Mad­onia a GS.it: “­Lascio il calcio giocato, mi porto dentro tanti ricordi. Sul mio futuro…“

Una carriera al massimo girando l’Italia tra Serie B e Serie C poi arrivano delle indiscrezioni di Goalsicilia.it, a fine novembre, che ci parlano di ritiro. Per la prima volta, a distanza di qualche mese, Giuseppe Madonia, fantasista tra le altre ex Trapani, parla così del suo presente e del suo futuro.

La tua avventura, a inizio di stagione al Cus Palermo, è durata pochi mesi…

“Già in estate avevo deciso di ritirarmi, poi sono andato al Cus perché ero vicino casa e volevo tenermi in forma in caso a dicembre fosse successo qualcosa che poteva interessarmi. Poi mi sono dedicato ad un progetto lavorativo extra calcio e ho deciso di lasciare”.

Appendere gli scarpini al chiodo è una scelta definitiva?

“Penso proprio di sì, non ho più molto entusiasmo. Nella mia carriera ho vissuto tanto professionismo, una cosa è giocare in C, ancora ancora si salva un po’ la Serie D ma le categorie inferiori non mi dànno più nulla a livello di stimoli ed entusiasmo…”.

Un libro di tante pagine che si chiude, qual è il tuo ricordo più bello legato al calcio giocato?

“Ne ho due che per me sono appaiati in vetta insieme: la vittoria del campionato col Trapani, a Cremona, dove l’anno prima avevo fatto una doppietta in una delle serate magiche della mia carriera, che ci portava a +12 dalla seconda in un campionato poi perso ma per fortuna vinto l’anno dopo all’ultima giornata proprio in Lombardia; e poi il gol a San Siro in Coppa Italia contro l’Inter, in uno stadio bellissimo contro una grande squadra, fare gol in quella serata…tanta roba”.

Ti rivedi nel calcio in futuro con un altro ruolo?

“Mai dire mai, vediamo cosa può succedere. Sono un appassionato calcisticamente parlando, l’idea è quella di rimanerci il più a lungo possibile ma poi quando hai una famiglia, devi prendere delle decisioni”.

Ti vedi più allenatore o dirigente?

“Non nascondo che mi piacerebbe allenare, a me piace stare sul campo, parlare di calcio con entusiasmo…Il campo di gioco ti dà delle emozioni che altro è difficile ti dia”.

Chi è l’allenatore a cui ti ispiri?

“Due allenatori su tutti mi hanno dato tanto, Boscaglia e Auteri, due maestri per me. Con loro ho fatto veramente bene, sono grandi allenatori, la loro carriera parla per loro, ho avuto la fortuna di averli come miei mister, ne posso solo parlare bene bene…”.

Per chiudere…

“Ho avuto la fortuna di aver fatto una buona carriera, voglio mandare un messaggio ai giovani: il calcio deve essere passione, non passatempo, il calcio ti dà emozioni che difficilmente puoi trovare da altre parti. Il calcio è un lavoro che non è un lavoro, mi ha lasciato un segno non indifferente, smettere non è stato facile, è stata dura ma arrivi ad un’età, dopo aver preso soddisfazioni importanti e senza quelle sensazioni giuste, la domenica o in settimana, non è bello andare avanti. Anche l’anno scorso ad Acireale mi sono divertito, una grande piazza che conoscevo e che dà tanto, ma facevo fatica a viaggiare. Il calcio va preso in maniera positiva, devo ringraziare di aver fatto la vita da calciatore, ho dei ricordi che mi porterò per sempre”.

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Damiani Vittorio