Minacce e mani addosso all’arbitro: espluso dal calcio fino al 2026 | Succede tutto in pochi minuti
Maxi-squalifica, l’aggressione dopo neanche un giro di lancette.
Spesso la realtà supera anche la più fervida immaginazione dei registi horror e, purtroppo, quando ciò è collegato allo sport è sinonimo di una società incivile.
Nella scorsa stagione sono stati circa 500 gli episodi di condotta violenta contro un direttore di gara, oltre 20 dei quali verso donne, che hanno portato i fischietti anche a ricevere totalmente oltre 300 giorni di prognosi per le aggressioni ricevute.
Dagli sputi agli spintoni, arrivando anche a calci e pugni, in un solo annoi, dal 2023 al 2024, gli episodi violenti sono aumentati di ben il 50%.
Per questo negli ultimi mesi le condanne sono state, diciamo giustamente, inasprite e in alcuni casi al provvedimento sportivo segue quello penale.
LA MAXI-SQUALIFICA
È di poche ore fa il comunicato del Giudice Sportivo che ha inflitto ben due anni di squalifica ad un calciatore violento, stop che terminerà dunque il 2 ottobre 2026 ovviamente compromettendo la carriera dello stesso atleta.
Il provvedimento si è reso necessario, ed è stato così pesante, perché a ciò che era successo in campo non sono seguite delle scuse e un pentimento, ma un secondo attacco al termine della gara.
COSA È SUCCESSO
Siamo neanche al secondo minuto del match tra Marolacquasanta e Bolanese, prima giornata del campionato di Seconda Categoria Liguria. Leonardo Dascanio, calciatore degli ospiti, parte correndo dalla metà campo fino ad arrivare all’area di rigore spingendo l’arbitro tentando di farlo cadere e, non riuscendoci, ha cominciato a inveire ricevendo il rosso diretto.
Al termine della gara l’allenatore ha chiesto al calciatore di andare a scusarsi con il direttore di gara ma, come si legge dal comunicato della giustizia sportiva, si è recato nello spogliatoio riservato agli arbitri rivolgendo ancora espressioni gravemente irriguardose.