Mussomeli, Munì a GS.it: ‘Differente trattamento dei ricorsi, messa alla prova Corte d’Appello. Ora il Coni…’

È di poche ore fa la sentenza della Corte d’Appello Territoriale che respinge il ricorso del Mussomeli (CLICCA QUI per leggere la sentenza) avverso l’omologazione del risultato del match con il Paceco risalente allo scorso 8 febbraio per la posizione irregolare del calciatore rossoargento Lo Bue. “Qualcuno magari lo crede, ma non siamo stupidi e sapevamo benissimo che la Corte avrebbe respinto tale ricorso. Lo abbiamo fatto solo per evidenziare le differenze con quello accolto invece sulla situazione del Castelbuono”. A dichiararlo è Enzo Munì, presidente del sodalizio rossoblù, che ci ha contattati per fare luce sulla situazione. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

PREMESSA: “La Corte, alla quarta sentenza dopo ben tre inammissibilità, ha dato il 3-0 al Castelbuono contro il Marsala. Per questo abbiamo presentato ricorso contro l’omologazione del risultato col Paceco. Sapevamo benissimo che il Giudice Sportivo avrebbe dichiarato inammissibile il ricorso perché fuori termine. Volevamo però mettere alla prova la Corte d’Appello per capire cosa avrebbe detto a parità di inammissibilità”.

SITUAZIONE: “Sapevamo chiaramente che il ricorso era inammissibile e che non avremmo mai ricevuto i tre punti per la gara col Paceco. Abbiamo solo voluto mettere in evidenza il differente trattamento per i due ricorsi, entrambi inammissibili”.

‘ARTICOLO 46’: “Per il Castelbuono, originariamente, il ricorso era dichiarato inammissibile per l’articolo 46 comma 5 che riguarda la notifica del ricorso alla società consorella per dare la possibilità di difendersi. Nel nostro caso è dichiarato inammissibile sempre per l’articolo 46, ma comma 3, per averlo presentato oltre i sette giorni stabiliti. Con questa sentenza la Corte d’Appello, non so come, è entrata nel merito per un determinato ricorso inammissibile, per un altro sempre inammissibile invece no. A questo punto forse tanto vale stralciare il comma 5 dell’articolo 46, perché probabilmente non ha più importanza. Penso che nessuno notificherà più il ricorso alla squadra consorella”.

‘NON SIAMO STUPIDI’: “Qualcuno mi ha già chiamato dicendomi ‘Purtroppo te l’hanno bocciato’ o anche ‘Perché l’avete fatto?’. Non siamo stupidi, sapevamo che sarebbe stato dichiarato inammissibile. Ho buttato 130 euro di tassa di reclamo semplicemente per far emergere le incongruenze di questa Corte d’Appello. La sentenza che ci riguarda è correttissima, quella che per me non è corretta è quella di Marsala-Castelbuono”.

RICORSO AL CONI: “Sappiamo benissimo che per far valere le nostre motivazioni dovremo ricorrere al Coni e lo faremo nel giro di qualche giorno. Impugneremo la sentenza che riguarda Marsala e Castelbuono e se il Coni ci dirà che siamo legittimati a presentare il ricorso, entrerà nel merito”.

RIPESCAGGIO: “Io l’anno prossimo non ci sarò, a prescindere da come si evolva questa situazione. Non voglio contentini per la mia società, io chiedo ciò che mi spetta di diritto che per me è l’Eccellenza. Non voglio dire grazie a nessuno per un ripescaggio, ma vorrei si ripristinasse la legalità e farò di tutto perché ciò accada. Se non dovessi riuscirci e chi prenderà il mio posto vorrà chiedere il ripescaggio a me non riguarda. Adesso ho questo cruccio, sono sicuro di avere ragione, e voglio andare avanti per ottenerla”.

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Dario Li Vigni