Olimpiadi: un libro per celebrare Trissino, prima medaglia nell’equitazione

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ROMA (ITALPRESS) – Da Parigi a Parigi, 124 anni dopo. Presso la Sala Giunta del Coni è stato presentato il libro “Parigi 1900, i primi allori italiani – Storia di un cavaliere che si scoprì olimpico” di Giorgio Bottalo Trissino, bisnipote di Gian Giorgio Trissino.

Gian Giorgio Trissino, campione di equitazione, vinse la prima medaglia olimpica per l’Italia nel salto a ostacoli, conquistando prima l’argento e successivamente il primo oro per il Paese.

Commenti e Riflessioni:

Giovanni Malagò, Presidente del Coni: “Ha aperto una lunga storia di successi olimpici. L’Italia fu subito protagonista a partire dalle Olimpiadi di Parigi 1900, in cui c’erano appena undici discipline. Questi sport rappresentano le fondamenta dei Giochi moderni e le associazioni sportive dilettantistiche ultracentenarie, nate ben prima del CIO e del Coni, sono state premiate con i collari d’oro al merito sportivo.”

Marco Di Paola, Presidente della Fise: “Abbiamo la grande fortuna di avere il cavallo, l’unico sport che si pratica con un animale che è anch’esso un atleta. Questa occasione spero sia di buon auspicio per un risultato positivo per gli sport equestri, che alle Olimpiadi mancano da qualche anno.”

Mauro Checcoli, Presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italia: Ha ricordato la figura di Federico Caprilli, che “inventò la moderna cultura del cavallo, studiandone il comportamento piuttosto che l’animale in sé. La vittoria di Trissino fu ancora più importante perché vinse un allievo di Caprilli, con una facilità e una superiorità evidenti, derivanti da questa nuova cultura.”

Il Libro
Il libro di Giorgio Bottalo Trissino racconta la storia del suo bisnonno, Gian Giorgio Trissino, un pioniere dell’equitazione italiana e olimpica. Trissino vinse la prima medaglia d’argento e poi la prima medaglia d’oro per l’Italia alle Olimpiadi di Parigi 1900, segnando l’inizio di una lunga tradizione di successi olimpici per il Paese.

Conclusione
La presentazione del libro ha celebrato non solo la storia di un campione, ma anche le radici e i valori degli sport equestri italiani. È stato un omaggio alla cultura equestre e un incoraggiamento per il futuro degli sport equestri alle Olimpiadi.