“Non ha superato le visite, non ha l’idoneità”, il medico rivela tutto dopo il malore: società sconvolta
Rivelazioni del dottore che si occupa di idoneità e cardiologia, avrebbe impedito ad un importante calciatore di fare attività.
La carriera di diversi sportivi è stata bruscamente interrotta a causa di problemi cardiaci, portando spesso a storie drammatiche e di grande impatto emotivo. Un caso celebre è quello di Christian Eriksen, il calciatore danese che nel 2021 ha subito un arresto cardiaco in campo durante una partita di Euro 2020. Salvato grazie al rapido intervento dei medici e l’uso di un defibrillatore, Eriksen è tornato a giocare nel 2022 con un defibrillatore sottocutaneo, ma non tutti hanno avuto la stessa fortuna.
Un altro esempio significativo è Fabrice Muamba, ex calciatore del Bolton Wanderers, che nel 2012 si accasciò al suolo durante una partita di FA Cup contro il Tottenham. Nonostante sia rimasto clinicamente morto per 78 minuti, Muamba si riprese miracolosamente, ma fu costretto a ritirarsi dal calcio professionistico per evitare rischi futuri. Questo evento sollevò molta attenzione sull’importanza di avere dispositivi di emergenza a disposizione negli stadi.
Nella pallacanestro, la morte improvvisa di Reggie Lewis, stella dei Boston Celtics, è un caso tristemente noto. Nel 1993, Lewis collassò durante un allenamento estivo e, nonostante precedenti avvertimenti medici riguardo a una cardiomiopatia, aveva continuato a giocare. La sua morte scosse profondamente il mondo dello sport, spingendo a una maggiore attenzione sulla salute degli atleti.
Anche nella Formula 1 ci sono stati episodi legati a problemi cardiaci. Il pilota brasiliano Rubens Barrichello ha rischiato la vita nel 2018 a causa di una trombosi che avrebbe potuto portare a un infarto. Sebbene sia riuscito a superare la crisi, decise di ridurre la sua attività sportiva per tutelare la salute.
La paura per Bove
Abbiamo tutti negli occhi la vicenda che sta vivendo Edoardo Bove, crollato durante Fiorentina.Inter e ancora ricoverato in ospedale, che ha fatto tornare alla memoria altre vicende tristemente note come quella che ha visto la scomparsa di Morosini e Astori.
Intervistato da “Il Messaggero” Ivo Pulcini, cardiologo e medico della Lazio, ha raccontato: “Non credo si sia trattato di una crisi epilettica se non ci aveva mai sofferto. Quella problematica, con delle cure e uno specialista, può essere tenuta sotto controllo. Se ci dovessero essere aritmie, andrebbero valutate con diverse prove da sforzo e test medici”.
“Io non ho dato l’idoneità”
Il dott. Ivo Pulcini racconta un episodio vissuto ai tempi della Lazio: “L’allora ds Igli Tare prese un giovane calciatore che voleva ad ogni costo, ma io dissi un no secco. Eravamo nel 2019, mi riferisco ad un calciatore che adesso sta andando per la maggiore nella nostra Serie A”.
Prosegue il professore: “Non lo ritenni idonei per giocare a calcio. Lo facemmo visitare tre volte in tre cliniche differenti, ma l’opinione non cambiò”. Idoneità che probabilmente in futuro è stata concessa, se questo giocatore adesso è protagonista nella massima serie, ma non è stato rivelato il nome.