Giornata di presentazione in casa Palermo. Il club di viale del Fante ha presentato infatti il nuovo tecnico Pasquale Marino. L’allenatore marsalese, classe ’62, si è legato alla società rosanero per i prossimi due anni. Questi gli argomenti affrontati in sala stampa:
PAROLE DI LUCCHESI “Ringrazio il direttore per le belle parole. Allenare una squadra come il Palermo per un allenatore siciliano è una cosa molto importante. Le responsabilità sono tante ma ci impegneremo al massimo anche con l’appoggio della società. Cercheremo di costruire una squadra che possa dare alla città le soddisfazioni che merita”.
NUOVO CICLO “Per iniziare un percorso e un ciclo nuovo bisogna programmare una struttura che possa durare nel tempo. Dobbiamo pianificare alcune situazioni con le dinamiche che impone il calcio. Vogliamo creare, ribadisco, un gruppo di giocatori che possa dare soddisfazioni. Ci piacerebbe che il pubblico tornasse a casa divertendosi e ci si diverte soprattutto quando si vince”.
OBIETTIVI “Penso sia normale che l’obiettivo per una città come Palermo è quello di fare una squadra competitiva. È comunque presto per fare delle valutazioni, ma l’ambizione certamente c’è. Ho pensato che se degli imprenditori investono in questo progetto, significa che hanno le idee chiare per ciò che vogliono realizzare”.
COUS COUS E TRATTATIVA “A Lucchesi ho fatto assaggiare il cous cous che a Marsala fanno molto bene. Lui ha gradito e ognuno si gioca le sue carte per ottenere i propri obiettivi (ride, ndr). Scherzi a parte, sicuramente ci sono tanti giocatori in scadenza e qualcuno che andrà via. Bisognerà lavorare in sintonia per raggiungere gli obiettivi che siano adatti al Palermo. La maglia del Palermo in questa categoria pesa più di alcune altre. È importante la personalità di chi arriva al Palermo”.
RITIRO “Dovremo arrivare all’inizio del ritiro con una rosa non dico completa, ma almeno a buon punto”.
PASSATO “Tante volte sono stato accostato al Palermo, addirittura una volta da calciatore sono stato accostato ai rosa, quando in rosa c’era De Biasi e io ero all’Akragas. Poi è svanito tutto perché il presidente è stato ucciso, Parisi se non ricordo male. L’interessamento c’è stato anche altre volte ma non si era mai concretizzato”.
GAVETTA “Ho fatto tanta gavetta e ho sempre ottenuto col sudore quello che ho conquistato. L’unico campionato che non ho mai vinto è la C1 ma sono arrivato in A col Catania”.
AMORE PER LA SICILIA “Amo la Sicilia e anche mia moglie è di Marsala. La mia famiglia è contenta di questo mio nuovo incarico. Allenare una squadra siciliana per un siciliano è il massimo. Oggi è il giorno più bello perché in fase di presentazione non si vince e non si perde”.
CALCIATORI “Ci sono già alcuni giocatori svincolati. I giocatori vanno sostituiti bene. In questo momento non possiamo conoscere proposte o richieste che arrivano per i giocatori. La proprietà ha un budget nel quale dobbiamo cercare di rientrare, pur sempre costruendo un organico competitivo. Poi se i calciatori non avranno le proposte giuste, allora resteranno a Palermo”.
DELUSIONI “Qualche delusione per non aver vinto a Frosinone c’è stata. A La Spezia non ho lasciato la squadra perché già c’era il Palermo”.
TRATTATIVA “Il primo approccio è stato martedì, è nato tutto tre giorni fa. Dopo la fine dei play off sono stato a casa e non volevo andar via perché sono stato trattato in modo eccezionale dai tifosi. Abbiamo anche valorizzato qualche giocatore importante, però quando si comincia a parlare e capisci che non ci sono gli stessi obiettivi o c’è qualche divergenza, preferisco chiudere prima. E quindi ho preferito non rinnovare ed ero libero di accettare una proposta che mi interessa”.
