Eugenio Corini, tecnico del Palermo, si è presentato in sala stampa alla vigilia del match contro il Genoa. Di seguito le dichiarazioni del tecnico rosanero.
STEP BY STEP “Quello con la Reggina è stato un ulteriore step che abbiamo affrontato. Adesso giocheremo in uno stadio bellissimo, uno dei più belli d’Italia secondo me, che crea un’atmosfera unica. Affronteremo una squadra forte, penso la più completa della Serie B per profondità e qualità della rosa. Vengono da una sconfitta a Parma, ma il percorso di Gilardino è stato importante da quando è subentrato. Mi aspetto una grande partita, per noi sarà un altro step da superare. Ci siamo preparati al meglio, vedremo il campo che risposte darà. Però secondo me siamo pronti per sfoderare una grande prestazione che spesso sfocia in un risultato positivo”.
GENOA “Rispetto alla gara d’andata hanno cambiato qualcosa sul mercato, ma poco. Gilardino ha variato un po’ di sistemi, a volte ha giocato a tre dietro, a volte a quattro. E anche quando gioca a quattro cerca di costruire. Ha tanti giocatori bravi tra le linee e una qualità di punte di straordinario valore. Abbiamo la consapevolezza che è una squadra forte, importante, anche con le idee di Gilardino”.
SCELTE “Penso che cinque giorni sono parecchi per preparare una partita, dunque le scelte che farò saranno esclusivamente dal punto di vista tecnico-tattico. I nuovi, soprattutto alcuni, hanno solo sei o sette allenamenti con la squadra. Di conseguenza bisogna valutare l’inserimento. Sulla formazione sceglierò l’undici che penso inizialmente possa darmi più garanzie, non saranno scelte in base a una turnazione. E questo anche per avere strategicamente una turnazione con i cambi. La squadra ha lavorato bene, siamo tutti pronti e arruolabili”.
IL 3-4 A MARASSI DEL 2016/17 “Quella partita fu un lampo. Fu una vittoria costruita con grande carattere. Eravamo sotto 3-1, i ragazzi furono straordinari. Mi ricorda un po’ la gara nostra col Perugia. Lì Trajkovski ci portò al gol vittoria nei minuti di recupero. Rimane il rammarico che poteva essere una storia di un certo tipo, ma magari non sarei qui adesso. Fu una bella serata che speriamo di poter rivivere”.
ENTUSIASMO IN CITTA’ “Il nostro momento lo stiamo affrontando con grande entusiasmo, maturità e consapevolezza, lo vedo negli occhi dei ragazzi. È bellissimo sentire questo entusiasmo, da parte della tifoseria. Bellissimo sentire 25mila spettatori che ci hanno spinto e noi cerchiamo ogni giorno di meritarci questo sostegno. I protagonisti poi sono i nostri giocatori e le loro energie possono spingerci sempre più in alto. L’obiettivo quotidiano è sempre allenarsi al massimo in vista della partita successiva”.
PRESSIONE GENOA “Il Genoa è la squadra designata a dover vincere il campionato, naturalmente questo comporta delle pressioni. Hanno comunque costruito una rosa con giocatori di grande personalità, basta guardare tutti i reparti. Hanno dunque anche una struttura mentale e la capacità di reggere determinate situazioni. Affronteremo una squadra preparata, ma per me è sempre importante il risultato. Noi cercheremo di portare a casa il massimo”.
VERRE E TUTINO DAL 1’? “Sono due giocatori importanti, da quando sono arrivati li ho messi in campo, addirittura Verre l’ho messo dentro senza allenamenti con noi. È un giocatore che ha caratteristiche e attitudini diverse rispetto ai centrocampisti che abbiamo in rosa. Dico sempre che ho tanti titolari, il mercato ha ampliato le mie scelte. È chiaro che Valerio è un’opzione per partire dall’inizio, come potrebbe partire anche Gennaro, anche se la settimana scorsa ha avuto due o tre giorni di febbre, ma questa settimana ha lavorato molto bene e lo vedo crescere. Possono partire dall’inizio, ma possono essere molto importanti anche a partita in corso”.
