Non solo la recente sconfitta esterna sul campo della Juve Stabia, per il Messina l’ultimo mese è stato un autentico incubo, con un andamento da retrocessione diretta e ben poche attenuanti.
Dallo scorso 13 novembre, giorno in cui i peloritani furono sconfitti a Pescara per 1-0, a rimpinguare la classifica dei peloritani infatti è arrivato un solo punto, quello conquistato la settimana successiva in casa con il Potenza, 1-1 il risultato finale.
A preoccupare sono anche i numeri in fase realizzativa: quello col Potenza è infatti l’unico gol realizzato dalla truppa di mister Auteri nelle ultime sei gare, poi zero i gol fatti contro Pescara, Turris, Foggia, Picerno e Juve Stabia, avversari contro i quali il Messina ha racimolato soltanto sconfitte, tutte di misura se si esclude quella di domenica scorsa in Campania. Sono dunque otto i gol subiti dai biancoscudati nell’ultimo mese, che devono assolutamente invertire il trend se vogliono continuare a inseguire il treno salvezza.
Pochi sorrisi, tanti musi lunghi e tanta strada da fare per una squadra che, come detto più volte dal proprio allenatore, spesso si perde “nel momento della concretezza”, sbagliando l’ultimo passaggio o la scelta giusta da fare quando si può colpire e far male all’avversario.
Ultimo posto in classifica, peggior attacco (13 gol fatti come la Gelbison) e seconda peggior difesa del campionato (31 gol subiti, peggio ha fatto solo la Turris), per il Messina la sfida di domenica col Taranto rappresenta una sorta di ultimatum da non fallire per provare a dare una svolta alla stagione, in attesa dei rinforzi sul mercato. Se dovesse andare male anche l’ultimo appuntamento del girone d’andata, risorgere sarà veramente complicato.