Ai microfoni del “Corriere dello Sport”, l’attaccante del Palermo, Federico Di Francesco, ha spiegato:
“Ho trovato un gruppo eccezionale: solitamente quando si cambia squadra, c’è sempre da considerare almeno un mese di ambientamento. Qui fi n dal primo giorno mi sono sentito subito a mio agio, ho il vantaggio di aver già giocato con 6-7 compagni, molti ad Empoli due anni fa, Ceccaroni a Lecce. Questo ha facilitato il mio ingresso”.
“Lavoriamo su un certo tipo di idee nel corso della settimana, Corini ci trasmette il concetto di giocare l’uno per altro e muoverci per creare le condizioni per una giocata importante. I risultati raff orzano la consapevolezza ma queste alchimie si possono ancora migliorare anche perché molti dei componenti la rosa sono arrivati da poco”.
“Undici giocatori a segno? Il dato dimostra che tutti siamo coinvolti nel gioco. La squadra intera ha la predisposizione a riempire l’area di rigore avversaria e attaccare con molti elementi. La differenza con altre grandi piazze? Palermo è ancora più passionale, il rapporto squadra-città più forte: guardate l’esultanza dei 4.000 tifosi a Modena. Per un giocatore questa forma di pressione deve essere fonte di miglioramento, abbiamo lo stimolo di fare felice un popolo e la responsabilità di dare il meglio”.