A Palermo è tempo di cambiamenti. Finita l’era Zamparini, dimessosi la scorsa settimana dalla carica di presidente, oggi è il day one del nuovo corso rappresentato da Paul Baccaglini e da quel fondo, l’Integritas-Capital, che nei prossimi mesi porterà a termine il closing. Il passaggio di consegne è stato ufficializzato dal Consiglio d’amministrazione che ha nominato Baccaglini presidente.
A prendere la parola per primo è stato proprio Zamparini:
CONTENTO DEL SUCCESSORE «Oggi mentre passavo per i corridoi con Baccaglini mi dicevo “mi dispiace, non è più casa tua”. Ho chiamato Paul e sono molto contento che sia qui. Ho conosciuto Paul diversi mesi fa, quando sono stato avvicinato da Cascio, lui era il consulente finanziario. A Paul ho fatto vedere tutti gli asset che avevamo nel nostro Paese e con mia grande soddisfazione lui si è messo a disposizione. Lui tra l’altro vive in Italia, pur spostandosi all’estero».
MAI FATTA NESSUNA PROMESSA «Io non ho mai fatto delle promesse non mantenute. Quando sono arrivato, la società non pagava neanche le penne e la carta igienica. Io sono orgoglioso di quello che ho fatto. Penso che tutto questo sia un orgoglio per i palermitani, ma non mi piace il fatto di aver subito insulti da una parte della tifoseria. Questo non è bello e non deve succedere».
PASSAGGIO DI CONSEGNE «Oggi vi saluto, vi presento Paul che secondo me è la persona giusta come età e come forza finanziaria. Ho spiegato loro che gli investimenti umanitari oggi nel nostro Paese riguardano la creazione di posti di lavoro. Nel Consiglio d’Amministrazione rimango ancora io, poi quando avverrà il closing lui avrà la maggioranza».
NUOVO RUOLO, CONSULENTE «Con il suo fondo ha l’interesse di finanziare tutti i progetti, anche quello del Palermo Calcio. Gli ho spiegato tutte le difficoltà degli ultimi anni: non avevo la possibilità di investire nella struttura e nel calciomercato come fatto in passato. Sono contento di mettere la mia consulenza a sua disposizione e mi dispiace che in questi giorni sia stata messa in discussione tutta l’operazione che avevo annunciato, soprattutto perché forse certe persone non mi hanno mai veramente conosciuto».
IMPOSSIBILE POTENZIARE LA SQUADRA «Negli ultimi due anni non avevo i mezzi per potenziare la squadra. Da due anni annunciavo di volere cercare degli investitori seri. Se avessimo concluso prima di dicembre forse avremmo potuto potenziare la squadra, anche se il mercato andava programmato prima. Bisogna comunque programmare le due opzioni».
IL PALERMO RESTA UN AMORE… «Io non mi sono tolto un peso, mi sono tolto un amore, però spero che questo amore rimanga. Quando si arriva alla mia età si capisce che si è lavorato troppo poco per il mio Paese e che bisogna fare di più».
È stata poi la volta del nuovo patron Paul Baccaglini:
RINGRAZIAMENTI «Grazie al presidente Zamparini per la bella presentazione, ma soprattutto per avere introdotto una delle chiavi più importanti di questo progetto, ovvero l’aspetto legato alla gente di Palermo. In questi mesi mi hanno fatto sorridere i commenti. È da mesi che cerchiamo di mettere in piedi quest’operazione che si articola su moltissimi aspetti. Il percorso che mi ha portato qui oggi è quello delineato dal presidente Zamparini: io partecipavo a una cordata americana di cui Cascio era il caposquadra, il mio gruppo era più un financial advisor».
TRATTATIVA DI CASCIO «In occasione di quella trattativa ho potuto vedere che dietro al Palermo Calcio batte un cuore che nel corso degli anni si è sviluppato con il Gruppo Zamparini. C’è una visione d’insieme molto bella, questo mi ha colpito. Quando l’operazione con Cascio non ha funzionato, questo mi ha portato a volere approfondire il discorso».
SARO’ UN PRESIDENTE PRESENTE «La fiducia e il rispetto riuscirò a conquistarla mettendoci la faccia e facendolo con costanza. Nelle settimane in cui il Palermo gioca in casa passerò la settimana qui a Palermo, fuori casa raggiungerò la squadra in trasferta probabilmente il sabato. Questo anche per confermare il concetto di inclusione, un po’ la parola chiave di questa nuova gestione. Non ho l’arroganza di dire che conosco Palermo, ma la voglio conoscere e dialogare con le istituzioni. La vita richiede la flessibilità necessaria per adattarci giorno dopo giorno. Io voglio essere presente e dare continuità alle mie parole. Per quanto riguarda la struttura, posso dire che c’è già una struttura solida qui, vogliamo concentrarci nel massimizzare tutto anche sfruttando alcuni modelli anglosassoni di gestione sportiva».
