Ezio Capuano, nuovo allenatore del Messina, ha parlato in conferenza stampa. Queste le principali tematiche trattate.
RINGRAZIAMENTI: “Ringrazio chi mi ha scelto, quando si cambia allenatore in una piazza così importante non è mai facile. Sono orgoglioso e fiero di essere l’allenatore del Messina. Un grazie a Sasà Sullo, che ho visto crescere calcisticamente, perché mi ha lasciato una squadra con la cultura del lavoro e che non è figlia della classifica che si ritrova”.
RITORNO: “Torno qua dopo 11 anni, anche a quell’epoca venni con un entusiasmo devastante. Ai tempi c’era la promessa di un ripescaggio, poi non fu così e preferii andare via perché la D è una categoria che non conoscevo. Aggiungo che allenare a Messina è un desiderio di tutti e un privilegio per pochi”.
ENTUSIASMO: “Questo stadio faceva 35.000/40.000 spettatori in A, un clima splendido. Il mio obiettivo è riportare entusiasmo e la passione per questa maglia. Ho saputo che i tifosi ci seguiranno domenica a Potenza, loro hanno già vinto ora tocca a noi”.
MOMENTO DI DIFFICOLTÀ: “Sicuramente la squadra sta vivendo un momento non facile. Quattro sconfitte di fila, peggior difesa del campionato, anche se c’è da dire che è tra i migliori attacchi. Siamo in un momento difficile e sicuramente occorre correggere qualcosa”.
TATTICA: “Quando un allenatore subentra non deve fare guai, bisogna portare dei concetti piano piano. Il mio sistema di gioco è diverso da quello di Sullo, ritengo che con una squadra in difficoltà è più efficace da attuare. Non ho solo fatto 3-5-2 però eh, ad Avellino facevo il 4-3-3. Sicuramente un allenatore esperto cerca di enfatizzare le caratteristiche dei propri calciatori”.
FASE DIFENSIVA: “È una leggenda che le mie squadre sanno soprattutto difendere. Ritengo di essere un bravo allenatore perché le mie squadre sanno essere equilibrate. Vero che le mie squadre prendono pochi gol, ma non significa essere bravi solo a difendere”.
IL 3-5-2: “Se fai il 3-5-2 con le mezze ali che fanno sono gli incontristi è un conto, ma se giochi con una mezzala che sa allungare la squadra le cose cambiano. Tutto sta nell’equilibrio e nella struttura”.
KONATE: “È un giocatore che stimo e che ho avuto a Rieti. Dal punto di vista tattico è quello che fa meno fatica a recepire, tanto che gli dicevo di fare determinati movimenti e li ricordava”.
POTENZIALITÀ CAMPIONATO: “Credo che ci siano quattro squadre che a livello di organico ed investimenti hanno qualcosa in più delle altre, mi riferisco a Bari, Avellino, Catanzaro e Palermo. Per tutte le altre squadre è un campionato equilibrato, ce la giocheremo alla pari con tutti. Massimo rispetto per tutti ma zero paura, ricordiamoci che ci chiamiamo Messina che è un nome che ha una storia importante”.