Giornata di conferenza stampa in casa Palermo. A intervenire sono stati il presidente rosanero Dario Mirri, il sindaco Leoluca Orlando e l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola. Di seguito gli argomenti trattati in sala stampa:
Il primo a prendere la parola è stato il primo cittadino, Leoluca Orlando:
“Festeggiamo la conferma della serie A. Siamo una città che ha l’orgoglio di avere una tifoseria da serie A. La scelta della tifoseria di coniugare entusiasmo per la promozione e scelta di non interferire con la salute pubblica, l’ho rappresentata al Governo Nazionale e al Ministro degli Interni. Ho cercato di esprimere questo con la bandiera rosanero a Palazzo delle Aquile, un modo per dire grazie alla società e alla squadra che hanno fatto in modo di raggiungere L’OBIETTIVO. Infatti non era uno degli obiettivi possibili, ma l’unico obiettivo. Li ringrazio per aver mantenuto l’impegno assunto quando se ne sono presi carico. E invito tutti a non guastare questo clima”.
CORONAVIRUS “Questa esperienza del virus ha fatto diventare tutti una startup. Anche io sono una startup di sindaco. E la mia presenza qui è il sentimento di una città che dice grazie per quello che è stato fatto”.
COMPORTAMENTO DI MIRRI “Al presidente esprimo straordinario apprezzamento. Non l’ho mai sentito parlare di un giocatore e credo che sia rispetto del lavoro di ognuno. Spero che così si possa portare il Palermo prima in serie B e poi in serie A”.
SITUAZIONE SOCIETARIA “Il presidente non parla dei giocatori, ma si compiace quando la squadra viene promossa. Allo stesso modo, il sindaco non parla dei soci, ma si compiace quando gli impegni assunti vengono rispettati. E mi sembra che lo siano stati, quindi non posso che augurarmi che il clima che c’è nella squadra sia anche nella società”.
STADIO “La delibera di concessione dell’impianto della società è già pronta per il Consiglio Comunale e va in parallelo con l’altro percorso, nel senso che noi abbiamo ritenuto, come Giunta, di mettere a gara la concessione del diritto di superficie, con un problema che deriva dal fatto che la proprietà dello stadio non è della città, ma della Regione. Vogliamo comunque pervenire a un avviso che dia in concessione il diritto di superficie e non l’utilizzo dell’impianto. Il diritto di superficie ha una maggiore consistenza. Il centro sportivo? Se si fa in provincia è anche un modo per dare lustro all’intera realtà metropolitana”.
Subito dopo è stata la volta del presidente Dario Mirri:
“Parlare dopo il sindaco è sempre molto complicato. Sono io a ringraziare la città e chi ci ha creduto sempre, dal primo giorno. Sapevamo che era un’impresa dovuta e nello sport credo che nulla sia dovuto, come nella vita. Ho assunto la responsabilità morale di caricare sulla società l’obbligo della vittoria e del risultato. È stato un campionato entusiasmante, interrotto drammaticamente per le note vicende, ma che la squadra ha dimostrato di meritare giorno per giorno. Abbiamo avuto una squadra vera, che ci ha rappresentato nel modo migliore. Da tifoso ricordo le partite, le difficoltà, i rigori sbagliati, quelli realizzati, le vittorie in casa e fuori… Tutto è stato fatto con l’organizzazione della società, le gambe, il cuore e i polmoni della squadra e al cuore della città”.
RESPONSABILITA’ “Dover vincere è stata una grande responsabilità. Il mio compito è stato quello di trasmettere, ove ci fossi riuscito, questo senso di appartenenza e passione che ho provato per cinquant’anni e che continuerò a provare. Chi ama il Palermo lo ama sempre. Tutti abbiamo dimostrato grande senso di appartenenza. E in tanti stanno rinunciando ai rimborsi, dando in bianco credito alla società, dimostrando che hanno compreso cosa noi desideravamo. Così come gli sponsor, nostri veri partner. E i giocatori, che nell’immaginario collettivo sono visti come dei ragazzi viziati… In questo caso credo che noi abbiamo dei giocatori che abbiano compreso cosa è il nuovo Palermo e dove vuole andare, ovvero trasmettere quello che da altre parti non c’è. Noi abbiamo onorato e rispettato i nostri impegni, fino all’ultimo. Non abbiamo mai mancato le scadenze e non abbiamo fatto mancare l’affetto. Loro hanno voluto rinunciare a questo premio, condividendo l’idea di dare ognuno il proprio contributo. Questo è un successo, ancor più della promozione e credo sia una cosa unica, rara, forse irripetibile”.
