Marsala, Galfano a GS.it: “Credo alla salvezza, domenica gara importante. Sassolino dalla scarpa…’’

Se la sua squadra può ancora lottare per salvarsi nel girone A di Eccellenza una buona fetta del merito è sua, visto che nel periodo di maggiore difficoltà ha fatto da colonna portante dell’intera baracca. Parliamo di Angelo Galfano, allenatore del Marsala. Queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.

Mister, come vanno le cose?

“Il Marsala è stato ‘ricostruito’ per la terza volta in questa stagione a gennaio. In queste situazioni trovi ragazzi che, vuoi o non vuoi, sono fermi da un po’ e per recuperare la condizione fisica ci vuole tempo. Con le partite in mezzo, dove può capitare qualche infortunio, che complicano le cose. Per farti capire, in un mese non sono riuscito a fare un solo allenamento con tutti i difensori a disposizione per curare meglio la fase difensiva. Ovviamente è tutto in salita”.

Sono comunque arrivati due punti nelle ultime tre giornate…

“Togliendo le prime due del nuovo anno, con Licata e Nissa, che non fanno testo perché non c’era di fatto una rosa completa, nelle ultime tre giornate con Alcamo, Folgore e Mazara abbiamo fatto appunto due risultati. Tra l’altro con i bianconeri poteva essere vittoria se l’arbitro non dava quel rigore al 93’ che ha lasciato molti dubbi. Ci sta che perdi con la Folgore, poi col Mazara abbiamo fatto un ottimo risultato ma non se ne è accorto nessuno. I canarini erano tra i più in forma del momento, in salute e giocano davvero bene. Inoltre si sono rinforzata a dicembre e nelle precedenti partite aveva fatto ben due volte ben 4 gol”.

Com’è andata proprio col Mazara?

“Ripeto, abbiamo fatto una grande partita. Di solito loro creano una dozzina di occasioni a partita, noi siamo riusciti ad imbrigliarli e ne hanno avute soltanto un paio davvero pericolose, escludendo la punizione di Licata da 30 metri. Se poi aggiungiamo che anche noi abbiamo avuto la possibilità di vincerla, con Moussà nel primo tempo, ma soprattutto con Giammanco a cinque minuti dal 90’. Insomma ce la siamo giocata alla pari e si è visto che la mia squadra sta crescendo”.

State crescendo anche se tu stesso hai detto che non potete ancora lavorare al Top…

“Beh sì, purtroppo per un motivo o per un altro, tra infortuni e squalifiche, non siamo mai al completo. Anche domenica ci mancava Lombardo e ho dovuto adattare Tedesco al centro della difesa, inserendo un ragazzino a sinistra. Però, ripeto, sono fiducioso perché vedo grandi margini di crescita. Ce la giocheremo fino alla fine per arrivare alla salvezza”.  

Entriamo ancora più nel dettaglio. Il migliore in campo è stato il tuo portiere Maltese, ma cosa ti è mancato per battere il Mazara?

“Sì, il nostro estremo difensore ha fatto due grandi interventi. Ci è mancato soltanto che il Mazara, parliamoci chiaro, ad oggi è più pronto e più forte di noi. Sia sotto l’aspetto fisico, che da quello tecnico-tattico. Nel secondo tempo siamo riusciti a pressarli un po’ di più, mettendoli in difficoltà, questo voglio sottolinearlo. Insomma la condizione fisica attualmente fa la differenza”.

Com’è stato guardare la squadra dalla tribuna?

“Bruttissimo. È già pesante il non poter aiutare la squadra durante il match, lo è ancora di più visto che ho preso una squalifica immeritata. In 20 anni di carriera ho preso pochissime squalifiche e l’ultima neanche la ricordo, comunque è finita e amen”.

Giammanco gioca poco dall’inizio…

“Non è vero. Giammanco ha fatto la prima partita e si è fatto male. A Caltanissetta era infortunato, contro l’Alcamo l’ho messo dentro gli ultimi cinque minuti ma non era in condizione di giocare proprio perché acciaccato. Quando è stato bene l’ho mandato dal primo minuto con la Folgore, mentre contro il Mazara per la prima volta l’ho lasciato in panchina per scelta tecnica, ma con due motivi. Il primo è il discorso fisico, il secondo è che speravo che inserendolo a gara in corso potesse spaccare la partita. Così è stato, tanto che ha avuto la palla dell’1-0 che purtroppo non è andata dentro perché non è rimbalzata bene al momento del tiro”.

Domanda che può sembrare banale: ci credi nella salvezza?

“Se guardi la mia carriera, ho vinto cinque spareggi, figurati se non ci credo. Ad esempio a Campobello, ho preso la squadra a dicembre all’ultimo posto, e ci siamo salvati addirittura senza play out. Finché la matematica non mi condanna, non mollerò mai”.

Domenica una partita che vale mezza stagione contro il Mussomeli…

“Premetto che ormai per noi sono tutte finali, contro il Mussomeli ovviamente vale doppio perché entrambe lottiamo per il mantenimento della categoria. Dobbiamo provare in tutti i modi a vincere, ma con l’idea che comunque non dobbiamo perdere. Sappiamo che è un campo difficile, ma ci dobbiamo provare. Abbiamo grande rispetto degli avversari, ma non possiamo guardare in faccia nessuno”.

La chiave di volta può essere solo il lavoro?

“In primis si, lavorare duro e a testa bassa. Poi che ci lascino lavorare serenamente, come devo dire sta già succedendo. Credo che lavoro e unità d’intenti sono gli unici ingredienti per arrivare alla salvezza”.

Togliti un sassolino dalla scarpa. Circa un mese fa, in conferenza, hai dichiarato di esserti sentito preso in giro da alcuni giocatori che magari ti avevano detto ok e poi non sono arrivati. Perché ci sei rimasto male?

“Beh, sono rimasto male in particolare dall’atteggiamento dei calciatori che in passato avevo avuto. Molti giocatori sono così, se hanno bisogno chiamano loro, altrimenti… Ovviamente li capisco, ognuno fa i propri interessi. È normale che anch’io un domani tirerò le somme e saprò comportarmi di conseguenza…”.

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Dario Li Vigni