Maltese: ‘’Racconto il mio addio al Marsala. Vinci come Occhipinti perché…’’

Giovanni Maltese, ormai ex portiere e capitano del Marsala, intervistato da “Leggocittamarsala.it” ha raccontato alcuni retroscena sul suo addio, su Luigi Vinci e sul precedente amministratore Occhipinti.

GIOCAVAMO GRATIS: “Ho una dignità da difendere, parlo anche a nome dei compagni che come me sono andati via. Abbiamo vissuto momenti difficili con Occhipinti, giocavamo gratis purché fosse garantito a tutti vitto e alloggio. A dicembre potevo andar via, mi cercavano tre squadre, ma ho deciso di restare per l’avvento di Vinci e lui stesso mi pregò di restare. Speravo che le cose potessero cambiare, con una gestione non approssimativa, ma i fatti dicono il contrario”.

POST MUSSOMELI: “Dopo la sconfitta di Mussomeli Vinci ci ha fatto una proposta improponibile, inaccettabile. Decurtare gli stipendi significa lavorare quasi gratis, inoltre significa giocare inutilmente sapendo che a fine campionato ci sarà un fallimento, come ha detto lo stesso Vinci in un’intervista. Per un giocatore che viene da fuori è più semplice perché sa che andrà via, per me è una pugnalata al cuore, significa giocare per il nulla”.

LA SCELTA: “Per i non marsalesi che come me sono andati via, trovavo ingiusto chieder loro di restare a Marsala senza che venissero rispettati gli impegni economici.  Ognuno è libero, tanto che c’è chi ha deciso di restare”.

DELUSIONE VINCI: “Ritenevo Vinci un grande presidente, mi sbagliavo. A dicembre dovevo andar via per non trovarmi in questa situazione. Occhipinti ha avuto una gestione approssimativa, ci ha fatto vivere momenti difficile. Io sono stato pagato, ma ci sono ancora degli arretrati e mi ritengo fortunato vista la situazione. Ai tempi utilizzai parole dure verso Occhipinti, ora è giusto dire le stesse cose di Luigi Vinci. Gli accordi si mantengono, non si cambiano in corsa”.

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Redazione