“Non hanno comprato i diritti”: la Serie A rimane senza tv | Annuncio ufficiale
Il nostro massimo campionato si dimostra ancora con poco appeal per televisioni e resto dell’Europa.
Negli ultimi 20 anni la Serie A ha progressivamente perso appeal ed il suo ruolo di primo piano nel calcio mondiale. Negli anni ‘90 il campionato italiano era il più competitivo e attrattivo al mondo, considerato un riferimento per qualità tecniche, per la tattica e per la presenza dei migliori calciatori al mondo. Juventus, Milan, Inter o la stessa Roma dominavano la scena europea, attraendo i talenti più prestigiosi e di conseguenza anche i riflettori globali. Tutto è cambiato dopo i primi anni del 2000, i fattori economici, gestionali e delle strutture fatiscenti hanno contribuito al graduale declino.
Uno dei principali motivi è stato la perdita di competitività economica rispetto ai principali campionati europei, come l’inglese Premier League e la spagnola La Liga. L’aumento vertiginoso dei diritti televisivi in Inghilterra e la presenza di grandi campioni in Spagna hanno oscurato la nostra Serie A, che ha faticato a mantenere lo stesso appeal del decennio precedente. Ad influire anche la crisi economica globale e la cattiva gestione di molti club italiani che hanno aumentato la difficoltà, questo ha portato anche a mancanza di investimenti in impianti e futuri talenti.
Lentamente sembra che la Serie A stia provando ad invertire la tendenza, arrivando a giocare alcune finali di Champions con l’Inter o a vincere Conference ed Europa League rispettivamente con Roma e Atalanta. Nelle ultime stagioni la presenza di alcuni grandi campioni, seppur a fine carriera, come Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic hanno provato ma con scarsi risultati ad invertire la tendenza. Il divario dai club inglesi e spagnoli era diventato troppo vasto. Anche il livello tecnico, oggettivamente, è diventato più basso rispetto ad alcuni anni fa.
Ad oggi la Serie A, a livello di appeal, è considerata inferiore a Premier e Liga, ma ancora leggermente superiore a Bundesliga e Ligue 1. Per invertire definitivamente la rotta occorre investire in infrastrutture e programmazione.
“Quando la Juve vince sono felice”
“Quando vedo la Juventus vincere ovviamente sono molto felice. Conosco poco i giocatori e i dirigenti, ma da quando sono andato via sono passati 40 anni…“. A parlare è Michel Platini, ex campione francese e protagonista nella Juventus degli anni ’80.
L’ex presidente della UEFA ha parlato a “Mediaset” anche del Var: “Sono contrario, non fa le cose giuste. Lo userei solo per misurare le linee, mentre sui falli lascerei totalmente la decisione ai direttori di gara“.
La Serie A ha perso appeal
A dimostrare che la Serie A negli ultimi anni ha perso appeal a livello globale sono le parole di Platini. In passato la nostra massima serie era seguita anche più di Premier e Liga, oggi non è così, anzi in alcuni casi è addirittura bistrattata.
Parla Platini: “Posso seguire la Juve solo da lontano. Purtroppo le Tv francesi quest’anno non hanno acquistato i diritti delle partite della Serie A italiana“. Ovviamente l’assenza di grandi campioni e il livello non certo eccelso nella maggior parte delle gare porta a questi frutti.