Ai canali ufficiali del club, il dg del Marina di Ragusa, Nunzio Calogero, commenta così lo stop al campionato per l’emergenza CoronaVirus:
“Periodo particolarmente delicato e difficile per il nostro Pese e per la nostra comunità. Purtroppo siamo costretti a vivere un periodo surreale della nostra quotidianità e per molti aspetti la nostra vita. Stiamo combattendo una vera e propria ‘guerra’ sotto tutti i punti di vista, perché si combatte contro un nemico invisibile. Sappiamo il nome (COVID 19), come attacca il nostro sistema immunologico, ma purtroppo non conosciamo altro di questo virus. Di conseguenza diventa difficile combattere e debellarlo. Detto questo, ho appreso con molta soddisfazione la decisione assunta lo scorso 9 marzo della L.N.D. nella persona del presidente Cosimo Sibilia di bloccare il campionato di serie D. Così come esprimo soddisfazione al Decreto Ministeriale sul blocco quasi totale delle attività commerciali a rischio. Pertanto, parlare di attività sportiva con manifestazioni annesse, mi sembra anche fuori luogo. Noi addetti ai lavori abbiamo l’obbligo di parlare e e seguire con attenzione gli sviluppi di giorno in giorno della guerra che stiamo combattendo. In tutto questo cambiamento ci sono anche gli interessi economici e non che devi comunque affrontare e discutere per capire come poter definire il campionato in corso. Penso che al momento sia da folli ed irresponsabili parlare di questo aspetto proprio quando la priorità oggi è la salute di tutti noi. Quindi ritengo sia una mancanza di rispetto nei confronti delle oltre 2.500 vittime e delle persone che stanno combattendo la loro battaglia personale contro il COVID-19”.
Sull’eventuale ripresa dei campionati: “Ritengo, alla luce di tutto ciò, sia molto difficile che possano riprendere e concludersi. Partendo dal presupposto che qualsiasi decisione venga assunta sul campionato, penso che tutti i campionati, dalla A alle Terza Categoria, saranno falsati perché ci sono tanti fattori che entrano in ballo: da quelli economici a quelli atletici e mentali. Tenere un atleta lontano dall’attività fisica quotidiana significa perdere tutto il lavoro svolto dal ritiro, fino ad oggi, tenendo conto che si dovrebbe ricominciare giocando tre volte a settimana, domenica, mercoledì e ancora domenica fino alla conclusione del campionato. Infine l’aspetto economico. Oggi la maggior parte delle società soprattutto nei campionati dilettantistici si sostengono con entrate provenienti dalle sponsorizzazioni. Io come dirigente dell’ASD Marina di Ragusa che attinge dal mondo del turismo, dico che siamo particolarmente penalizzati a cause del crollo verticale del settore ricettivo in tutta la provincia iblea a causa delle disdette dei turisti. Si prevede una stagione devastante e ci troveremo di fronte ad una situazione apocalittica visto che le stagioni estive si organizzano già in questo periodo. Una crisi che ci impedirà di coinvolgere gli imprenditori di questi settori già fortemente penalizzati. Voglio chiarire che il calcio è, e rimane un gioco. Occorrerà avere sostegno economico dal Governo nazionale e dal Ministero dello Sport per limitare i danni subìti. Rimango scettico sulla conclusione del campionato perché i tempi per tornare alla normalità saranno lunghi”.