Non ce l’hanno fatta: “Avevano 18 anni” | Doppia tragedia in campo, club sotto accusa
I due giovanissimi calciatori hanno perso la vita giovanissimi, la disperazione di club, compagni e tifosi.
Uno dei lati più dolorosi del mondo dello sport è la tragica scomparsa di giovani atleti. Uno degli episodi più noti, e recenti, è la scomparsa di Emiliano Sala. Il calciatore argentino, morto nel 2019 a soli 28 anni, ha perso la vita in un incidente aereo mentre si trasferiva dai francesi del Nantes al Cardiff City. Simile nella sua drammaticità il destino di Cleber Santana, ex giocatore tra le altre dell’Atletico Madrid, tra i morti nel disastro aereo che ha coinvolto il club brasiliano Chapecoense nel 2016. Questi avvenimenti, che sconvolgono le famiglie e le intere comunità sportive, hanno evidenziato i rischi che corrono gli atleti, come ogni persona al mondo, negli spostamenti.
Purtroppo sono da segnalare i problemi cardiaci che colpiscono gli atleti, il tutto è venuto alla mente pochi giorni fa quando Edoardo Bove, che fortunatamente adesso sta meglio, è crollato in campo durante la partita della sua Fiorentina con l’Inter. Nel 2007, Antonio Puerta, promettente giocatore del Siviglia, ha perso la vita a soli 22 anni. Stessa sorte per il compianto Piermario Morosini, accasciatosi in campo durante una partita del suo Livorno e anche per lui non c’è stato niente da fare.
Le tragedie che riguardano i giovani ciclisti purtroppo non sono rare. Questi sportivi rischiano spesso la vita in allenamenti su strade aperte al traffico. Il vincitore del Giro d’Italia 2011, Michele Scarponi, fu travolto da un furgone perdendo la vita mentre si allenava sulle strade vicino la sua abitazione nel 2017. Allo stesso modo, nel 2019, ha perso la vita il belga Bjorg Lambrecht, durante il Tour de Pologne.
Infine, alcuni incidenti si sono verificati durante le competizioni. Il pilota Jules Bianchi, astro nascente della Formula 1, perse la vita dopo un incidente nel 2014 durante il Gran Premio del Giappone. Similmente, Anthoine Hubert, giovane pilota francese di Formula 2, morì in gara nel 2019 a Spa-Francorchamps. Questi tragici eventi ci ricordano quanto il talento e la passione possano essere bruscamente spezzati da circostanze imprevedibili.
La tragica scomparsa dei due giovani calciatori
Tra pochi giorni ricorrerà il 18esimo anniversario della scomparsa di due giovani calciatori che hanno perso la vita in modo tragico e drammatico. Si tratta di Riccardo Neri, portiere, e Alessio Ferramosca, centrocampista, morti nel centro d’allenamento della Juventus a Vinovo a 16 e 17 anni.
Il primo era un portiere toscano, tifosissimo della Fiorentina, che con i bianconeri aveva già vinto l’anno prima lo Scudetto Allievi. Ferramosca invece era un centrocampista difensivo, torinese Doc, il cui idolo era l’allora capitano juventino Alex Del Piero.
Intorno alle 18 la tragedia
La prima squadra è impegnata in trasferta, così ad allenarsi nel pomeriggio di Vinovo c’è la Berretti. Intorno alle 17.30 finisce l’allenamento e mentre tutti i compagni vanno in spogliatoio, Ferramosca e Neri si adoperano per recuperare i palloni calciati fuori dal campo durante la seduta. La ricostruzione delle Forze dell’Ordine spiega che probabilmente uno dei due ragazzi si sia ricordato che un pallone fosse finito in direzione del lago artificiale.
In realtà è una casca di raccolta, lunga 60 metri e profonda 4, la cui temperatura a dicembre era sicuramente gelida. I due scavalcano la rete di protezione e, visto il buio e l’erba scivolosa, uno dei due scivola nel laghetto. Tramite le tracce trovate dagli investigatori si capisce che l’altro va per soccorrere il compagno, ma scivola anch’egli ed entrambi moriranno per assideramento, anche perché non essendoci scalette dal lago era impossibile risalire. L’allenatore e il mister dei portieri, oltre ad altre due persone hanno patteggiato poco più di un anno di reclusione, alle famiglie 1.3 milioni di euro a testa di risarcimento.