Messina, Raciti a GS.it: “­Qualcuno non ha dato giusto merito all’impresa salvezza. Il presidente Sciotto…“

Un mese e qualche giorno dopo la festa, a Messina si fanno i conti con i dubbi e le incertezze. Pietro Sciotto ha messo in vendita il club, di acquirenti sulla soglia non ce ne sarebbero. Intanto in esclusiva a Goalsicilia.it, abbiamo sentito il tecnico del miracolo permanenza in Serie C, Ezio Raciti.

Mister, non possiamo che partire dall’impresa salvezza.

“Sicuramente un miracolo che forse è stato anche poco valorizzato. È come se tutto fosse dovuto, come se tutto fosse già scritto e che fosse certo che, partendo da 11 punti del girone di andata, il Messina si sarebbe salvato senza play out. Secondo me non è così, si sarebbe dovuto dare il giusto merito al percorso fatto”.

Più difficile questa salvezza o quella raggiunta col Siracusa?

“Forse questa è stata un po’ più sofferta rispetto a quello di Siracusa”.

Hai raggiunto due salvezze partendo da due situazioni difficili, adesso nessuno può più dire che è un caso.

“Soprattutto se andiamo a vedere le statistiche mie in Serie C, tra le due esperienze ho totalizzato 40 partite e 65 punti, una media da primi posti. Poi si parla sempre che io porto serenità però forse si trascura che oltre alla serenità ho portato concetti di gioco e correzioni: ho trovato un Messina che aveva la difesa più battuta e l’attacco meno prolifico, poi alla fine dell’anno invece i numeri erano migliorati, abbiamo fatto parecchi punti anche fuori casa e mostrando sempre un bel gioco, altro passaggio trascurato”.

Mister, ti senti forse un po’ sottovalutato nell’ambiente calcio siciliano?

“A questo punto credo di sì, francamente dopo Siracusa ho dovuto aspettare, l’anno dopo sono andato a Troina e sono pentito di averlo fatto perché tra covid e altro non c’è stata la possibilità di lavorare. Quest’anno con la Primavera del Messina eravamo in piena zona play off, poi in prima squadra, ho preso una squadra che sembrava morta e poi si è salvata senza play out…insomma un po’ di rammarico c’è perché probabilmente meriterei una chance di partire dall’inizio e un po’ di considerazione mediatica in più”.

Parlavi del Troina: un anno dopo il tuo addio, la squadra è retrocessa in Eccellenza.

“Ci è andato un tecnico qualificato e importante come Galfano ma purtroppo i risultati testimoniano quello che dicevo poco fa, è difficile lavorare lì”.

Tornando al Messina, il presidente Sciotto ha messo in vendita il club. Cosa filtra dall’interno?

“In questo momento il Dottore Sciotto ci ha chiesto di aspettare, siamo in stand by. A me piacerebbe avere la chance di allenare dall’inizio questa squadra, costruendola anche sotto i miei dettami”.

Vi siete dati un termine per cominciare a programmare? Perché poi può essere tardi.

“Già rischia di essere tardi, avevamo il vantaggio di avere tanto tempo per intervenire nella costruzione della rosa e ripartire dallo zoccolo duro di quest’anno. Soprattutto poi per cercare i giovani, bisogna fare in fretta, perché poi si trovano solo le seconde scelte”.

Per te che lo hai conosciuto lavorativamente, cosa succede oggi nella testa del presidente Sciotto?

“Il presidente è tifosissimo del Messina, come giusto che sia vorrebbe una mano dalla città, vorrebbe più persone coinvolte, qualche contributo in più. Merita una mano perché in 5 anni ci ha messo la faccia, ha speso tanto e a volte è stato ingiustamente maltrattato, cosa che non merita perché ha tenuto a galla il Messina in situazioni difficili, merita più rispetto”.

E se non dovesse presentarsi nessuno per rilevare il Messina?

“Io credo che il presidente continuerà lo stesso, magari facendo una squadra giovane: lui è una persona competente e orgogliosa, non so quale possa essere la molla per farlo tornare sui suoi passi ma credo che difficilimente lascerà il Messina all’oblio”.

Eppure la piazza, nelle ultime giornate di campionato, ha ripreso a rispondere con presenza ed entusiasmo.

“Nelle ultime due gare c’è stato un nutrito numero di tifosi, hanno acclamato squadra e presidente, c’è stato un avvicinamento e spero si possa ripartire da quello. Non si può perdere un patrimonio come la Serie C in una piazza come Messina”.

Col Messina hai pareggiato a Palermo, ti aspettavi oggi i rosanero in finale per la Serie B?

“Il Palermo è una squadra che ha saputo soffrire, ha fatto meglio fuori casa e lì ha costruito il cammino in questi play off. Questa finale è importante e secondo me, difficilmente, si lascerà sfuggire la promozione. Sarebbe importante anche per tutto il movimento del calcio siciliano avere una squadra in Serie B”.

Intanto in casa Catania ancora nessuno esce allo scoperto per rilevare la società.

“Penso che prima o poi qualcuno si presenterà con un progetto serio, perché Catania merita persone serie e un calcio importante”.

Published by
Damiani Vittorio