“Questo è il mercato delle promesse non mantenute”. Dopo le esperienze con Paceco e Castelbuono, il direttore Salvatore Orifici si è preso un momento di riflessione. Goalsicilia.it, col ds siciliano ha fatto il punto su diversi temi del calcio di casa nostra.
Qual è il problema più grosso del calcio siciliano?
“Secondo me il problema principale è quello economico, seguito dal problema strutture. Sono due cose collegate, soprattutto nel palermitano. Ci sono società, che hanno campi non idonei e non all’altezza vedi Marsala, Gela, Alcamo, Caccamo, l’anno scorso il Paceco e tante altri club. Le società non sono messe in grado di poter fare un lavoro discreto”.
Si parla molto di ‘vizio sponsor’…
“Prima gli sponsor servivano solo a farsi pubblicità sulle maglie. Oggi, invece, servono per mandare avanti la stagione delle società. E questo, purtroppo, fa nascere il problema legato agli allenatori che allenano grazie al fatto che portano “sponsor”. Ma è un problema, ripeto economico, perché le società hanno bisogno di quei soldi e se c’è qualcuno che li garantisce a patto che si scelga l’allenatore designato…beh…accettano”.
Insomma, questo mondo è sempre più duro…
“Dò un consiglio ai ragazzi dai 20 ai 25 anni: non devono legarsi a società dilettanti sperando di diventare calciatori. Non si può sperare di ricevere quei soldi che le società promettono per dieci mesi e che poi non si sa se possono mantenere, forse è meglio cercarsi un lavoro e tenersi il calcio come passatempo. In Sicilia non si può vivere di calcio”.
Direttore, percepisco amarezza nel tuo stato d’animo nei confronti del calcio di casa nostra…
“Sono arrabbiato e deluso. Sono tutti bravi a parlare, poi nel momento delle difficoltà, agiscono tutti allo stesso modo. Sono uno che cerca di fare calcio per passione, non è un lavoro. Cerco di lavorare in maniera pulita, aiutando e valorizzando i calciatori per farli rendere bene e dargli le migliori condizioni possibili perché in questa maniera favoriscono le società: se non succede questo, è un ‘cane che si morde la coda’ e si arriva allo scontro tra calciatore e società”.
Nonostante tutto, hai voglia di tornare nel calcio?
“Sarò sincero, da quando sono andato via da Castelbuono, mi hanno chiamato tante società ma al momento non ne ho voglia. Sto solo aiutando qualche amico esternamente, ma non società, amici”.
In questo mercato dicembrino sono nate molte polemiche legate a società che ‘disturbano’ tesserati altrui…
“La prassi vuole che la società, attraverso la figura del direttore sportivo, chiami l’altra società e chieda il permesso di parlare con il giocatore e se ci sono le condizioni per poterlo prendere. Oggi sono allenatori e presidenti che chiamano i giocatori, quindi il primo problema sta nel non avere ruoli definiti all’interno delle società. Non c’è più la figura che fa da tramite ed è una pratica che fa male a chi vuole fare le cose per bene”.
Chi farà il colpo di questo mercato?
“Sicuramente qualcuno del girone B, anzi ti dirò di più, il colpo lo fa chi prende Davide Carioto. In Eccellenza c’è un quadro abbastanza delineato anzi, dal girone B, prenderanno qualche giocatore dal girone A. Si stanno muovendo bene Biancavilla e Paternò”.