Marsala, Chianetta a GS.it: “Il traguardo D è là, guai a distrarsi. Mia ultima partita qui…”

Qualcuno gli ha dato del fortunato, altri dicevano che la squadra non ha gioco. Non si è mai scomposto, anzi ad una giornata dalla fine è ad un passo, anzi un punto, dalla Serie D. Ci riferiamo ad Ignazio Chianetta, condottiero del Marsala, con cui abbiamo fatto il punto della situazione e non sono mancate le sorprese. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Mister, manca un punto al coronamento del sogno. Come si vive questa settimana?

“Naturalmente con un pizzico di apprensione, c’è la consapevolezza che domenica non sarà una partita normale. Le motivazioni non mancano, siamo consapevoli che affronteremo un avversario che si giocherà la sua partita, quindi occorrerà concentrazione ai massimi livelli. Non vogliamo commettere l’errore che fece l’Inter quel famoso 5 maggio (ride, ndr)”.

Il Canicattì si giocherà la sua partita, ma il pari col Campofranco ha abbastanza pregiudicato l’approdo ai play off…

“Abbiamo preso la notizia del pari del Canicattì quasi come un segno. Sai, come quando le cose devono andare in un determinato modo ed il destino porta tutto dalla tua parte. Ripeto però che i biancorossi mi hanno impressionato tanto, dandomi un impatto di solidità e compattezza. Sono allenati da un grande allenatore, di categoria superiore, come Seby Catania. Hanno un po’ pagato l’inesperienza del primo anno in Eccellenza in alcune fasi della stagione. Canicattì è una piazza importante che merita palcoscenici diversi dall’Eccellenza”.

C’è possibilità di prendere sottogamba l’impegno?

“Stai scherzando? Da 29 partite siamo là e finalmente vediamo il traguardo, per noi è la partita della vita”.

Capitolo tifosi. In stagione tanto scetticismo, nelle ultime settimane un piccolo riavvicinamento e domenica scorsa c’era ancora più gente allo stadio…

“Rispetto ad inizio campionato c’è parecchio entusiasmo e questo è molto bello. Spero che in tanti vengano con noi a Canicattì e mi auguro sia una bella giornata di festa”.

Recentemente il patron della Roma, dopo la vittoria sul Barcellona, ha fatto il bagno nella fontana. Se arriva questa promozione tu che fai?

“Io niente, devi chiederlo al presidente (ride, ndr). Scherzi a parte ritornerò al mio lavoro, ho tante carte messe da parte. Questa società nasce dalla voglia di un gruppo di amici di riportare il calcio a Marsala. Mi sono messo a disposizione quando me l’hanno chiesto in forma totalmente gratuita, sono un marsalese e volevo dare il mio contributo. Come sempre arrivo in punta di piedi e me ne esco allo stesso modo”.

Te ne esci?

“Non ho manie di protagonismo, non le ho mai avute e non le avrò neanche adesso. L’obiettivo era vincere il campionato, era una sfida stimolante, ma soprattutto mi fa piacere che qualcuno di chi mi criticava si è zittito. L’anno scorso, al Paceco, dicevano che ero stato fortunato. Le possibilità sono due: o la fortuna non mi vuole abbandonare o magari c’è anche un pizzico, non dico tanta, di bravura. Ovviamente, se tutto andrà bene, lunedì ci sarà qualcuno che continuerà a sminuire il mio lavoro, sinceramente non mi interessa. Quello che conta è che il Marsala abbia raggiunto l’obiettivo”.

Penso che molti critici non potranno più dirti nulla…

“Io volevo dare, da marsalese, un contributo alla squadra della mia città. L’ho fatto con onestà, mettendo a disposizione le mie capacità. Ho 35 anni, forse sarà la prima o la seconda volta che un marsalese vince un campionato nella propria città, sarebbe una bella soddisfazione che mi tengo stretta”.

Allora ho intuito bene: è la tua ultima partita su questa panchina?

“Sì, penso proprio di sì. È una mia scelta, non c’è nessun problema con la società. Per adesso la penso così, come ti dicevo prima sono un tipo che arriva in punta dei piedi, completa il lavoro che gli viene affidato e si fa da parte. Poi se ci dovremo sedere e parlare di futuro lo faremo e chissà, ma ad oggi poco importa del mio futuro. Dobbiamo raggiungere un obiettivo e non si deve pensare a nessun altra cosa. Bisogna festeggiare dopo un’annata di lavoro durissimo che hanno fatto, tanto la società, quanto questo gruppo di splendidi ragazzi”.

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Dario Li Vigni