STORIA “Siamo entrati nella storia di questa città perché abbiamo ricostruito da zero. A luglio dello scorso anno non avevamo neanche le chiavi dello stadio, non avevamo marchio, maglia e neanche un giocatore. In dieci-quindici giorni Rinaldo Sagramola è riuscito a costruire le fondamenta. Abbiamo assunto degli ex dipendenti del vecchio Palermo e oggi per me è un successo annunciare che assumiamo un sesto collaboratore, cosa che per me è un successo perché vuol dire dare lavoro”.
VINCERE “Il dover vincere non è dovuto. Penso che ci sono state città importanti, come Foggia, che sono ripartite e che non hanno purtroppo vinto il proprio campionato. Questo a dimostrazione che non basta il nome, la grande tradizione, il grande stadio, e un grande seguito di tifosi per vincere. Noi però siamo riusciti a rispondere a un dovere. Adesso noi tifosi vorremmo continuare a vincere, e questo pensiero sta occupando le nostre giornate. Stiamo costruendo la nuova squadra, il nuovo gruppo, che sarà fondamentale per la serie C, che è un campionato durissimo. Ne ricordo diversi… Ci sono squadre che fanno fatica a venirne fuori. Andremo ad affrontare una categoria molto complicata, quel dovere diventa una possibilità. I tifosi devono portare la squadra più su possibile. Se siamo in 10-20-30mila sarà tutto molto più facile. Il ruolo dei tifosi è determinante, i nostri giocatori ne hanno bisogno”.
SERIE C “Sarà complicatissima. Non dobbiamo guardare indietro, ma guardare avanti. In tanti l’anno scorso mi chiedevano di giocatori e di allenatore e io citai Bigotto, che forse soltanto alcuni ricorderanno. Gli ultimi arrivati sono Silipo, Lucca, Floriano, ma non è detto che bisogna guardare indietro. Il mio augurio è quello di guardare avanti”.
DIMISSIONI TONY DI PIAZZA “Il tema lo abbiamo affrontato nelle sedi delegate, quella dell’Assemblea, a cui ieri hanno partecipato anche i tifosi. Abbiamo costruito una casa di vetro a vantaggio dei tifosi, l’anima della squadra. Nessun dubbio, nessuna preoccupazione, è un momento straordinario. Abbiamo un capitale di quasi sette milioni interamente versato. Manca la quota di Tony Di Piazza che presto arriverà. La nostra cassa consente una prospettiva di un anno, la differenza che si prevede tra costi e ricavi è di sei milioni. Covid permettendo dovremmo invece fatturare intorno ai dieci milioni. Il budget è stato confermato rispetto a un anno fa. Le prospettive non sono rosee, ma eccellenti. Abbiamo la possibilità di costruire senza che gli azionisti debbano intervenire in qualche modo. Di soldi o di problemi se ne potrebbe parlare tra un anno. Non ci possano essere modifiche alle quote di proprietà a meno che Tony Di Piazza non voglia vendere le sue. Ma noi il progetto lo portiamo avanti. Abbiamo un diritto di prelazione. Non credo comunque che il capitale non possa essere sottoscritto”.
NESSUN DISIMPEGNO “In Assemblea Di Piazza ha confermato il suo impegno. Lui non può cambiare nulla, i soldi sono nella società e la società può gestirli da oggi al prossimo anno. Non siamo mai stati così tranquilli, abbiamo voluto una cassa capiente, affrontare oggi per non doverlo fare domani”.
RITIRO DELLE DIMISSIONI DI DI PIAZZA “Vero, così come è vero tutto il resto. Il budget prima non andava bene e poi lo ha riconfermato, i premi a febbraio li ha votati e poi ha votato contro… Lui non voleva riconoscere il premio ai giocatori, questa è l’unica votazione in cui non siamo andati all’unanimità ma a maggioranza. Tony Di Piazza ha assunto l’impegno di essere socio al 40%, fin quando lo vorrà. Non ho dubbi che manterrà gli impegni. Che lui abbia dato le dimissioni, poi ritirate, così come abbia detto che voleva vendere e poi non più, sono temi che appassionano ma che non hanno impatto e incidenza sulla società. Fraintendimenti e distanza sono stati gli elementi per cui sono accadute certe cose, credo che la distanza lo abbia fuorviato, anche attraverso l’utilizzo dei social”.
STILE “Se c’è un’azione, c’è una reazione, quello che è successo ha un significato. Il Palermo non è il giocattolo di nessuno, non ci sono padroni. Il Palermo è una cosa seria, non è il Carrapipi… C’è un fatto anche di stile, comportamenti e adeguamenti, anche se tutti siamo stati abituati in questi ultimi dieci anni a una gestione leggera. Guardiamo a chi è avanti a noi, non a chi è dietro…”.
