Giornata di presentazioni in casa Palermo, dove a parlare è stato il nuovo tecnico Eugenio Corini, arrivato per sostituire Roberto De Zerbi. A introdurlo è stato il vicepresidente Guglielmo Miccichè, sintomatico che non sia stato il direttore sportivo Daniele Faggiano che in queste ore pare in rotta con la società: «Non posso presentare Eugenio, per lui parla ciò che ha fatto nei momenti d’oro di questa squadra. Dopo sette sconfitte consecutive era necessario un cambio anche per dare uno scossone all’ambiente. Non ho mai visto uno stadio così vuoto. Ad Eugenio e al suo staff spetta un compito complicato. Lo scorso anno eravamo su per giù nella stessa situazione, noi vogliamo restare in serie A, perché per noi rappresenta un fattore fondamentale. Ripeto, Corini non ha bisogno di presentazioni, la gente lo ricorda e lo riabbraccia con entusiasmo».
È stata poi la volta vera e propria di Eugenio Corini, che ha cominciato ringraziando De Zerbi:
DE ZERBI «Si tratta di un momento delicato e so che De Zerbi e il suo staff hanno lavorato in maniera seria e importante. A lui va un abbraccio e un saluto. Avverto che c’è grande delusione e grande rammarico perché la situazione di classifica è difficile e pesante».
PERCHÉ TORNARE «Se ho deciso di tornare è perché sento dentro la forza e l’energia per rianimare una tifoseria straordinaria che ho avuto la fortuna di vedere nei suoi momenti migliori, anche quando la squadra andava in difficoltà».
SERIE A «In questo momento è importante avere il Palermo in serie A, categoria che merita. Io e il mio staff lavoreremo in quest’ottica, i giocatori dovranno dare il massimo per raggiungere un traguardo che oggi sembra difficile e complicato».
PRIMO IMPATTO CON LA SQUADRA «Oggi ho trattenuto per cinque minuti i ragazzi. Ho cercato di dare loro una spinta emotiva. Questa è una città di mare, ma noi stiamo nuotando sott’acqua. Io però sento che nei polmoni c’è ancora aria. Ho visto alcuni giocatori essere in difficoltà e dopo un mese essere capaci di fare cose incredibili. Dalle piccole cose possiamo costruire quelle grandi, sono sicuro che questa squadra ha qualità e può riuscirci».
PALERMO VUOL DIRE EMOZIONI «Quando per me si parla di Palermo, c’è qualcosa che va al di là della squadra. Il presidente ha ritenuto opportuno chiamarmi e ho visto la volontà del presidente di volersi salvare. Questa stagione fin qui è stata complicata, speriamo di dare una spinta importante, è fondamentale vedere sempre la luce».
BUON LAVORO FINORA, MA… «Ho visto che finora è stato fatto un buon lavoro, purtroppo non ha portato risultati. Come in una famiglia ci sono momenti belli e momenti meno belli, l’importante è stringersi. Si tratta di un contratto fino alla fine dell’anno e ci sarà un rinnovo solo a salvezza ottenuta. Per me respirare quest’aria è qualcosa di positivo e che voglio trasmettere. Voglio vivere in apnea quest’avventura, dando sempre il meglio di me».
ZAMPARINI «Col presidente non abbiamo mai parlato tantissimo, il rapporto è sempre stato professionale. Lui sa che io dico quello che penso, in maniera franca e diretta. Il presidente ha fatto una scelta in ottica societaria. Io porto qua anche quelle che sono le mie esperienze. Conosco la strada che bisogna percorrere, anche se è tortuosa e complicata».
FAGGIANO «Se Faggiano andrà via io sarò molto dispiaciuto. Per me sarebbe stato molto importante lavorare fianco a fianco. Da ieri sera a oggi sono passate poco più di ventiquattro ore. Al di là del mercato, noi abbiamo delle partite in programma che sono determinanti. Questa squadra ha bisogno di un valore aggiunto, di energia. Se pensassimo al mercato, non ci concentreremmo su queste gare che sono fondamentali».
QUALITA’ «La qualità della squadra non deve essere incentrata soltanto sui singoli, ma sulla capacità di costruire una squadra importante che sia in grado di vincere le partite. Noi abbiamo dei ragazzi bravi, ma dobbiamo trovare questo tipo di alchimia. Con forza e con coraggio anche loro troveranno qualche giocata in più».
ESPERIENZE AL CHIEVO «Il Chievo veniva da cinque sconfitte consecutive, lì ci salvammo bene con 45 punti a tre giornate dalla fine. L’anno dopo sono tornato dopo dodici giornate e con gran parte della squadra avevo già lavorato, quindi li conoscevo. Dobbiamo trovare il modo di fare esprimere al massimo questi ragazzi».
MODULO DI GIOCO «I sistemi che la squadra ha alternato sono il 3-5-2 e il 3-4-2-1. Il sistema di gioco sul quale era stata costruita la squadra è la base da cui partire, poi si lavorerà. Penso che i nostri esterni abbiano caratteristiche importanti e siano in grado di correre anche per 70 metri».
FIORENTINA «Per Firenze bisognerà capire anche chi avrò a disposizione, perché alcuni hanno anche fatto 120 minuti con lo Spezia».
TUTTI POSSONO ESSERE DECISIVI «Non c’è un giocatore in particolare che può risolvere le gare: in una partita può essere uno, in un’altra può essere un altro. Da qui a Natale dobbiamo necessariamente focalizzarci sulle quattro partite che ci attendono».
TIFOSERIA «Per me la tifoseria è molto importante, l’ho vissuta e conosco la spinta che può dare. Bisogna avere rispetto di quelli che sono i giocatori attuali, se sono qui vuol dire che lo hanno meritato».
SERIE DI SCONFITTE «Quando si arriva da una serie così importante di sconfitte penso ci sia un miscuglio di cose. La serie A è talmente competitiva che se tu non stai bene vai incontro a questo. Per me l’equilibrio è fondamentale, la squadra deve sapere giocare a calcio, difendere bene e di conseguenza attaccare bene. Questo famoso equilibrio ti porta a vincere le partite».
PREPARAZIONE ATLETICA «La preparazione atletica è fondamentale, perché è il motore dei nostri ragazzi. Abbiamo cercato di raccogliere dei dati, ma devo anche rispettare quello che è stato fatto prima. Sto cercando di anticipare gli allenamenti per lavorare con i ragazzi con meno umidità. Dal punto di vista atletico devo però rispettare il lavoro che è stato fatto, magari mettendo qualcosa in più».
RICREARE ATMOSFERA UNICA «I tifosi li capisco, quando la squadra è ultima non si può essere felici. Avrò la responsabilità di trasmettere la forza ai giocatori. L’obiettivo di quest’anno è di ricreare quell’atmosfera che c’era allo stadio con il Verona l’anno scorso. Passo dopo passo dobbiamo ricreare quell’entusiasmo che spinga i tifosi a sostenere sempre la squadra».