Mister Eziolino Capuano, tecnico del Messina, parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Avellino. Ecco le sue dichiarazioni.
SITUAZIONE “Purtroppo nel calcio esistono gli infortunati e siamo sotto assedio con questa pandemia che non lascia in pace anche il mondo del calcio. A Catanzaro è successo qualcosa che non doveva accadere. A una squadra si può imporre anche di giocare in otto come accaduto l’anno scorso in un Casertana-Viterbese. Io mi auguro che quello che è accaduto a noi non accada a nessuno: noi siamo una società correttissima”.
COSA SAREBBE ACCADUTO SE… “Vorrei fare una domanda: noi ci siamo autodenunciati, avendo scoperto la positività di un giocatore. Domenica scorsa, se non avessimo trovato una farmacia aperta, la partita si sarebbe giocata? Solo questo voglio chiedere. Si poteva giocare tranquillamente il giorno dopo, non avremmo recuperato gli infortunati e i positivi. Mi auguro che quello che è accaduto al Messina non accada a nessuno”.
SETTIMANA “Abbiamo vissuto la settimana in bolla, non potevamo uscire né andare al ristorante. Si mangiava al campo dove ci portavano da mangiare. È stata una settimana difficile, vedremo cosa accadrà domani”.
SOCIETA’ “Noi abbiamo una società forte, composta da gente esperta. Sono andato in sala stampa a cercare di parlare di calcio e ho evidenziato questa cosa. Chi di dovere avrà parlato con coloro i quali erano preposti. Io posso anche sapere di dover giocare con otto, nove o 13 effettivi. Ma devo saperlo prima. In primis c’è la salute, non sapevamo cosa fare. Se non ci fossimo autodenunciati, saremmo stati gente senza scrupolo. Ma se non avessimo trovato una farmacia, ci avrebbero permesso di fare la gara? Noi condividiamo tutto con la società, siamo fieri e orgogliosi di lavorare nel Messina con gente di tale spessore”.
INDISPONIBILI “Ho 56 anni, sto nel calcio da 31 anni. Abbiamo purtroppo ancora dei positivi al Covid, dovremo fare un altro ciclo di tamponi domattina. Abbiamo degli infortunati anche. Cercheremo di recuperare qualcuno, ma gli infortunati e i positivi restano. Se poi qualcuno pensa che si possa bluffare, li invito ad andare ad Alcatraz. Avremo delle assenze importantissime, andranno in campo dei ragazzi che finora non hanno avuto grande spazio. Inutile cercare alibi, faccio l’allenatore e ci sono dei momenti di grande difficoltà”.
AVELLINO “L’Avellino davanti ha giocatori di categoria superiore e ce ne sono tanti. Che poi vada in gol con tanti uomini questa è bravura dell’allenatore. Quando una squadra produce e crea vuol dire che ci sono tanti inserimenti e tante situazioni. Credo che Braglia non abbia bisogno di presentazioni. Nel preparare la partita noi siamo molto attenti, conosciamo le caratteristiche di questi giocatori e pensiamo di conoscere anche il modo di interpretare dell’Avellino. Abbiamo lavorato su vari sistemi di gioco per la fase di non possesso e poi abbiamo analizzato anche quegli aspetti dove loro possono avere qualche carenza. Credo che nello specifico loro abbiano un organico nettamente superiore in questa categoria, come Bari, Catanzaro e Palermo. Non dobbiamo aggrapparci alle assenze, chi lo fa è un perdente. Domani convivremo con tante assenze, ma io sono tranquillo. Qualcuno cercheremo di recuperarlo e mandarlo in campo con qualche infiltrazione”.
IRPINI MAI VITTORIOSI IN TRASFERTA “Loro non avranno mai vinto in trasferta, ma hanno fatto grandi prestazioni, come a Palermo dove magari hanno avuto un rigore molto generoso. Credo che l’unica che abbiano steccato sia quella di Monterosi. È vero che non hanno vinto mai in trasferta, ma eccezion fatta a Monterosi non hanno neanche mai perso”.
DISPOSIZIONI “Ci atteniamo a quello che ci dice l’Asl. Nel momento in cui abbiamo dei ragazzi che hanno avuto il Covid, abbiamo vissuto una settimana particolare. Mi auguro che possa finire presto questa situazione. Siamo stati sfortunati, è giusto comunque che rispettiamo le disposizioni federali e quello che ci dice l’Asl”.
TRASCORSI IN BIANCOVERDE “Avellino è stato e sarà uno dei momenti più felici della mia vita calcistica. Volevo quella piazza, mi venne contestata un’esultanza da me mai fatta, perché sono abituato a vincere rispettando sempre l’avversario. Sono stato fiero e sarò orgoglioso di dire che sono stato l’allenatore dell’Avellino. Per me ha rappresentato qualcosa di bellissimo. E insieme a Potenza, lì ho gli amici più importanti della mia vita. È normale che in questo momento sono l’allenatore del Messina e la notte non dormo perché spero di fare risultato per Messina. Spero tra dieci anni di lasciare anche qui questo ricordo. Il cuore va comunque messo da parte, da questo punto di vista questo è un mestiere molto brutto. Messina è una piazza faraonica, come lo è Avellino e come lo sono molte piazze in cui ho lavorato. Mi farà piacere rivedere tanta gente con cui sono stato ad Avellino. La storia non si cancella, sono arrivato in una situazione difficile, con cambi societari in continuazione e siamo stati fermati dal Covid. Se dico altro su Avellino potrei anche commuovermi”.
GIOVANI PROMESSE “Ho avuto la fortuna di far fare delle plusvalenze alle società per cui ho lavorato. Questa per me è la soddisfazione più grande. Non posso fare un nome qui per il Messina, li massacro tutti i giorni. Ma credo ce ne siano due o tre che potranno arrivare a livelli molto alti, questa per me sarebbe una grande vittoria”.