CONDIVISIONE DECISIONI E PROGETTO “Ho avvertito Tony che il suo intendimento iniziale giorno per giorno sembrava cambiare. Il fatto che lui abbia acquisito il 40% credo che abbia un significato. Dovevamo condividere le decisioni e il progetto presentato al sindaco, ma si cominciava a discutere pure sul come fossero applicate le decisioni. Con la distanza era tutto più complicato. Non so se è un fatto culturale. Il profilo della società è quello del presidente, dell’azionista di maggioranza”.
TACOPINA “Ho ascoltato e letto tutto ciò che è stato detto. Tacopina non lo conosco e non credo di volerlo conoscere. Lui ha confermato di avere contatti con Tony Di Piazza. Il 22 gennaio io sono stato chiamato da Roma da un avvocato. Il Palermo è aperto, non è una scatola chiusa. Io continuerò a parlare con tanta gente, ma deve essere qualcuno che sia meglio di me, con più passione, più forza e più intraprendenza. Appena lo troveremo, allora il Palermo potrà fare meglio di ciò che potrò fare io. Il mio ruolo è quello di verificare le opportunità. Il 22 gennaio lo studio legale Tonucci mi ha riferito che c’era un soggetto interessato, si trattava dell’avvocato Tacopina. Mi sono alzato dopo cinque minuti, sono andato via e ho contattato su Whatsapp Di Piazza dicendogli ciò che era successo. A livello di impresa, tutto quello che ha fatto non credo sia stato un grande vantaggio per Di Benedetto e poi Pallotta a Roma, per Saputo a Bologna e quello che sta succedendo a Venezia. Ho scritto a Tony Di Piazza che non ritenevo Tacopina una persona utile e lui mi confermò che erano stati in contatto già da mesi”.
EVENTUALI INGRESSI IN SOCIETA’ “Valutare offerte per il mio 60 per cento? Al momento assolutamente no. Aspettiamo le valutazioni di Di Piazza, noi abbiamo la prelazione per il suo 40 per cento quindi è esattamente l’opposto”.
PAPARESTA “Una persona amabile, umanamente. È stato lui a metterci in contatto con Di Piazza. In quei giorni ricevevo telefonate delle più disparate e facevo fatica a parlare con tutti. Di Piazza chiamò per tre volte e io non lo richiamai. Gianluca Paparesta si fece vivo con Rinaldo Sagramola e lui mi disse dell’interesse di Di Piazza tramite Paparesta. I primissimi di luglio, con Paparesta ebbi un incontro a Roma. Lui stesso, sapendo come funziona una società di calcio, disse che non aveva alcuna ambizione ulteriore se non quella di assistere Tony Di Piazza. Quando abbiamo definito con Di Piazza l’accordo, lui ci chiese di nominare un direttore operativo: cominciò a occuparsi di diritti televisivi. La sua competenza non era tecnica, ma seguiva la contabilità e supportava il nostro ufficio amministrativo, svolgendo il suo lavoro a tutela del socio di minoranza”.
TIFOSI “La tifoseria di Palermo è una delle più civili in Italia. Episodi violenti e individui violenti vanno emarginati”.
DI PIAZZA E LA COMUNICAZIONE “Tony Di Piazza era assistito da uno degli studi legali più famosi in Italia, lo studio Cantamessa credo. Abbiamo stabilito che il budget è l’elemento cruciale. Se noi abbiamo il 60 per cento e lui il 40, qual era l’elemento più pericoloso per un socio? Quello di spendere i soldi in maniera condivisa al 100 per cento. Il budget lo abbiamo approvato insieme. È complicato andare dietro alle informazioni che vengono fuori. C’è un patto sociale firmato, ma mi rendo conto che è difficile stargli dietro perché Di Piazza ha un’incontinenza di informazioni e comunicazioni”.
SCENARI “Di Piazza è una persona assolutamente perbene e che rispetta i suoi impegni. Credo che per lui non sia cambiato nulla, così come per noi. Non credo voglia disattendere i suoi impegni. Finché le cose non cambiano, l’unione prosegue. Forse lui non si è reso conto che un socio al 40 per cento ha un ruolo consequenziale. Io non posso rimproverarmi nulla. La società ha una visione e una prospettiva di assoluta tranquillità”.
ANCORA TACOPINA “Ci basta l’impegno di Tony (Di Piazza, ndr) che ci ha garantito che lui è l’unico socio del gruppo. Stiamo dipingendo Tacopina come uomo nero. Poi può essere una persona fantastica ma ritengo che ciò che ha svolto a Roma, Bologna, e temo anche a Venezia, non abbia portato vantaggi”.
DELEGHE RIFIUTATE DA DI PIAZZA “Tra novembre e dicembre abbiamo offerto delle deleghe formali a Di Piazza che ha deciso di non acquisirle. È stato tentato un percorso di condivisione, poi non si è visto giorno per giorno lo stesso impegno da parte sua”.
