Pagana a GS.it: “Spiego tutto dall’estate ad oggi. Auguro il meglio al Siracusa…”

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La sua esperienza a Siracusa è durata circa tre mesi, poi la scelta di dimetter

La sua esperienza a Siracusa è durata circa tre mesi, poi la scelta di dimettersi. Ci riferiamo a Peppe Pagana, ormai ex tecnico degli aretusei, che a Goalsicilia.it ha fatto il punto della situazione.

Mister, partiamo proprio dall’inizio. Tutto è andato secondo i programmi?

“Forse qualcuno ha frainteso quando ho detto che non potevo dire no ad Alì. Ovviamente non intendevo che mi avesse costretto, ma semplicemente dal punto di vista umano era giusto sposassi il suo progetto. Quando segui un progetto per anni non puoi voltare le spalle a chi ti chiede di continuare a seguirlo. Per me il lato umano, giusto o sbagliato che sia, ha sempre contato più di quello professionale”.

Tornassi indietro diresti nuovamente sì?

“Qualcosa cambierei, provo a spiegarmi per bene. Io capisco i tifosi che giudicano e criticano i risultati, ma tante cose arrivano dalle aspettative che si erano create o dalla non eccessiva chiarezza sugli obiettivi. Secondo me le persone, se spieghi per bene un progetto, lo capiscono”.

Tu hai creduto in questo progetto…

“Sono certo sia valido. Al di là di ciò che dice qualcuno, fino a venerdì le decisioni le abbiamo prese io e mister Raciti, fino alla gara con la Cavese tutte le scelte sono state condivise. Sul campo abbiamo raccolto 9 punti, ci sono due gare da recuperare, ma è tutto nei programmi. Qualcuno ha dimenticato che in sei giorni abbiamo giocato tre partite contro squadre importanti e senza probabilmente il nostro giocatore più forte (Vazquez, ndr). Le prestazioni ci sono sempre state, quando abbiamo perso è successo a causa di piccoli episodi, non abbiamo mai perso con grandi distacchi. La squadra era nuova, il rodaggio iniziale era fisiologico. Di fatto abbiamo solo un paio di punti in meno di squadre che hanno fatto grossi investimenti, per esempio il Catanzaro che ha il miglior allenatore della categoria tra l’altro. Tutto ciò deriva dalle aspettative e forse qualcuno mi ha dato più importanza di quella che avevo effettivamente all’interno della società”.

Ti percepisco amareggiato…

“Sono state dette tante bugie ma soprattutto troppe cattiverie. È giusto che un allenatore sia giudicato e anche criticato per quello che fa sul campo, ma ci sono state troppe bugie su altro e fa male”.

Parliamo di mercato estivo…

“Al vecchio direttore avevo chiesto Valente e mi è stato detto che non voleva venire qui. Al nuovo direttore Chiavaro ho chiesto tre giocatori: un difensore importante, poi Manneh e Rossetti del Catania (quest’ultimo adesso alla Leonzio, ndr) ma non sono arrivati. Insomma tante scelte per la costruzione della rosa sono state volute, altre costrette dai paletti degli over, dal budget e così via”.

Se dovessi fare un bilancio complessivo…

“La nostra gestione si chiude con nove punti, non è il massimo ma sono sicuramente dignitosi. Poi mi fa riflettere che anche la Coppa Italia è diventata importante. Finché facevamo risultato con Reggina, Leonzio o Vibonese non importava a nessuno, la sconfitta col Trapani è diventata un’ulteriore occasione per criticarmi nonostante in quella gara abbia fatto esordire tanti giovani e gente che non aveva mai giocato. Onestamente ho ricevuto anche parecchi attestati di stima, questo mi fa piacere. Non dimentichiamoci che ho fatto esordire in prima squadra tre 2000, un 1999, due 1998”.

In linea col progetto iniziale?

“Ribadisco, io ci credo e mi sono fatto da parte proprio per questo. Probabilmente ero diventato un ostacolo, ma è giusto che i ragazzi abbiamo questa opportunità e che la società vada avanti con i suoi programmi”.

