Come si legge su “La Gazzetta dello Sport”, il presidente del Marsala, Domenico Cottone, fa il punto della situazione in casa azzurra:
“Mi si accusa di tutto, con argomenti mancanti di obiettività e spesso tutt’altro che veritieri. Ad esempio non è stata una mia decisione quella di mettere fuori rosa il nostro cannoniere Balistreri, mentre è inconcepibile che i giocatori, pur vincolati dal regolamento ad osservare il silenzio stampa imposto dalla società, emettano comunicati scrivendo sciocchezze come quella della mancanza di maglie da gioco in occasione dell’ultima partita o dimenticando che l’impegno di pagare altre due mensilità a gennaio è saltato perché non sono stati riscossi i crediti vantati verso alcuni sponsor e verso il Comune.
Aggiungo che stanno venendo fuori delle strane vertenze, compresa quella di un consulente, per debiti precedenti la mia gestione. Insomma per essere considerato buono devo mettere i soldi, diversamente devo fare da capro espiatorio di tutte le manchevolezze altrui. Ciò mi porta a dire che a Marsala non si può fare calcio”.