Lo sfogo di Chianetta a GS.it: “Vi spiego i motivi dell’addio al Paceco. Deluso da…’’

Qualche giorno fa lo avevamo sentito e più di un campanellino d’allarme era suonato, ma le sue dimissioni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno. Parliamo di Ignazio Chianetta, ex allenatore del Paceco che guarda tutti dall’alto nel girone A di Eccellenza. Sereno ma tosto il suo sfogo per tutta la situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Ti eri definito Lino Banfi, rispetto a lui però sei andato via…

“Io sono una persona all’antica, per me la parola vale più di tutto. Non c’erano più i presupposti e ho fatto la mia scelta in maniera molto diplomatica. Meglio ora, che dopo…”.

Disattese le promesse che ti avevano fatto hai detto. Quali?

“Avevo chiesto tre giocatori ben precisi ed una chiarezza a livello societario tra il gruppo Marino ed il gruppo Bonafede”.

Bonafede che ha lasciato pure…

“Penso che abbia fatto la cosa giusta. Non credo che col passare del tempo sarebbe cambiato qualcosa. C’erano degli accordi e non sono mai stati portati avanti, dal mio punto di vista ha fatto bene”.

Hai sentito i tuoi ex ragazzi?

“Devo dire la verità, qualcuno mi ha dato grande affetto. Qualcun altro invece ha fatto qualche colpo di coda, tanto che so che già da giovedì sera era in contatto con altri allenatori. Io mi sono dimesso venerdì. Ci sta, il calcio è così, era quasi prevedibile”.

Hai parlato con i tuoi ex dirigenti?

“Non ancora, ma lo farò. Per fortuna riesco ancora a scindere l’aspetto umano da quello professionale. L’unica cosa che mi ha dato fastidio è che io ho mandato il fax con le dimissioni alle 13.35, ma alle 14.30 c’era già l’allenatore nuovo che allenava. Questo mi ha dato grande fastidio e glielo dirò. Mi fa pensare ci fosse qualcosa di premeditato, ma senza polemiche, anche perché ho la coscienza a posto”.

Nel comunicato ringraziamenti per tutti, li confermi?

“Assolutamente sì. I fatti personali poi me li vado a discutere privatamente (ride, ndr)”.

C’è un sassolino dalla scarpa che vorresti toglierti?

“Oltre a quello che dopo meno di un’ora avevano già un nuovo allenatore? (ride, ndr). Il presidente Marino è stato superficiale nei confronti di chi ha cercato fino alla fine di portare avanti la baracca. Se tu non hai abbastanza soldi per andare avanti come fai? Non voglio assolutamente pensare che l’allenatore nuovo li abbia portati. Massimiliano Mazzara è un professionista e non mi sfiora completamente questa possibilità, credimi”.

Ti ha dato fastidio la scelta di Massimiliano Mazzara?

“No, fastidio no, ma mi ha sorpreso. È strano vedere un allenatore che fino a tre mesi fa scartava la piazza Paceco perché ‘è piccola’ e ora si ritrova ad allenarla”.

Secondo te avrà un compito facile?

“Tutt’altro. Se hai una squadra prima a +5 sulla seconda, materialmente hai l’obbligo di vincere il campionato. Se non lo vinci rischi una grande brutta figura…”.

Il prossimo anno ti vedremo ancora su qualche panchina?

“Ora voglio solo staccare la spina e tornare a fare quello che facevo, ho in ufficio un mucchio di carte arretrate. Già qualcuno mi ha chiamato per alcune situazioni, ma ho detto no a tutto (ride, ndr). Il calcio resta una passione, quindi se il prossimo anno mi cercheranno valuteremo. Vedremo se qualcuno si è accorto dell’ottimo lavoro che abbiamo fatto”.

Tu ed i tuoi collaboratori…

“Esatto. Al momento loro sono demoralizzatissimi. Fino a poche ore prima mi chiedevano di riflettere sulle dimissioni, ma non aveva senso continuare in quel modo. Caradonna e Cerami hanno davvero fatto un lavoro eccezionale quest’anno”.

Ti sento ancora un po’ amareggiato…

“Sai cos’è, io nuovo allenatore non mi presento un’ora dopo le dimissioni del vecchio tecnico. Tutto legittimo, se se ne va uno è giusto che la società ne prenda un altro. Io avrei fatto passare la giornata, forse anche la domenica, anche perché non mancano tre partite alla fine del campionato. Probabilmente non ce la faceva più a stare in poltrona a casa, lo abbiamo accontentato (ride, ndr). Scherzo ovviamente, fammi sdrammatizzare”.

E se non ti fossi dimesso?

“Non credo mi avrebbero mandato via, ma la bomba sarebbe scoppiata tra 10 o 15 giorni, alla successiva polemica. Tutto nella vita è possibile, ma non credo sia facile cacciare un allenatore che aveva l’obiettivo della salvezza ed è primo in classifica”.

Secondo te questo Paceco può andare in serie D?

“Certo, se la squadra si rinforza può vincere il campionato. Non so però se può fare la serie D. Con una squadra prima ed un buon distacco sulla seconda, in altre piazze come Licata, Mazara, Marsala, Caltanissetta ci sarebbero state almeno 3.000 persone alla partita. Qui, all’ultima in casa, i biglietti staccati sono stati 22… Ritengo che mantenere una D solo con gli sponsor sarebbe complesso”.

Ecco perché Bonafede…

“Esatto. Il prossimo anno avrebbe portato il titolo a Marsala, in D o Eccellenza, e sarebbe stato diverso”.

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Dario Li Vigni