Zero alibi, ultimo posto in classifica e morale sotto i tacchi. Questo è il Messina che in questo avvio di stagione ha collezionato solo magre figure, dando l’impressione di essere incapace di reagire e di scuotersi dal torpore che ne ha condizionato il rendimento fin qui.
Vero è che un allenatore nuovo e una squadra per gran parte nuova hanno bisogno di tempo per cominciare a girare. Ma altrettanto vero è anche che ormai siamo già a un quarto di campionato, che i risultati non arrivano e che le avversarie dirette stanno cominciando a correre e a mettere fieno in cascina.
Poche chiacchiere, dunque, adesso servono i fatti. E i fatti servono in fretta, perché la sconfitta con la Fidelis Andria ha lasciato la squadra di miste Auteri all’ultimo posto e perché un nuovo impegno di campionato si profila all’orizzonte.
Il tecnico ha sempre parlato di squadra giovane, di ragazzi che devono mentalizzarsi, facendo da scudo all’intero gruppo. Ieri, nella sala stampa del “Degli Ulivi”, l’inversione di tendenza, con l’allenatore che adesso ha chiesto ai suoi di “diventare uomini”, rivolgendosi indistindamente a tutti, ai più esperti e anche ai più giovani.
Anche perché, numeri alla mano, c’è poco da sorridere:
– Ultimo posto in classifica con appena 4 punti (1 vittoria, 1 pareggio e 7 sconfitte fin qui)
– Zero punti conquistati in trasferta
– Maggior numero di sconfitte dell’intera Serie C (considerando anche gli altri gironi)
– Peggior attacco del campionato con 5 gol segnati fin qui (alla pari con il Foggia)
– Un solo gol segnato in trasferta
– Peggior difesa del campionato con 18 gol subiti
Le chiacchiere, dunque, stanno a zero. Si può e si deve fare di meglio, puntando a quella salvezza che per una piazza come Messina dovrebbe essere sempre l’obiettivo minimo in un campionato come quello di Serie C. Stare tutti uniti, però, non basta. Come dice il tecnico bisogna evitare sempre gli stessi errori, dare un segnale di crescita e di maturità per evitare “di perdere altre partite in fotocopia”.
Il campionato non attende e l’impegno di sabato al “Franco Scoglio” contro il sorprendente Latina (quarto in classifica dietro Catanzaro, Crotone e Pescara) suona già come un’ultima chiamata, un appuntamento da non fallire. Zero alibi, serviranno tre punti al di là del fatto che la prestazione arrivi o meno. Serviranno se non si vuole vedere il Messina sprofondare nelle sabbie mobili di una zona retrocessione che appare ormai come l’unica certezza per la squadra biancoscudata.