GARA PER MISURARE LE AMBIZIONI? “Sarà una partita importante, uno step importante per capire ulteriormente i nostri passaggi di crescita. Mancano tre mesi e mezzo alla fine del campionato, mancano ancora 14 gare, può succedere di tutto. Io ne ho la piena coscienza. I tre punti possono spostare l’inerzia della classifica, ci sarà ancora da fare rispetto alle ambizioni che possiamo avere in questo campionato, oggi non sono ancora definite. Quando mancheranno cinque o sei partite tutto sarà più chiaro sugli obiettivi che noi e altre squadre potranno perseguire”.
GRAVES “L’ho fatto entrare perché l’ho visto allenarsi bene durante la settimana. Ritenevo che la sua fisicità e la sua struttura potesse darci una mano per portare a casa la vittoria. L’ho visto coinvolto”.
AMBIZIONI “Sono molto attaccato alla realtà, non è un discorso relativo al fatto che non voglio sbilanciarmi. Le cose si costruiscono essendo concentrati sulle cose che puoi fare oggi, anche con una visione sul futuro. Dovremo essere coesi e concentrati, capendo anche quanto è importante ogni sfumatura nelle partite. Ultimamente stiamo vincendo anche nel finale di gara. E molte partite le portiamo a casa con un gol di scarto, dunque il confine tra un pareggio e una vittoria è sottilissimo. Quel confine lì esiste, siamo stati bravi a portarlo dalla nostra parte ultimamente. Questo perché abbiamo lavorato sui particolari, noi abbiamo la responsabilità di alimentare l’entusiasmo dei tifosi”.
TEMPO “Il tempo è sempre un alleato per ogni professionista. Se utilizzi bene il tempo puoi crescere, migliorarti e creare degli spunti. Io non penso che ognuno abbia una verità assoluta in tasca. A volte hai un’idea e la sviluppi. Spesso magari ripeto la stessa cosa, bisogna pensare a com’è nato questo progetto, vedendo quanti giocatori sono stati in uscita e quanti ne sono entrati in pochissimo tempo. È stata una rivoluzione totale, globale, attraverso la voglia e lo spirito la squadra sta andando oltre rispetto alle aspettative. Noi vogliamo alzare l’asticella, concentrandoci a fare bene una cosa alla volta. È uno stato mentale, vogliamo costruire qualcosa di importante. Per me è stato sempre così. capisco lo stato emotivo del tifoso, lo comprendo, ma io devo avere una visione un po’ più ampia”.
MODULO DEL GENOA “Ho visto che ha variato nelle ultime partite sulla difesa. Si era orientato più su una difesa a tre, poi a Parma essendo sotto ha tolto un difensore e aggiunto un centrocampista più di palleggio. Numericamente potrebbero avere qualche defezione, ma se mancheranno i difensori sarà fisiologico che possano giocare a quattro dietro. Noi comunque abbiamo lavorato su entrambe le alternative, ci siamo preparati per come andare a prenderli”.
GOMES “Claudio sta bene, è stata importante anche la settimana di allenamenti prima della Reggina. Ha preso consapevolezza e sicurezza visto il problema che aveva alla mano. È cresciuto e farò una valutazione, cercando di capire se è pronto per partire dall’inizio oppure per giocare un pezzo di gara. Abbiamo recuperato un giocatore molto importante per noi”.
GILARDINO “Lui è stato un grandissimo calciatore e ha approcciato bene un compito non facile, quello di allenare il Genoa, una squadra che ha ambizioni di vittori del campionato. È subentrato e sta facendo un ottimo lavoro. Gli faccio i complimenti, sarà per i prossimi vent’anni un allenatore capace e importante”.
IL PALERMO DI CORINI “Questo Palermo è l’inizio di qualcosa. Abbiamo trovato solidità, un’identità tattica, questa è una base su cui voglio costruire qualcosa di sempre più importante. È uno stimolo che do a me, ai miei collaboratori. Abbiamo cominciato a lanciare un seme, un’idea. Questa identità deve essere radicata profondamente, voglio che la squadra continui a sviluppare tutto in maniera ancora più importante. I miglioramenti da fare sono ancora molti”.
DI MARIANO “Ho tanta stima n
ei suoi confronti. È un giocatore che sta dando tanto e penso che abbia avuto un po’ di sfortuna fin qui, perché potrebbe avere due o tre gol in più. Di conseguenza deve continuare a lavorare come sta facendo. Per noi è un’arma tattica fondamentale, mi dà variabilità su tutto il fronte d’attacco. Ultimamente sta giocando sul centrosinistra. In certi momenti si lavora su alcuni particolari, senza enfasi ecessiva. Sono sicuro che anche lui troverà più continuità dal punto di vista della finalizzazione”.
