Palermo, Mignani: “Adesso inizia un altro campionato, la spinta del ‘Barbera’ deve essere un vantaggio”-CONFERENZA

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Michele Mignani,

Michele Mignani, allenatore del Palermo che sfiderà la Sampdoria, ha parlato in conferenza stampa. Queste le principali tematiche trattate:

PLAY OFF “I play off sotto certi aspetti sono un altro campionato. È come se si riazzerasse un po’ tutto, le partite hanno un valore diverso dal campionato, dove ci sono 38 partite. Domani sera è una sfida secca, da dentro o fuori. Il mio passato è alle spalle, bisogna guardare al presente. È una sensazione bella, di giocarci una partita importante tra due squadre che hanno una storia, un blasone, in uno stadio probabilmente pieno. Sono le emozioni belle che prova un allenatore con tutte le speranze che ci si porta dietro affinché l’esito sia positivo”.

ESPERIENZA SCORSO ANNO “L’anno scorso siamo partiti dalla seconda fase, dalla semifinale. Sono partite dove un errore può diventare determinante e compromettere una stagione intera. Serve aumentare l’attenzione, la concentrazione, l’agonismo. bisogna leggere queste partite, essere bravi a usare la testa. A volte prepari una partita e magari dopo cinque minuti c’è qualcosa che te la complica o che ti avvantaggia”.

SQUADRA HA LE POTENZIALITA’ PER ANDARE IN SERIE A? “Sarebbe sciocco non pensarlo anche se la nostra concentrazione va diretta sulla partita di domani e non su quelle che poi sarebbero altre partite. Pensiamo a superare il turno di domani”.

DUE RISULTATI SU TRE “Avere due risultati su tre sotto l’aspetto psicologico è più uno svantaggio che un vantaggio, sotto l’aspetto pratico è più un vantaggio che uno svantaggio. È chiaro che quando le partite sono equilibrate, e io mi aspetto una partita equilibrata perché mi riguardo mentalmente la prima sfida con la Samp e le ultime 10-11 partite della Samp, che ne ha vinte sette. Loro hanno preso convinzione in quello che fanno. Io trasmetterò alla squadra il pensare di provare a vincere la partita e di provare a far gol perché se tu riuscissi a fare qualche gol avresti qualche vantaggio. Però quando i minuti cominciano a passare, la testa pesa di meno e si lavora più sull’istinto. Poi non possiamo sapere quello che può essere il risultato al 40’, al 50’, al 70’, all’80’ o al 90’. Sappiamo che per superare il turno abbiamo bisogno di vincere o di non perdere. Poi non è facile a volte riuscire a trasmettere una sensazione, ma ci devi provare sapendo che gli eventi della partita ti possono portare a lavorare più d’istinto che di ragione”.

COME SI VIVE IL MOMENTO “Posso dire come la vivo io e come mi pongo con i ragazzi e con lo staff. La vivo con equilibrio, com’è il mio modo di vivere e di gestire la squadra. Non sono andato in depressione prima e non sono andato in esaltazione adesso, dopo una partita. Ho detto ai ragazzi ciò che ho detto a voi. Questo è un altro campionato, bisogna avere la testa libera, lucida. È una partita secca, bisogna eliminare gli errori ma anche provare a vincerla. È stata una settimana di lavoro con un buon profitto perché quando vieni da una vittoria vedi qualche sorriso in più. Adesso però sarà tutta un’altra storia, si riparte da zero e due squadre in una sola serata si giocano il passaggio al turno successivo”.

GOMES E CECCARONI “Stanno sicuramente meglio. Sono rientrati in gruppo quasi a inizio settimana e abbiamo recuperato anche altri che erano fermi da più tempo, Vasic ha fatto la settimana con la squadra, Di Mariano ha fatto la settimana con la squadra e sotto questo aspetto sono tutti disponibili per poter giocare”.

SORIANO “È stato un piacere incontrarlo, per noi è stata una sorpresa. Ci ha fatto sentire la vicinanza da parte del gruppo che gestisce il Palermo”.

COSA CI SI GIOCA “Io credo di essere assorbito totalmente in quello che rappresenta per il Palermo questa partita. Mi sento un dipendente del Palermo per cui la vivo con l’emozione pari a quelle che le può vivere un tifoso del Palermo, uno che lavora in sede o al di fuori del campo. Sappiamo che per tutta la città e la società è una partita importantissima, dunque passa in secondo piano quella che è l’importanza per me, inteso come allenatore”.

EFFETTO BARBERA “Io credo che giocare in casa, al di là di quelle che sono state le ultime partite sia sicuramente un vantaggio per tanti motivi. Io credo che il pubblico sarà vicino alla squadra perché il pubblico ama questa squadra e sente l’importanza di questa partita. Mi auguro sia un beneficio per questi ragazzi. Il pubblico non scende in campo, ma quando ti abbraccia e ti spinge è come se lo facesse. Abbiamo tanto piacere che lo stadio sia pieno”.

