Negli anni passati era stato indicato da alcuni addetti ai lavori come uno dei migliori prospetti e talenti emergenti del calcio siciliano e il cammino fatto a livello giovanile (dove è arrivato a indossare le maglie di Palermo e Torino) ne è una prova concreta. Purtroppo la sua carriera è stata finora minacciata da tanti infortuni, così Vito Migliore, centrocampista ex Folgore Selinunte, qualche mese fa ha lasciato la squadra rossonera per portare a compimento gli studi. Con lui abbiamo chiacchierato su vari argomenti, queste le sue parole a Goalsicilia.it.
Vito, innanzitutto hai lasciato la Folgore per dedicarti allo studio. Come procede?
“A luglio dovrei laurearmi, per fortuna già la tesi è pronta. Poi al momento sono sotto cura per recuperare dall’ultimo infortunio al ginocchio. Se il ginocchio risponderà bene spero dal prossimo anno di farmi qualche stagione calcistica, ma ancora non so dove”.
Immagino però che, oltre a studiare, avrai seguito l’andamento del campionato…
“Sinceramente non ho seguito tanto, perché più guardavo e più soffrivo il fatto di essere rimasto fermo. Ho preferito dedicarmi a tutt’altro, i miei amici, la mia famiglia e tutto il resto”.
Come hai vissuto quest’anno che ti ha visto lontano dai campi di gioco?
“Non è stato per nulla facile, anche perché ho avuto la fortuna di vestire maglie come quella del Palermo, del Messina e del Torino. Quella di non poter più continuare il proprio sogno a vent’anni è una bruttissima esperienza che non auguro a nessuno. È ancora più difficile vedere i propri amici che proseguono in determinati contesti. Tuttora convivo con questo piccolo problema e spero di recuperare. Devo però pensare anche a crearmi un futuro. Per fortuna ho la famiglia alle spalle che mi guida e mi dà i consigli giusti e quindi ho continuato a studiare e a breve ci sarà la laurea. La forza che mi ha trasmesso la mia famiglia è stata fondamentale”.
Come valuti questo campionato di Eccellenza, girone A? Pensi che abbia rispecchiato i valori reali delle squadre?
“Ho seguito alcuni miei amici che tuttora giocano e ci siamo sentiti. Dunque conosco determinati risultati e so com’è andato l’anno calcistico. Credo che la classifica abbia rispecchiato i valori delle squadre. Sinceramente il livello era abbastanza normale, la programmazione di Paceco e Troina che puntavano a salire è risultata decisiva e i loro progetti sono stati raggiunti. La vera sorpresa è stata la Folgore che ha fatto un ottimo campionato nonostante fosse una squadra giovane”.
Sarai sicuramente venuto a conoscenza del caos che è successo in zona play out. Come si possono evitare situazioni del genere?
“La categoria rispecchia l’andamento di tutte queste vicende. Non penso che in un campionato professionistico possa succedere tutto questo. Soltanto tra i dilettanti e in Eccellenza si verificano queste situazioni. Qui il calcio è per così dire trascurato ed è assurdo che possano succedere cose del genere. Tutto questo ha fatto molto scalpore”.
Un paio di mesi fa, purtroppo, ci ha lasciati il mister Tarcisio Catanese. Tu lo conoscevi bene…
“Questa domanda mi rende contentissimo. Ero talmente legato a lui che con lui ho trascorso un anno nel Palermo, poi l’ho seguito a Caltanissetta e poi l’ho ritrovato a Castelvetrano. Per me è stato come un secondo padre, una persona molto importante. Ci sentivamo se non tutti i giorni almeno ogni settimana. Mi è venuta a mancare una persona fondamentale, perché riusciva a stimolarmi nei modi giusti e mi ha trasmesso tanto. In un certo senso mi ha cresciuto perché ad esempio a Caltanissetta e a Castelvetrano abitavo con lui. Ho un rapporto bellissimo con la famiglia che a tutt’oggi sento, soprattutto il fratello Giancarlo. Il mister era una persona molto simile a me, naturalmente non si può descrivere quello che è successo, non ci sono parole”.
Il mister, inoltre, ha lasciato il segno ovunque sia andato, basta vederlo come tutti lo hanno ricordato…
“Le persone, oltre a ricordarlo come un buon giocatore, lo ricordano soprattutto come una brava persona. Questo mi ha lasciato tantissimo perché lui mi ha sempre insegnato che, oltre all’ambito calcistico, prima ci si deve fare conoscere come brave persone. Poi tutto il resto viene da sé. L’importante è lasciare sempre il segno e lui lo ha lasciato in maniera abbastanza netta”.
Mi hai già anticipato la risposta, ma non posso non chiedertelo in maniera più diretta: tornerai presto al calcio giocato?
“Questa è una promessa che ho fatto al fratello del mister Catanese. Il mister era sempre l’unico a spronarmi e aveva sempre voglia di vedermi giocare, perché io ho avuto tanti infortuni e mentalmente ero molto debole. Sto facendo tutto questo anche per il mister, dopo avere parlato con suo fratello. Adesso sono alle prese con delle terapie, perché dopo quattro interventi ho un po’ il ginocchio che va per i fatti suoi. Dopo le terapie vorrei rimettermi in gioco vedendo come sto io per poi decidere con calma, senza prendere decisioni affrettate”.
Hai già avuto contatti con qualche squadra? E nel corso di questo campionato ti ha cercato qualcuno?
“Al momento non mi sono sentito con nessuno, ma a metà campionato mi sono allenato con una squadra di Promozione, poi non ho più continuato e mi sono dedicato allo studio. A metà stagione, inoltre, mi hanno cercato alcune squadre di Eccellenza e una di serie D, ma non mi va di aggiungere altro…”.
A questo punto non mi resta che farti un grosso in bocca al lupo per la laurea!
“Grazie, crepi il lupo e a presto!”.