimenti futuri. La Serie C non è economicamente sostenibile: dai diritti televisivi collettivi incassiamo come la Paganese o il Picerno e non importa il fatto che rappresentiamo la quinta città d’Italia”.
E sulla possibile cessione del club: “Il Palermo è in vendita dal primo giorno. Certamente non sarò io il limite a un’eventuale cessione. Il Palermo ha un piano triennale che stiamo rispettando ma, a parte gli affetti, tutto è commerciabile. Una socetà di calcio si può vendere e acquistare al pari di un’automobile. Nessuno può pensare di essere padrone della squadra. Noi siamo soltanto temporanei custodi di un bene collettivo. Ci sono state manifestazioni d’interesse. Le offerte sono una cosa diversa, soprattutto se sono condizionate da una serie di cose. Venderei a chi una un progetto serio, la preferenza va a chi una un programma credibile. Chi predispone una manifestazione d’interesse e non ha credibilità viene scartato. Avere un programma e solidità finanziaria è un elemento discriminante, ma non lo valuto io. La valuta Lazard”.