RISCHI “È chiaro che più sono le ambizioni, più sono i rischi. A me però i rischi piacciono. Se uno ha paura di queste cose, allora è meglio cambiare mestiere”.
SODDISFAZIONI “Una soddisfazione a La Spezia è stata l’esposizione dello striscione ‘Vi sosteniamo anche se perdiamo’. I tifosi hanno visto la voglia di vincere ogni partita. E anche qui a Palermo spero di riuscire a fare questo. Bisogna sempre cercare di vincere e si deve avere l’umiltà di quelle squadre che devono lottare su ogni pallone. Le partite non si vincono perché si indossa la maglia del Palermo, ma bisogna comunque dare l’anima. E dove non arrivi con le capacità tecniche devi arrivare col cuore”.
CONCITTADINI MARSALESI “A Marsala sono molto contenti perché da sempre i tifosi marsalesi vengono spesso a Palermo a vedere le partite. Figuriamoci adesso che c’è un marsalese sulla panchina. Ho ricevuto tanti messaggi e aumentano i tifosi del Palermo”.
OCCASIONE DA SFRUTTARE “Questa è un’occasione che devo cercare di sfruttare al massimo, non capita tutti i giorni di allenare il Palermo. E ritornare nella massima serie sarebbe il massimo. L’ho sfiorata più volte, magari speriamo in questi due anni di arrivarci”.
STAFF “Nel giro di una settimana definiremo tutto lo staff”.
TIFOSI “I tifosi hanno bisogno di vedere la squadra giocare bene e lottare. In questo modo si possono ottenere i risultati, perché certamente al Palermo la serie B sta stretta. Speriamo che in futuro non si parli di altro che non sia il campo”.
GRANDE PIAZZA “Ho capito di volere il Palermo quando Lucchesi mi ha chiamato la prima volta. Non soltanto per una questione geografica, ma anche perché è una grande città ed è una grande piazza. Ho sperato che si chiudesse in maniera positiva questa trattativa. Se questa è la scelta giusta, quello magari lo dirà il tempo. Ho deciso in maniera serena e con la voglia di fare bene. A me intrigano queste sfide”.
CAMBIAMENTI IN ORGANICO “Sicuramente ci saranno tanti cambiamenti in organico, dovremo cercare di indovinare gli uomini giusti prima di arrivare al campo. Ed essere coinvolti in queste scelte fa piacere”.
CAVALCATA IMPORTANTE… “Al momento è presto per fare delle valutazioni, ma sicuramente l’ambizione mia e della società è quella di fare una cavalcata importante. La stessa voglia che abbiamo noi la dobbiamo trasmettere ai ragazzi che avremo in rosa”.
RIMPIANTI “Ho tanti rimpianti per alcune scelte che ho fatto. Come quello di avere altri due anni di contratto a Udine e scegliere di andar via. Poi ho affrontato delle sfide come Parma e Genoa, ho avuto una sola opportunità di tornare in serie A, ma quel club mi chiese di aspettare e io accettai una proposta in B. Adesso però penso solo al Palermo”.
FILOSOFIA DI CALCIO “La mia idea di calcio è sempre la stessa, un calcio propositivo che non dipende dai numeri. A Frosinone avevo due giocatori che sapevano giocare vicini. Analizzeremo tutto l’organico, ma dobbiamo capire anche la voglia di chi rimane e se questi hanno le caratteristiche adatte”.
SPETTACOLO “Credo sia normale che uno giochi sempre per vincere, magari a volte ci rubano delle idee. Ho sempre detto che preferisco un 4-4 a uno 0-0, perché il calcio per me è spettacolo. Non devo cercare di non far giocare gli avversari, ma devo trovare i punti deboli dei sistemi di gioco per far male a loro. Come mentalità non ho mai affrontato un avversario pensando di non fare giocare gli altri. E il possesso palla non deve essere fine a se stesso”.
MODULI “Il 4-3-3 ritengo che sia il sistema di gioco che copre meglio gli spazi. Io però ho fatto anche il 3-4-3 che mi piace molto. In ogni caso vedremo quale sarà l’abito più adatto, ma sicuramente il 4-3-3 è uno schema che mi piace veramente tanto”.