DIFFICILE CREDERE NEI GIOVANI, MA ZAMPARINI… «Lui è l’unico ad aver creduto in un giovane, in un gruppo: io sono uno dei soci di questo gruppo, ma il presidente è felice di questo perché nonostante la giovane età c’è l’energia che in certi ambienti manca perché c’è una classe che non vuole cedere il passo. In questo mese uscirà il nuovo film di Veronesi, “Non è un paese per giovani”. Io credo di essere un esempio che smentisca questo».
CHIARIMENTI SUL FONDO «In qualunque mondo ci sono molti casi di omonimia. La parola fondo è una definizione semplificata per parlare dei servizi finanziari che abbiamo messo a punto. Si parla di qualcosa che va oltre il concetto stesso di fondo. Funziona tutto per passaparola, da un cliente soddisfatto che consiglia a un suo amico di provare queste soluzioni. Noi siamo sempre rimasti una realtà dietro le quinte: nel mondo degli investimenti essere anonimi è un valore aggiunto, perché tanti clienti hanno bisogno della confidenzialità».
PROGETTI «Voglio parlare subito col sindaco per i progetti relativi allo stadio e al centro sportivo. Se ci sono i permessi noi siamo pronti a cominciare. Siamo pronti anche per i progetti sportivi, speriamo di salvarci e restare in serie A, ma se sarà serie B abbiamo un piano B. La persona che doveva verificare la solidità della nostra forza era il presidente Zamparini e l’ha fatta. Vista la credibilità che ha, potete fidarvi del suo giudizio».
STADIO E CENTRO SPORTIVO «Abbiamo avuto modo di valutare all’interno gli asset del presidente Zamparini i due progetti esistenti che sono bellissimi. Già questa settimana incontreremo le istituzioni per spiegare faccia a faccia quello che vogliamo fare. Li ho visti sulla carta e sono due progetti eccezionali, spero che fra qualche anno ci guarderemo indietro e ci diremo che era proprio una figata».
CIFRE? TOP SECRET «Tutti i dettagli della meraviglia di fare affari in un certo modo sono confidenziali e fanno parte dell’accordo raggiunto tra Zamparini e il sottoscritto. Il Palermo Calcio è inserito all’interno di una progettualità più grande. Parlare di cifre non fa parte del mio modo di fare. Il problema delle cifre è che creano aspettative, la gente proietta le proprie aspettative proprio su queste. Lo stadio e il centro sportivo sono per noi la chiave di questo progetto, anche perché basti pensare alla visibilità che un’infrastruttura del genere può dare a Palermo».
DIALOGO CON LE ISTITUZIONI «Il dialogo con Regione e Governo è fondamentale, bisogna conoscere le istituzioni e la cosa deve essere biunivoca. Col tempo mi piacerebbe che in questo progetto Palermo confluissero tutte le idee che noi non abbiamo avuto».
SFIDE SEMPLICI? NO GRAZIE «Una sfida semplice non è una sfida che dà soddisfazioni. Vincere facile è solo una pubblicità che è stata usata in Italia. Il progetto del Palermo Calcio non è una cosa che succede dal giorno alla notte, ecco perché ho 33 anni e sono qui per starci, per dare continuità a quello che sto dicendo oggi che è il primo giorno di questa esperienza».
SALVEZZA ANCORA POSSIBILE «Alla squadra dico che bisogna guardarsi tra di noi, perché questi siamo e questi saremo fino all’ultima di campionato. Non ci saranno cambi di allenatore, questo ve lo posso dire. Abbiamo anche un calendario non del tutto facile, ma neppure proibitivo. Adesso bisogna stringersi intorno e avere una mentalità vincente. Chissà se questa mentalità contagerà la nuova giunta comunale per i progetti. Da soli non si vince mai, lo devono volere anche le istituzioni. Abbiamo il destino nelle nostre mani e credo che questa sia una delle cose più belle. Oggi a 33 anni sono il presidente del Palermo Calcio, quindi per quanto sia banale volere è potere».
ORGOGLIOSO DEL MIO PASSATO «Il mio passato io lo porto orgoglioso come uno dei miei tatuaggi. Quelle sono foto che mi ritraggono all’età di vent’anni e non mi vergognerò mai di quello che ho fatto. La differenza è che i miei vent’anni sono stati documentati, così come lo saranno quelli delle generazioni future. Non ho nessuna fatica a comprendere la reazione dei tifosi, anche perché viviamo in un mondo fatto di etichette. Il bello di essere giovani è di volere rompere gli schemi. È da quasi dieci anni che lavoro nel mondo della finanza, eppure sono riuscito a costruirmi una credibilità con i risultati che ho prodotto. Chiedo solo di avere un’opportunità».
SIPARIETTO DELLE IENE E TATUAGGIO «Sarò sempre una Iena, si dice una volta Iena per sempre Iena. All’una in camera mia ho sentito bussare e mi sono trovato in pigiama e non ero uno spettacolo. Mi hanno detto: saresti disposto a tatuarti lo stemma del Palermo? Palermo è già tatuata sul mio cuore, loro avevano preso uno dei migliori tatuatori palermitani e mi sono tatuato per davvero…».