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Olimpiadi, basket Usa vuole l’oro: Curry e Durant “Affronteremo i migliori”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Rilassati e sorridenti, ma consapevoli della pressione, Stephen Curry e Kevin Durant sono pronti a guidare, insieme al portabandiera LeBron James, il Team USA verso il quinto oro olimpico consecutivo ai Giochi di Parigi. Questo traguardo è considerato tanto una missione quanto un obbligo, e il rispetto per gli avversari è sempre presente. La marcia di avvicinamento al torneo ha visto il Team USA vincere tutte e cinque le partite di preparazione, sebbene le ultime due contro il Sud Sudan e la Germania siano state particolarmente impegnative.

“Siamo felici di essere qui e non vediamo l’ora di affrontare alcuni dei migliori giocatori al mondo,” afferma Kevin Durant, ala dei Phoenix Suns, già vincitore di tre ori olimpici e top scorer di sempre della nazionale americana. Per Stephen Curry, alla sua prima Olimpiade, l’atmosfera è elettrica. Si gode l’opportunità di ritrovare Durant, con cui ha condiviso due titoli NBA ai Warriors, e di giocare al fianco di LeBron James, finora sempre rivale per il titolo. “C’è rispetto fra di noi, so quanto lavora duro e il fatto di conoscerci ci è di aiuto,” commenta Curry su Durant. Su LeBron aggiunge: “E’ un’esperienza unica, il suo modo di giocare parla per lui.”

Né Curry né Durant sono preoccupati dalle differenze tra il basket NBA e quello FIBA, che sarà giocato a Parigi. “Quando la partita inizia, è sempre pallacanestro,” concordano. Curry sottolinea che il percorso olimpico è diverso dalla regular season NBA: “Qui non sono 82 partite, ma è più uno sprint, come nella March Madness. Bisogna approfittare di ogni giorno, di ogni allenamento.” E avverte di non sottovalutare le avversarie: “Sono tutte delle contender. Se sono qui è per una ragione. Se noi siamo le stelle dei Giochi? Non saprei, siamo atleti che rappresentano il proprio Paese.”

Durant aggiunge: “Ci sono anche Antetokounmpo, Jokic, i migliori giocatori al mondo sono qui.” È felice di avere LeBron dalla sua parte questa volta: “Non salta come quando aveva 25 anni, ma salta ancora abbastanza alto,” sorride. Quando gli chiedono chi vorrebbe affrontare, Curry risponde deciso: “Chiunque giochi la finale.” Perché alla fine, per il Team USA, l’obiettivo è chiaro: arrivare fino in fondo e prolungare la striscia di vittorie iniziata a Pechino 2008 con il Redeem Team.

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Redazione