Nuovo caos doping, tradisce i compagni di squadra e rivela tutto: “Tante persone l’hanno fatto”

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Test doping(Instagram) www.goalsicilia.it

Il calciatore in un’intervista accusa il sistema senza mezzi termini.

Il doping rappresenta una delle ombre più oscure dello sport, incluso il calcio. Sebbene venga percepito come meno diffuso rispetto ad altre discipline, episodi significativi hanno scosso il mondo del pallone, rivelando che nemmeno questo sport è immune a pratiche illecite per migliorare le prestazioni. L’utilizzo di sostanze proibite mette a rischio non solo la salute degli atleti, ma anche l’integrità dello sport, alterando la competizione e minando la fiducia dei tifosi.

Uno dei casi più clamorosi è quello di Diego Maradona, trovato positivo all’efedrina durante i Mondiali del 1994. Questo episodio segnò il declino della carriera del campione argentino, già coinvolto in controversie legate all’uso di cocaina. Un altro caso celebre è quello di Pep Guardiola, risultato positivo al nandrolone nel 2001 quando giocava nel Brescia. Nonostante l’assoluzione definitiva nel 2009, l’episodio rimase una macchia sul suo curriculum. Anche il difensore Jaap Stam e il portiere Edwin van der Sar, durante la loro carriera, furono accusati di uso di nandrolone.

L’uso di sostanze proibite non riguarda solo le performance atletiche, ma coinvolge anche questioni etiche e di salute. I calciatori trovati positivi rischiano lunghe squalifiche, il danneggiamento della loro reputazione e, in casi estremi, complicazioni mediche. Inoltre, il doping genera un danno irreparabile alla credibilità del calcio, portando molti a mettere in discussione le imprese degli atleti.

Molti altri calciatori sono stati coinvolti in casi di doping, tra cui Adrian Mutu, positivo alla cocaina nel 2004, e Samir Nasri, sospeso per un trattamento medico irregolare nel 2018. Persino star come Edgar Davids e Fernando Couto hanno affrontato accuse legate al nandrolone. Per il calcio, la sfida è mantenere alta la vigilanza e investire in educazione e controlli, per preservare la pulizia di uno sport amato da milioni di persone.

Il doping nelle ultime annate

Anche nelle ultime stagioni, post-covid, non sono mancati i casi di doping per il calcio italiano. I più celebri sono quelli di Luis Palomino e Paul Pogba. Il primo, mentre era all’Atalanta, a luglio 2022 è stato sospeso a causa del Clostebol (stesso problema del tennista Sinner), ma a novembre dello stesso anno è stato assolto da ogni accusa e quindi reintegrato.

È andata peggio al centrocampista francese, che nel 2023 è stato trovato positivo al testosterone e, nonostante si sia sempre dichiarato innocente, è stato squalificato prima a cinque anni, poi a un anno e mezzo. Pogba dunque potrà tornare ad allenarsi a gennaio 2025 e in campo ufficialmente a marzo.

Jese Rodriguez ai tempi del Real (LaPresse) www.goalsicilia.it

“In tanti per giocare ad alti livelli hanno usato…”

Jesè Rodriguez, ex talento del Real Madrid che dopo la rottura del crociato ha avuto una carriera discendente, oggi gioca in Malesia e ha rilasciato un’intervista ad un famoso youtuber. Così come riporta “Tmw” ha spiegato: “Qualche volta Ancelotti mi preferiva a Bale costato 120 milioni, era motivo d’orgoglio“.

Rodriguez parla del doping nel calcio: “C’erano sicuramente tante persone che hanno preso tante cazzate per giocare ad alti livelli. Non critico e non giudico nessuno, ma era così anche perché i controlli non erano così precisi come adesso“.