Minacce dalla Lega: Infantino cancella la competizione | Annullato il torneo
Una competizione che ha fatto storcere il naso a molti: si va verso l’annullamento.
La Fifa si trova nuovamente al centro di una controversia internazionale, questa volta legata all’introduzione del nuovo Mondiale per Club, un torneo di dimensioni ampliate che avrà luogo la prossima estate negli Stati Uniti. La competizione coinvolgerà 32 squadre e si protrarrà per un mese. Tuttavia, questa iniziativa ha provocato forti reazioni da parte di vari esponenti del calcio europeo, che considerano l’espansione del calendario internazionale un abuso di potere da parte della Fifa. La questione ha spinto alcune leghe europee e organizzazioni calcistiche a rivolgersi alla Commissione Europea per cercare di tutelare i propri interessi e quelli dei giocatori.
Uno dei principali punti di contesa riguarda la tutela della salute dei calciatori, messi a rischio da un calendario sempre più fitto. Secondo i denuncianti, il nuovo formato del Mondiale per Club e le ulteriori modifiche proposte dalla Fifa creano un sovraccarico di partite che non solo mette a repentaglio il benessere fisico degli atleti, ma compromette anche la sostenibilità delle competizioni nazionali in Europa. Le leghe nazionali temono che l’aumento di impegni internazionali possa destabilizzare i propri campionati, riducendo l’interesse e la qualità delle competizioni locali.
A Bruxelles, vari rappresentanti del calcio europeo hanno annunciato di aver depositato una denuncia formale contro la Fifa. Tra questi, spiccano figure di rilievo come Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, e Lorin Parys, CEO della Lega belga, oltre a rappresentanti di sindacati dei calciatori e altre leghe europee. La denuncia accusa la Fifa di abusare della sua posizione dominante nel panorama calcistico mondiale, imponendo decisioni senza consultare adeguatamente le parti interessate, e violando così le leggi dell’Unione Europea in materia di concorrenza.
Uno dei principali temi sollevati dai denuncianti è l’assenza di un dialogo reale tra la Fifa e le leghe nazionali e i sindacati. Secondo loro, la Fifa si limita a presentare proposte già approvate, senza tenere conto delle preoccupazioni dei club e delle leghe che devono gestire direttamente i giocatori. Le nuove competizioni e le modifiche al calendario, inoltre, sono considerate dannose per l’equilibrio del calcio locale, che rischia di essere ulteriormente compromesso.
La Fifa si difende
La Fifa, dal canto suo, ha risposto alle accuse sottolineando che il calendario attuale è stato approvato all’unanimità dal Consiglio della Fifa, che include rappresentanti di tutti i continenti, Europa compresa. L’organizzazione ha difeso il proprio ruolo di regolatore globale del calcio, affermando che solo un calendario centralizzato può garantire la sopravvivenza e la prosperità del calcio a livello mondiale, bilanciando gli interessi delle competizioni nazionali e internazionali.
Tuttavia, le leghe europee accusano la Fifa di ipocrisia e di anteporre gli interessi commerciali a quelli sportivi. Secondo i rappresentanti delle leghe, la Fifa preferisce favorire tornei che generano grandi profitti, senza considerare l’impatto negativo che questi eventi possono avere sui campionati locali e sui tifosi. Le leghe sottolineano anche che gli accordi attuali sono sbilanciati e che la Fifa dovrebbe agire in modo più trasparente e inclusivo nelle sue decisioni.
Le leghe vogliono proteggere i campionati
Il contrasto tra Fifa e leghe europee evidenzia un problema di fondo nel governo del calcio mondiale: la difficoltà di conciliare gli interessi globali con quelli locali. Da una parte, la Fifa ha il compito di promuovere lo sviluppo del calcio a livello internazionale; dall’altra, le leghe nazionali devono proteggere i propri campionati e garantire la sostenibilità del sistema calcistico nei rispettivi paesi.
La questione del nuovo Mondiale per Club rappresenta solo l’ultima di una serie di tensioni tra la Fifa e le leghe nazionali, e potrebbe essere il preludio a un confronto ancora più acceso in futuro.