Mani addosso all’ultima gara F1: ai box succede di tutto: “Mi sbatte la testa al muro”

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McLaren (LaPresse) www.goalsicilia.it

Ennesima lite tra colleghi piloti, il botta e risposta non lascia spazio a dubbi ed è senza mezzi termini.

La Formula 1 è da sempre teatro di rivalità accese tra piloti, dove tensioni personali si mescolano con la pressione della competizione. Una delle rivalità più famose degli anni ’80 è stata quella tra Ayrton Senna e Alain Prost. I due, compagni di squadra in McLaren, avevano un rapporto fatto di rispetto e disprezzo reciproco. Celebri i loro scontri in pista, come il controverso incidente a Suzuka nel 1989, che decise il titolo mondiale a favore di Prost, e quello del 1990, dove Senna si prese la rivincita in modo altrettanto discutibile. Questa rivalità non si limitava alla pista ma si estendeva alle dichiarazioni fuori dal circuito, amplificando il dramma mediatico.

Negli anni 2000, una rivalità altrettanto accesa si sviluppò tra Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya. Il tedesco, al culmine del suo dominio con la Ferrari, trovò nel colombiano un avversario agguerrito. Montoya non esitava a sfidare Schumacher in pista, spesso con manovre audaci, come il famoso duello in Brasile nel 2001. I due si scambiavano critiche attraverso i media, con Montoya che accusava Schumacher di eccessiva aggressività e quest’ultimo che metteva in discussione l’esperienza del rivale.

Nel decennio successivo, il rapporto tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg ha riportato l’attenzione sui conflitti interni a una squadra. Da amici d’infanzia, i due si sono trasformati in acerrimi rivali durante la loro convivenza in Mercedes. Gli episodi di tensione, come il contatto in Belgio nel 2014 o le battaglie ai limiti del regolamento nel 2016, hanno caratterizzato una rivalità che ha spaccato il team e i tifosi.

Un altro esempio recente è stato quello tra Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Durante il dominio di Vettel con la Red Bull, Alonso, alla guida di una Ferrari meno competitiva, non ha mai nascosto il suo disappunto per alcune strategie e decisioni della FIA. Questa rivalità, pur più velata rispetto ad altre, ha contribuito a creare momenti indimenticabili in pista, con Alonso che sfruttava ogni occasione per dimostrare il suo talento contro il tedesco.

“Ha minacciato di sbattere la mia testa sul muro”

Volano accuse pesantissime e repliche durissime negli ultimi giorni della Formula 1, protagonisti George Russel e Max Verstappen. Le parole del pilota McLaren sono durissime: “Stavo facendo un giro veloce e lui andava troppo piano. Prima ancora che dicessi qualcosa ai commissari, lui stava già imprecando”.

Continua Russel: “Non ho mai accusato personalmente Max, ma ora non posso stare zitto. Ha detto che sarebbe venuto a sbattere su di me per sbattere la mia cazzo di testa contro il muro. pensavo fosse la foga del momento, ma ho visto i suoi occhi e diceva sul serio”.

George Russel (LaPresse) www.goalsicilia.it

Verstappen non ci sta e ribatte duramente

È durissima la replica di Verstappen: “Non ho mai detto quelle parole, si è inventato tutto. Mi attacca in modo inaccettabile con i commissari e poi il giorno dopo mi dà una pacca, non lo accetto. Lui è il vero bullo ed è un perdente.”.

Il pilota della Red Bull ha anche rincarato la dose:”Aveva le lacrime dalla rabbia? La scorsa settimana dai commissari la situazione non era così drammatica. Forse la prossima volta sarà davvero drammatica e allora gli porterò i fazzoletti…“.