CARATTERISTICHE MASCIANGELO-AURELIO “I giocatori non sono mai uguali. Masciangelo ha fatto spesso il quinto. Aurelio quando era nella Primavera del Sassuolo giocava da punta esterna, poi è stato riciclato venti metri indietro. Sta crescendo, ha un’ottima gestione tecnica, un ottimo allungo in fascia. Deve migliorare certi aspetti, ma abbiamo intravisto delle qualità. Sono due ragazzi che ci potranno dare una grande mano, possono essere un’alternativa a Sala che è cresciuto tanto e sta facendo molto bene”.
DUBBI E BALLOTTAGGI “Penso ai ballottaggi, questo è un aspetto positivo. Oggi ho risolto qualcosa nella mia testa ma mi tengo ancora qualcosa per domani, quando svolgeremo la rifinitura che faremo a Genova. Stanotte deciderò ci sono pochi dubbi perché l’idea è abbastanza definita”.
ARBITRAGGI E VAR “Io ho parlato degli arbitraggi solo dopo la partita col Venezia perché in quel momento perché la squadra era subissata di critiche e in quella gara è stata veramente penalizzata. Dopo Perugia sono andato in conferenza e mi sono state dette determinate cose, dopo la Reggina ho parlato di una bella partita e se c’era una squadra che si doveva lamentare dell’arbitro eravamo noi per il fatto che Majer meritava il secondo giallo al 20’. Posso capire che sulla decisione di Majer si poteva tornare indietro, ma il calcio di rigore c’era e probabilmente anche l’espulsione di Gagliolo. Dunque stiamo parlando del nulla. Io da sempre ho grande rispetto ma lo esigo anche. Le decisioni vanno accettate, ogni tanto è giusto allargare i gomiti e far capire che ci siamo anche noi. A noi non ha mai regalato niente nessuno. Faccio un esempio: all’80’ di Ascoli-Palermo c’è un rigore solare per noi che poteva cambiare l’inerzia. L’atteggiamento è stato quello corretto, l’ho fatto vedere ai giocatori per far capire anche che durante gli allenamenti a volte non fischio dei falli appositamente. Non ci si deve aspettare mai niente da nessuno, tutto va conquistato. Siamo rimasti lucidi e dopo 3’ siamo andati in vantaggio. Il confine, come dico, è molto sottile. Quando sei reattivo alle cose concrete, allora diventi forte. I giocatori sanno che bisogna lavorare su questi particolari”.
SOLERI “Ho parlato con i giocatori qualche giorno fa, era una riunione che volevo fare prima della Reggina, ma complice la febbre di Massolo e Tutino non c’era stata la possibilità. Mi ero segnato delle cose da dire. In uno di questi punti avevo segnato Soleri, sempre di fondamentale importanza per come si è sempre allenato e per come ha giocato i minuti che ha avuto a sua disposizione. Questo l’avevo scritto prima della gara con la Reggina. Quando un giocatore si prepara bene, poi il campo parla e le soddisfazioni arrivano. Il calcio moderno mette nelle condizioni i giocatori di prepararsi al meglio, essere pronti. La lamentela è fine a se stessa. Come tu ti prepari è fondamentale. Lui lo è stato per la promozione dello scorso anno e lo è per come si prepara durante le settimane”.
PARALLELISMO TONI-SOLERI “Lo ricorda nelle caratteristiche per attitudine, altezza e abilità nel gioco aereo. Luca era un giocatore anche sporco tecnicamente. È diventato un giocatore di uno straordinario valore. Da qui ha preso grandi consapevolezze verso una carriera straordinaria che lo ha portato a diventare campione del mondo. Uno per migliorarsi deve sempre guardare a qualcosa di importante. Luca per Soleri può essere un riferimento importante”.
TUTINO “Il rigore è uno stato emotivo. Quando li proviamo Gennaro li ha sempre battuti in quel modo. Probabilmente il fatto che Contini lo conoscesse lo ha un po’ destabilizzato. In certe situazioni è il giocatore che ti deve cercare se ha bisogno di un consiglio, come ha fatto Brunori. Sicuramente il ragazzo è dispiaciuto, ma a me è piaciuto come è entrato. I rigori si possono sbagliare e ci si allena anche da questo punto di vista”.