Milan, Fonseca: “Non sarà facile vincere con l’Empoli. Leao? Penso che…”
MILANO (ITALPRESS) –
Una sfida impegnativa contro l’Empoli
“La gara contro l’Empoli di domani sarà molto difficile: loro sono molto aggressivi in fase difensiva. Non prendono molti gol: sono la quarta miglior difesa del campionato in questo momento. Ripeto, sarà una sfida difficile”. Con queste parole, il tecnico del Milan, Paulo Fonseca, ha descritto le difficoltà del match di campionato contro il club toscano, sottolineando la solidità difensiva degli avversari.
La rincorsa in classifica
Interrogato sulla distanza dalla vetta della classifica, Fonseca ha espresso il suo desiderio di avere più punti accumulati ma si è detto ottimista: “Mi piacerebbe di certo avere più punti all’attivo, ma vado avanti con positività”. Una dichiarazione che riflette la determinazione dell’allenatore a mantenere alta la motivazione della squadra.
L’importanza di Rafael Leao
Fonseca si è soffermato sull’apporto di Leao, confermando l’importanza del giocatore in campo: “Leao è meglio averlo in campo che in panchina? Questo sì, adesso sì. Sono molto soddisfatto della reazione di Rafael al fatto di esser stato in panchina per alcuni match”. Tuttavia, l’allenatore ha ribadito l’esigenza di continuità: “La squadra ha bisogno di questo Rafael”.
La gestione di Fofana
Un altro tema importante è stato quello legato a Fofana, giocatore diffidato e fondamentale per il Milan: “La prossima partita è la più importante. Mi aspetto che faccia una gara intelligente, in modo da non prendere cartellini gialli. In questo momento non posso prendere il rischio di fare a meno di Fofana”, ha dichiarato Fonseca, mostrando la sua attenzione nella gestione degli uomini chiave.
La pressione nel ruolo di allenatore
Fonseca ha affrontato il tema della pressione, una costante per chi guida club prestigiosi: “Noi allenatori non possiamo scappare dalla pressione se siamo alla guida di club come il Milan o come il Manchester City. Al Milan siamo una squadra che deve vincere sempre”.
Il caso Guardiola
Riferendosi indirettamente all’episodio che ha visto Guardiola con graffi sul viso e sulla testa, Fonseca ha ribadito che lavorare a certi livelli significa convivere con pressioni quotidiane: “Non so cosa sia successo a Guardiola, ma qui la pressione si sente in tutti i momenti, tutti i giorni”.
La pressione interna ed esterna
Secondo il tecnico, la pressione non arriva solo dall’esterno, ma anche dal rapporto con il gruppo: “Non solo con la stampa e i tifosi ma anche dentro il gruppo e con i giocatori. Se non vogliamo avere questa pressione, non possiamo stare qui e a questo livello”.
La forza necessaria nel calcio
Fonseca ha concluso con una riflessione sulla resilienza necessaria nel mondo del calcio: “Il calcio è per gente forte. Se non siamo forti, non possiamo stare nel calcio a questo livello”.