Merkaj a GS.it: “Idolo Ibra, mi paragonano a Mandzukic. Buona annata all’Igea Virtus, futuro a Catania…”

È stato sicuramente tra le rivelazioni dell’ultima stagione di Serie D girone I con la maglia dell’Igea Virtus, soprattutto nella prima parte un vero e proprio valore aggiunto. Ci riferiamo a Silvio Merkaj, attaccante esterno classe 1997 italo-albanese che già la scorsa estate era nel mirino del Catania. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it. (foto Puccio Rotella)

Silvio, intanto vacanza immagino…

“Sì, sono tornato a casa mia, a Perugia”.

Partiamo dalle origini. Nasci in Albania ma sei arrivato in Italia piccolissimo…

“Avevo 4 anni quando sono arrivato qui. Mio papà lavorava in Italia già da qualche anno, quando ha trovato una sistemazione fissa ci siamo trasferiti tutti qua”.

Quando hai iniziato a giocare a calcio?

“Ho iniziato a giocare già grandicello, ero in quinta elementare, e quasi per caso. Giocavo in una scuola calcio nelle Marche, dove vivevamo, ma con l’unico scopo di divertirmi”.

Facciamo un salto avanti. Hai giocato a Foligno per qualche anno e l’estate scorsa il Catania ti ha messo sott’occhio…

“Sì, giocavo in Eccellenza con discreti risultati. L’estate scorsa ho fatto il ritiro col Catania ed è andato abbastanza bene, solo che ancora non avevo la cittadinanza italiana, che avrò a giorni, e non hanno potuto tesserarmi. Così mi hanno mandato a Barcellona per tenermi d’occhio da vicino”.

Quindi possibile futuro a Catania?

“Non lo so, di queste cose si occupa il mio procuratore. Posso dirti che sapevamo che ci avrebbero dato una risposta dopo i play off, vedremo”.

Tornando alla scorsa stagione, come ti valuti?

“Positivamente. Ho giocato quasi sempre, sono soddisfatto delle mie prestazioni anche se avrei voluto segnare di più. Ho fatto 4 gol e 5 assist, per la prima volta in Serie D non è male ma non bisogna mai accontentarsi e posso migliorare. Quindi come voto mi do un 7”.

Adesso…?

“Mi piacerebbe fare il salto di categoria, ma non avrei problemi a continuare anche in Serie D però con una squadra che punta a vincere. In Sicilia sono stato molto bene, ti dico sinceramente che se arrivasse un’offerta ci rimarrei volentieri anche il prossimo anno”.

Sei un esterno atipico, hai il fisico da centravanti ma giochi da ala…

“A Barcellona qualcuno mi paragonava a Mandzukic, ovviamente con tutte le dovute proporzioni (ride, ndr). Mi piace giocare largo e fare il lavoro sporco, anche se sono grosso fisicamente (1.85 m, ndr)”.

Il tuo idolo chi è?

“Quando ero piccolo adoravo Shevchenko. Crescendo mi sono innamorato di Ibrahimovic, sia dal punto di vista tecnico sia soprattutto per il carisma”.

Sei testa pazza come lui?

“No, no (ride, ndr) io sono tranquillissimo”.

Ti senti più albanese o più italiano?

“Mi sento sempre un po’ albanese, ma sono cresciuto qua e ci vivo da circa 17 anni. Diciamo 50 e 50”.

Torniamo a parlare di futuro: hai già ricevuto qualche chiamata?

“Per adesso non ci penso, comincerò a valutare le proposta tra qualche giorno. Ovviamente mi farebbe piacere se arrivasse la chiamata dal Catania, una piazza importantissima, vedremo”.

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Dario Li Vigni