Lo Monaco: “Nostro destino dipende solo da noi. Siena è tosto, ma siamo davanti ai nostri tifosi, dobbiamo sbranarli”

Alla vigilia del delicato ritorno della semifinale play off, che vedrà il suo Catania costretto a vincere contro il Siena, ha parlato in conferenza l’ad Pietro Lo Monaco. Queste le principali tematiche trattate.

PREMESSA: “Voglio iniziare questa conferenza rispondendo a quanto dichiarato dal Sindaco di Siena, che non mi sorprende perché come molti politici ha colto l’occasione per mettersi in evidenza e fare populismo dicendo autentiche minchiate! Si è lamentato del provvedimento della Prefettura che vieta la trasferta ai tifosi senesi, mentre il divieto a quelli catanesi è normale no? I veri tifosi del Catania non sono quei 10/12 che hanno fatto caos, ma i quasi 20.000 che saranno domani al ‘Massimino’. Lui ha paura di possibili intimidazioni, io lo invito domani ufficialmente così si renderà conto della civiltà del pubblico catanese”.

ARBITRAGGI SIENA: “Non ho mai parlato del club toscano. Su di loro posso solo dire che sono stati i beneficiari di errori arbitrali che hanno consentito il loro cammino. Contro la Reggiana hanno ricevuto un rigore che solo l’arbitro ha visto ed è solo un errore del direttore di gara stop; contro di noi l’arbitro non ha visto un rigore chiaro, loro ne hanno beneficiato nuovamente ma non ne hanno mica colpe”.

LA PARTITA: “Il Siena è un’ottima squadra. Non è un caso se sono arrivati secondi ad un punto dal Livorno, se sono in semifinale play off e se ci hanno battuto all’andata. Domani però si giocherà davanti alla nostra gente e questo potrebbe bilanciare il gap del gol di svantaggio. Sono certo che verrà fuori una gara di spessore”.

‘HO DETTO ALLA SQUADRA’: “Oggi il calcio è cambiato, sempre di più gli episodi decidono le partite, come successo a Siena. Certamente il nostro organico non ce l’ha nessuno, siamo in condizione di ribaltare il risultato e su questo non ci sono dubbi. Ai ragazzi ho detto che tra noi e loro ci sono tre gol di differenza”.

PAURE: “Paura di nessuno e per nessun motivo. La realtà è una: giochiamo una partita in casa, con la nostra gente e per la nostra gente, li dobbiamo sbranare. Non c’è altro da aggiungere”.

MODULO: “Nelle ultime quattro partite abbiamo subito sì e no quattro tiri in porta. Questo significa che con l’attuale disposizione tattica la squadra ha un suo equilibrio. Il nostro destino dipende solo da noi”.

CURIALE: “Non si misura il rendimento di un calciatore con i gol che fa. Se il mister dovesse farlo giocare, ho un solo auspicio: che Curiale faccia giocare il guerriero che è in lui, non il gattone”.

PISSERI: “Sa superare i momenti negativi, è abbastanza sereno. In occasione del gol del Siena è stato coraggioso. Ha provato ad anticipare l’azione anche se c’erano i suoi compagni su Marotta, uscire era giusto purtroppo ha sbagliato il tempo. Il fatto che abbia avuto coraggio significa che mentalmente c’è. Si cresce più dagli errori che dai complimenti”.

MENTAL COACH: “Bisogna stare attenti a non dare un’importanza che vada al di là. Se con i mental coach ci fosse la certezza di vincere ne prenderei 200 (ride, ndr). In campo vanno i nostri ragazzi, con le loro capacità tecniche e con il loro cuore”.  

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Dario Li Vigni