PROGETTO STADIO E CENTRO SPORTIVO “Ho parlato col sindaco dello stadio. Gli ho premesso che il Palermo potrà avere uno straordinario sviluppo qualora l’amministrazione comunale e quella regionale vorranno pubblicare un avviso per la cessione del diritto di superficie. Lo stadio è la priorità: è complicato, importante e un grandissimo progetto. Il centro sportivo a Palermo? Complicatissimo se non impossibile trovare ettari a destinazione impianti sportivi. Avevamo tentato negli ex campi rom, ma non è stato possibile perché è parco. Avevamo individuato un altro terreno abbastanza grande, ma c’erano i cavi dell’alta tensione e la possibilità di deviare i cavi aveva un costo superiore al terreno. Stiamo andando con una ricerca ulteriore in provincia, tra Monreale, Torretta e Carini. Siamo avanti su vari fronti e speriamo di chiudere con privati: l’acquisto del terreno potrà essere immediato e stiamo aspettando l’autorizzazione preventiva”.
NUOVA DENOMINAZIONE “Rinaldo mi aggiorna in diretta, so che è un tema caro ai tifosi. Ci sono tutta una serie di passaggi, di verifiche, registrazioni e non posso ancora dare una risposta. Dovremo trasformare la SSD. Non sappiamo ancora quale sarà la denominazione, dovrà essere un ragionamento da fare con le autorità”.
NUOVA MAGLIA “La maglia è già stata individuata da Robe di Kappa, il nostro partner. Ci saranno tre maglie e ci sarà una grande sorpresa per la terza maglia, sarà una maglia imprevista e imprevedibile, perché siamo nel 120esimo anno dalla fondazione del Palermo. Il 1° novembre sarà domenica, spero e mi auguro che potremo giocare in casa e sarebbe bello giocare con delle maglie che rappresentino la storia”.
POLISPORTIVA VIRTUALE “Abbiamo già avuto 16 adesioni nonostante il periodo particolare. Abbiamo intenzione di riaprire i termini. Purtroppo questa crisi sta sconvolgendo lo sport a Palermo, così come sta sconvolgendo tutto. Meglio riaggiornarsi a settembre, è comunque un’iniziativa in cui credo fortemente”.
Infine ha parlato l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola:
IMPEGNO “L’impegno è quello di costruire una squadra competitiva, che possa lottare da protagonista in un campionato molto difficile, che tutti gli appassionati ben conoscono. I tempi non li dettiamo noi, ma i calendari de campionati che andranno a finire. Stiamo cercando di sistemare le questioni relative ai ragazzi che avevamo già in squadra, in particolare i giovani”.
CALCIOMERCATO “Poi saremo alla finestra per capire cosa succederà, a partire dalle date di iscrizione ai campionati. E mi auguro che tutte riescano a iscriversi. Vedremo quali giocatori possano essere disponibili. Anche la serie C al momento è impegnata, è difficile prendere degli impegni anche con le squadre che son ancora in corsa”.
ALLENATORE “Stesso discorso vale per gli allenatori. Quelli disponibili sono al momento soltanto i non occupati. Per quel che riguarda il profilo, si tenderà a scegliere un allenatore che abbia competenze nel campionato che andremo a disputare. Guarderemo allenatori che, nei limiti del possibile, prediligano lo spettacolo, perché credo che al ‘Barbera’ si debba anche godere dello spettacolo. Di più non posso dire”.
SCADENZE E PROGETTI “Pare che verrà confermata la data del 22 agosto per ultimare l’iscrizione al campionato. La preparazione inizierà probabilmente ad agosto, c’è tempo a sufficienza per fare le cose con calma. Abbiamo il piccolo vantaggio di avere tanto tempo e non avere problemi alle spalle. Non dobbiamo costruire la squadra da zero, perché abbiamo già calciatori che hanno esperienza in campionati superiori. E loro rappresentano la nostra base”.
RINNOVI “Annunciare l’allenatore in ritardo non vuol dire non averlo individuato prima e cominciare così a costruire con lui la squadra in base alle caratteristiche degli interpreti. I giocatori li sceglieremo noi. Con Martin e Accardi c’era già un impegno: in caso di vittoria del campionato avrebbero proseguito con noi. Per i giovani abbiamo cominciato a parlare con le società di appartenenza. Preferiremmo comunque non lavorare più su prestiti, ma su calciatori di proprietà. Abbiamo ricevuto disponibilità e apertura al dialogo. Per Felici ho parlato con il Lecce che ci ha chiesto di aspettare come finirà il loro campionato. Abbiamo avuto la garanzia che nel caso in cui lo dovessero dare, lo daranno al Palermo. Ma andrà verificata anche la preferenza del ragazzo”.