PRONOSTICI “I favori dei pronostici probabilmente possono essere interpretati anche in funzione del fatto dell’ultima parte del campionato e del piazzamento finale. Ci può anche stare che il Palermo non parta favorito però onestamente quello che dicono le persone e ciò che viene detto dagli addetti ai lavori mi interessa poco, la nostra testa è concentrata sulla gara di domani che è da dentro o fuori”.

VENERDì 17 “Non sono superstizioso, non per queste cose. Eventualmente se lo fossi non potremmo chiedere un rinvio, quello ci tocca”.

SUDTIROL GARA DELLA SVOLTA? “Le svolte positive in una stagione sono quasi sicuramente le vittorie, difficile che possa essere una sconfitta. L’unica vittoria con me in panchina è stata col SudTirol, mi auguro possa essere quella della svolta e che ridia entusiasmo all’ambiente e alla squadra. Però questo poi si vedrà più avanti”.

PRESSIONE “Avere uno stadio gremito come il ‘Barbera’, colorato di rosanero, può essere un vantaggio”.

CAMBIAMENTO “Ho visto forse un atteggiamento diverso con il SudTirol, una coscienza e una testa diversa nei ragazzi. La squadra ha cercato in tutti i modi, con il gioco e con la cattiveria agonistica, di portare a casa la vittoria”.

ATTACCO “Un’idea ce l’ho e ho qualche variante. Quando prepari una partita cerchi di capire cosa faranno gli avversari, ma fino in fondo non lo puoi sapere, lo saprai solo quando scenderai in campo. Abbiamo preparato qualcosa e poi faremo una scelta definitiva, iniziale. Poi con i cinque cambi si può cambiare anche a gara in corso. La Sampdoria ha una chiara identità di gioco, l’abbiamo affrontata recentemente”.

DESTINO “Effettivamente è anche curioso questo fatto di incontrare la Sampdoria, che è la squadra della mia città, per la quale tifavo da bambino, con cui sono cresciuto e ho avuto la fortuna di esordire in Serie A l’anno in cui la Samp ha vinto il suo unico scudetto. È sicuramente uno scherzo del destino incontrarla nuovamente ai play off, ma anche una situazione che a me piace, è una squadra che ha storia, che ha blasone, che l’anno scorso era in A, che ha giocatori forti. Uno stimolo ulteriore per cercare di batterli”.

COSA È CAMBIATO DALL’ESORDIO A OGGI “È cambiata un po’ la conoscenza mia nei confronti dei giocatori e della squadra, perché dopo due giorni i giocatori li conosci perché li affronti da avversario, perché guardi le partite. Però fin quando tu non li alleni non li conosci fino in fondo, o perlomeno sotto l’aspetto caratteriale, che è la cosa più importante. Ovviamente anche l’aver cercato in un mese di dare dei concetti che in due giorni sono più difficili da dare. Chiaro che siamo comunque indietro rispetto a squadre come la Samp che ha un allenatore che c’è dal primo giorno di ritiro. Ma questo non è un alibi, anzi uno stimolo in più. Con un giorno, due giorni o un anno di allenamento devi andare a prenderti l’obiettivo”.

ENTUSIASMO POST-SUDTIROL “Penso ci siano più motivazioni per cui i tifosi abbiano deciso di affollare lo stadio. Uno è magari avere un po’ di fiducia nella squadra e aver rivisto un po’
di entusiasmo in questi ragazzi che sono delle persone. È il loro lavoro, il nostro è anche un mestiere dove spesso il lavoro te lo porti a casa. Quindi avevano anche bisogno di esultare e scaricare un po’ di tensione accumulata negli ultimi periodi. È evidente il grande amore della gente verso la propria squadra di calcio. È anche una questione sociale, il calcio è trainante nella città, questa è una storia di grande amore”.

RANOCCHIA “Se un giocatore può fare più ruoli è perché ha un po’ tutto nelle sue corde, fisicità, tecnica, tiro e anche qualche gol. Il pensiero di un allenatore, nella fattispecie il mio, è cercare di legarlo ad altri giocatori che ti possano dare altre cose. In funzione dei compagni fai delle scelte se schierarlo un po’ più alto o più basso, in base a quello che possa servirti nella partita e quindi ovviamente se decidi di giocare con un centrocampista in più lo puoi alzare un po’. Se decidi di giocare con un attaccante in più puoi abbassarlo”.

SQUALIFICA NEDELCEARU “Un’assenza che dispiace, il ragazzo stava bene ed è un giocatore importante. Però non c’è e bisogna trovare una soluzione diversa. Ne faremo a meno perché siamo obbligati”.

DI FRANCESCO IN TANDEM CON BRUNORI? “Bisogna sempre andare alla ricerca della complementarità delle caratteristiche dei giocatori. Sotto certi aspetti Brunori e Di Francesco hanno caratteristiche abbastanza simili per essere due attaccanti da far giocare da soli davanti. Però Di Francesco nelle prime partite che ha fatto quando sono arrivato ha avuto un ruolo da mezzala anche più sporca perché aveva più richieste offensive magari che difensive e faceva la mezzala quando c’era la necessità. Può fare la seconda punta o l’esterno offensivo. Sono giocatori duttili, che sanno fare più cose, diventano complementari perché sono intelligenti e duttili”.