Macchina distrutta al presidente: atto mafioso dopo la sconfitta | Club nel caos
Tristezza, scalpore e solidarietà al numero 1 del club che ha dovuto fare i conti con delinquenti che hanno danneggiato la sua automobile.
Le pressioni, le minacce e persino la violenza da parte di tifosi nei confronti di presidenti e dirigenti calcistici rappresentano un fenomeno preoccupante che si verifica in Italia e in Europa. Questi episodi, spesso legati a insoddisfazione per i risultati sportivi o a scelte di mercato impopolari, minano la serenità degli ambienti societari e dimostrano come il calcio possa talvolta sfociare in comportamenti estremi. Un caso emblematico in Italia è stato quello di Claudio Lotito, presidente della Lazio, che nel 2006 fu minacciato di morte da gruppi ultras contrari alla sua gestione e al suo rifiuto di trattare con i tifosi organizzati.
Un altro episodio significativo è accaduto nel 2019, quando Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, fu bersaglio di minacce da parte dei tifosi dopo una crisi di risultati e la decisione di imporre un ritiro forzato alla squadra. A Roma, James Pallotta, ex presidente giallorosso, fu contestato duramente nel 2018, con scritte offensive e minacce apparse vicino al centro sportivo di Trigoria, in seguito alla cessione di calciatori chiave come Alisson e Nainggolan. Questi episodi dimostrano come la gestione societaria possa trasformarsi in un terreno minato, soprattutto in contesti di alta pressione.
Anche in Europa non mancano casi eclatanti. In Francia, il presidente del Marsiglia Pablo Longoria e i suoi dirigenti furono costretti a lasciare temporaneamente il club nel 2023 dopo violente contestazioni da parte dei tifosi. In Spagna, Joan Laporta del Barcellona ha subito pressioni pesanti durante i periodi di crisi economica e sportiva del club, con atti intimidatori davanti alla sua abitazione.
Questi eventi mostrano come la passione per il calcio possa degenerare in atti ingiustificabili. Le autorità sportive e le forze dell’ordine devono lavorare congiuntamente per garantire la sicurezza di chi opera nel mondo del calcio, promuovendo un dialogo più sano tra tifosi e società.
Danneggiata l’auto durante la partita
Siamo in Sicilia, si gioca il derby trapanese tra Folgore Castelvetrano e Marsala. Al termine della gara la presidente rossonera Margherita Barraco ha potuto appurare come la sua auto fosse stata danneggiata da ignoti.
Tagliate due delle quattro gomme della sua automobile privata, un atto che col calcio non c’entra nulla e che ha scatenato l’indignazione dell’ambiente calcio e la solidarietà di tifosi e addetti ai lavori.
“Atti più che vili e ignobili ma di una gravità assoluta”
Attraverso un comunicato la presidente Barraco ha tuonato: “I fatti sono più che vili e ignobili, ma di una gravità assoluta perché un’offesa per lo sport e per il calcio. Sono un insulto al vivere civile in comunione con gli altri“.
“Questi gesti sono anche uno stimolo per andare avanti a testa ancora più alta e senza alcun timore. Alla cattiveria e alla miseria umana si risponde con il bene e con l’impegno. Ringrazio tutti coloro che hanno avuto un pensiero o una parola per me” ha spiegato l’avvocato Barraco presidente della Folgore.