Tornando alla costruzione della rosa, se ho capito bene ti mancavano tre giocatori…

“Per avere la rosa al completo sicuramente ci avrebbero fatto comodo un difensore importante, un attaccante da aggiungere a Vazquez e Diop, ed un esterno diverso da quelli attualmente in rosa vista l’attuale assenza di Souarè che sono certo farà faville. Per esempio quando Vazquez è stato squalificato, Diop ha dovuto giocare tre partite ravvicinate e ovviamente non è semplice. Non ho mai messo alcun veto, ma non si è potuto per mille altri motivi”.

Qualcuno sostiene che alcuni dei giocatori non sono pronti per la C…

“Bisogna dire le cose per come stanno. Dei ragazzi arrivati da Troina sono stati molto criticati Fricano ed Orlando. Con i fatti hanno dimostrato, e sono certo che continueranno a dimostrare, che su loro si può contare. Credo Vazquez sia tra gli attaccanti più forti della categoria, mentre altri come Del Col, Tuninetti o Ott Vale hanno sempre fatto le loro oneste prestazioni. Purtroppo quando le cose non andavano bene si è puntato il dito su di loro anche se non avevano colpe, secondo me il dito non va mai puntato. Indubbiamente dovevano e devono fare esperienza, ma per crescere hanno bisogno di tempo, pazienza e del sostegno di tutti. Non c’è cosa più brutta, a prescindere dalla prestazione, dell’essere fischiati dai propri tifosi. Il mio passo indietro nasce proprio dalla speranza che adesso si crei un po’ di empatia tra tifosi e società”.

Se dovessi cambiare qualcosa di ciò che hai fatto…

“Sia da giocatore che da allenatore ho sempre dimostrato di essere molto sincero e anche troppo spontaneo. Questa cosa mi rendo conto che nel calcio non paga, probabilmente si apprezzano maggiormente le frasi fatte e l’accattivarsi le persone giuste. Posso essere l’allenatore più scarso del mondo, ma nessuno come uomo mi può imputare nulla. Da un lato mi rimprovero, dall’altro difficilmente cambierò perché preferisco rimanere un grande uomo che diventare un grande allenatore a scapito della prima cosa. Dal punto di vista tecnico qualcosa tornando indietro magari cambierei, ma nel calcio è sempre facile parlare col senno del poi”.

Il calendario non vi ha aiutato…

“Per niente. Dopo Trapani, dove abbiamo perso ma con una discreta prestazione, siamo dovuti rimanere fermi due settimane per poi giocare tre partite in sei giorni contro squadre importanti e che avevano sempre almeno un giorno in più di riposo”.

Proprio in quella settimana la situazione è crollata…

“Vero, ma voglio precisare che la squadra sta benissimo, contrariamente a quanto scritto da qualcuno. Una squadra che sta male e prende gol a Rieti dopo 10 secondi perde 5-0, invece con carattere e grinta l’ha ribaltata. Atleticamente i ragazzi stanno bene, l’hanno dimostrato anche contro la Cavese, non c’è mai stato un guaio muscolare dall’inizio dell’anno. Si sono perse partite per episodi o mancanza d’esperienza, ma nessuno può dire che la squadra sta male”.

Me l’hai detto tra le righe ma te lo chiedo: hai avuto la percezione che la squadra ti abbia giocato contro?

“Mai, mai, mai e ancora mai. Potrei fare leggere a tutti i messaggi che mi hanno mandato i ragazzi, sia vecchi che nuovi, perché come dicevo prima sono prima uomo che allenatore e l’aspetto umano per me è fondamentale. Anzi dico grazie ai giocatori per ciò che hanno sempre dato. Ci tengo a precisare che tutte le scelte, dall’estate alle mie dimissioni, sono fatte e condivise dai nuovi e vecchi amministratori del club. Forse non siamo stati bravi a spiegarle pubblicamente, ma tutte le scelte sono state condivise e fatte per il bene di Siracusa e del Siracusa calcio”.

Ultima domanda: daresti qualche consiglio al nuovo allenatore?

“Gli auguro tutto il bene del mondo perché se lui farà bene significa che anche i ragazzi andranno bene e che il progetto della società andrà avanti. Gli faccio un grande in bocca al lupo e di cuore mi auguro riesca a portare il Siracusa più in alto possibile”.

Mister, non hai il dente avvelenato…

“Assolutamente no. Ho dato il massimo sin dal primo giorno dentro il campo, mentre fuori checché se ne dica ho messo becco su pochissime cose. Non ho motivo di avere il dente avvelenato, ripeto però che le cattiverie fanno male mentre accetto le critiche calcistiche”.