Ai microfoni di Goalsicilia.it, il tecnico del Modica, Pino Rigoli, ha tracciato un bilancio di questa stagione fin qui:
“La mia presenza in panchina? È una novità anche per me! Inattesa, non considerata e inaspettata. Però, alla fine, se c’è una squadra al mondo a cui non direi mai di no, è il Modica. Ho un rapporto affettivo troppo forte con questa città, con la sua gente, con i tifosi, con il ricordo di gente che sta nel mio cuore e nella mia mente come Antonio Aurnia e Zio Pietro. Avevo iniziato come ‘direttore’ e mi ritrovo a svolgere il mio ‘mestiere’ di allenatore, provando a fare un po’ il manager all’inglese con una squadra che abbiamo costruito. Sto lavorando a concetti semplici e spero efficaci. Ad esempio, fare acquisire a ognuno dei ragazzi la consapevolezza di quanto siano forti e delle potenzialità che hanno. Trasmettendo la mia esperienza ed il mio volere tattico. Poi, sono tornato a lavorare con Saro Marangio in modo da fare connubio tra la parte atletica e quella tattica, trasportandomi un po’ indietro nel tempo. Modica è nel mio cuore per mille ragioni. E rossoblù sono le mie giornate. Non si tratta di aspettarsi qualcosa di diverso. Si tratta di avere consapevolezza, torno a dire, che si può fare qualcosa di diverso. E di molto ma molto importante. Perché la ‘mia’ Città lo merita…”.
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